La pluralità dell'informazione è una biodiversità da difendere: occorrono i grandi organi di informazione, ma servono anche i piccoli, i locali, quelli generazionali...
Marino Sinibaldi, Direttore di Radio 3 Rai, giornalista, scrittore e critico letterario sulla campagna MENO GIORNALI MENO LIBERIe dellapetizione. “In fondo il mondo della stampa dei giornali, il mondo della cultura in generale, come gli altri ambienti ha bisogno di diversità, di biodiversità, che è la diversità delle forme di vita e delle varie dimensioni. In fondo la cultura - e la società con essa - è cresciuta quando questa diversità è stata grande, è cominciata ad un certo punto nella storia d’Europa con la stampa, con le riviste, i giornali e la libertà di informazione e di opinione. Tutte queste cose sembrano scontate e invece sono molto delicate, sono molto fragili, sono sempre a rischio. Basta poco per impoverire o addirittura negare del tutto queste libertà. Esistono grandi organi di informazioni, ma devono esistere (apparentemente) piccoli organi di informazione, locali o generazionali organi di informazione. So che le riviste su carta sono il punto più delicato di questo ecosistema, hanno particolarmente bisogno della nostra attenzione e del nostro aiuto. L’aiuto che possiamo dare oggi è riaffermare il loro valore culturale, politico e sociale. Non solo siamo meno liberi con meno giornali, ma siamo più poveri culturalmente, più condizionabili. L’impoverimento è anche economico oltre che culturale. La rivoluzione tecnologica, così profonda e veloce come quella che stiamo vivendo, mette in discussione molti comportamenti e molte realtà. I giornali di carta che chiudono sono ormai talmente numerosi che neppure riusciamo a ricordarli. Non vorrei che dimenticassimo che deve esistere un universo in cui le voci siano molte e che vanno difese ad ogni costo, con misure normative ma anche con le nostre scelte, con i nostri comportamenti, con le nostre letture”.
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