NOIDONNE è un giornale dell’editoria cooperativa e si unisce alla denuncia di MEDIACOOP di indifferenza del Governo, contenuta nel comunicato che segue.
Il Governo e il Parlamento tutto tengano presente che l’editoria cooperativa e del non profit è un valore grande della comunità nazionale. Per molte ragioni.
Perché è composta di tante realtà imprenditoriali e culturali che alimentano giorno per giorno il flusso delle notizie, che costruiscono cittadinanza consapevole, che combattono pregiudizi e ignoranza. L’editoria cooperativa e del non profit è lavoro che ha un suo indotto economico. Ma è molto altro: persone, famiglie, competenze, professionalità, modello partecipativo, volontariato. È soprattutto il flusso connettivo che alimenta territori fisici e ambiti tematici, che genera comunità vitali, che lavora sulla sostanza e non sul sensazionalismo. Consentire a tutto questo di vivere significa far vivere la democrazia. Perché non esiste democrazia senza pluralità di informazione.
Negli ultimi tempi oltre 40 giornali hanno chiuso e molti a breve dovranno fare altrettanto.
NOIDONNE resiste, ma nessuna azienda può vivere senza pur minime prospettive e in condizioni di mercato che schiacciano realtà piccole ma che non sono di nicchia.
NOIDONNE resiste perché ha superato il traguardo dei 70 anni (1944/2014) e ha superato tante difficoltà. Ma questa potrebbe essere la madre di tutte le battaglie perché il nemico, stavolta, è l’indifferenza di una classe politica e dispiace davvero che sia una classe politica giovane e attenta alle donne e che fa della lotta alle caste e alle rendite di posizione la sua cifra quotidiana. Ebbene, sia chiaro che sopprimere la libertà di informazione significa alimentare le caste. Tutte. A partire da quelle di riferimento dei grandi media.
Senza una voce libera come quella di NOIDONNE quale spazio troverebbero notizie e idee che sono espressioni della ricchezza che le donne rappresentano nel nostro Paese?
"La direzione nazionale di MEDIACOOP, esaminate le condizioni di operatività 2015 delle cooperative associate, ha denunciato la sordità e l’indifferenza del Governo di fronte al dramma che sta vivendo il settore dell’editoria cooperativa e no profit.
La direzione di Mediacoop ha raccolto e fatta propria la forte preoccupazione del settore determinata dalla progressiva chiusura delle testate cooperative e no profit, da ultimo, da quella de “Il Salvagente”, un settimanale che per tanti anni ha fornito una corretta e coraggiosa informazione ai consumatori italiani.
La riunione ha sottolineato che la chiusura di 40 associate ed il rischio che molte altre possano seguire la stessa sorte è stata causata dalla mancata riforma del settore editoriale e dell’emittenza, promessa da anni, ma mai realizzata, nonché della costante e drastica riduzione del sostegno pubblico.
La Direzione ha ribadito l’esigenza di un intervento immediato per consentire l’operatività delle aziende.
E’ appena il caso di ricordare, infatti, che, di fronte alla totale incertezza sull’esistenza del sostegno pubblico le testate interessate non sono in grado di chiudere i Bilanci 2013 e di programmare l’attività per il 2015.
Al termine della Direzione, alla quale hanno partecipato anche rappresentanti della Fnsi, di Articolo 21 e della
File, è stato dato mandato alla Presidenza di Mediacoop di richiedere, unitamente alle altre Associazioni del settore, un incontro urgente al Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio.
Potrà essere quella l’occasione per definire tempi e risorse relative al 2014 e per sollecitare l’avvio di una rapida consultazione con i soggetti interessati allo scopo di prospettare il testo di una possibile riforma del sistema italiano dell’informazione".
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