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Memorie velate

Memorie velate

XIV Biennale Donna - Dal 18 aprile a Ferrara, la collettiva di Arte Contemporanea dall'Iran

Ribet Elena Lunedi, 12/04/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2010

Shirin Fakhim, Ghazel, Firouzeh Khosrovani, Shadi Ghadirian, Mandana Moghaddam e Parastou Forouhar: queste le artiste della XIV Biennale Donna intitolata MEMORIE VELATE. Arte Contemporanea dall’Iran. La mostra collettiva, a cura di Silvia Girelli, è organizzata dall’Unione Donna in Italia di Ferrara con le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e i Musei Civici di Arte Antica del Comune di Ferrara.

Queste artiste hanno vissuto sia la Rivoluzione Islamica del 1979 che la guerra Iran-Iraq tra il 1980 e il 1988. Attraverso l’arte, in bilico tra passato e futuro, fra tradizione ed emancipazione, queste donne coraggiose sono, come dicono le organizzatrici, “instancabili portavoce di una realtà che vuole essere raccontata”. Alcune sono rimaste in Iran, altre hanno scelto l’esilio, “in uno stato di nomadismo geografico obbligatorio che però non dimentica la forte identità culturale”. Le opere parlano del ruolo sociale e familiare della donna nel mondo islamico, del legame con il proprio Paese, con la speranza in un futuro più democratico.



LE ARTISTE





Shirin Fakhim



Provocatoria, amara, concreta, la giovane artista simula mercificazione grottesca e futilità con alcuni dei più significativi lavori mai esposti in Italia. Le sue sculture a grandezza naturale affrontano il tema dell’aumento di prostitute a Teheran, a causa di ripudi, abusi domestici o vedovanza. Sono opere che denunciano regole religiose e sociali, marginalità e debolezza che mettono a rischio la sopravvivenza delle donne e ne ledono la dignità.

















Ghazel



Artista già affermata a livello internazionale, propone in esclusiva una video-installazione, “intimo diario quotidiano autobiografico che racconta gesti, atteggiamenti e parentesi di vita di una donna dalla multipla e complessa identità”. Ghazel occupa e ridisegna gli spazi e i simboli, catturando nelle immagini la propria “identità” e la propria “inesistenza”, in un contrasto estremo tra messaggi espliciti e nascosti, squilibrio e padronanza del senso.



















Shadi Ghadirian



Accostamenti di colori e concetti negli scatti della fotografa Shadi Ghadirian, che evidenziano le “contraddizioni dell’Iran odierno, rivelandone le incoerenze e sostenendo che non si può rincorrere uno sviluppo da potenza mondiale se prima non ci si fa carico delle arretratezze sociali ancora evidenti”. La donna velata e negata è lo sfondo quasi inanimato dell’oppressione domestica.

















#foto5sx#Mandana Moghaddam



Vita, morte, maternità, solitudine, tensione concettuale sono alcuni degli elementi delle opere di Mandana Moghaddam. Le sue installazioni, frutto di un pensiero e di una creatività dirompenti, utilizzano elementi minerali oppure organici, scardinando l’opposizione dei sessi. Il cemento e i capelli, la prospettiva, le linee verticali, orizzontali, circolari, gli intrecci, le matrici, rendono queste opere una sintesi di enigma e stupore.

















Parastou Forouhar



Il sacrificio estremo non può scalfire la bellezza né la libertà di espressione. La brutale uccisione dei genitori di Parastou Forouhar, che furono oppositori politici in Iran, si può interpretare come punto cardine della vita e dell’opera dell’artista. La violazione dei diritti umani, la vita negata, la sofferenza, lasciano come unica via di fuga l’affermazione drammatica, la scintilla poetica, con una forza che non ammette silenzi né omissioni.

















Firouzeh Khosrovani



Corpo femminile e Rivoluzione Islamica. La giovane giornalista, con l’unico documentario presente in rassegna, racconta la repressione delle donne “quando anche i manichini femminili nelle vetrine dei negozi di Teheran diventano oggetto di accese controversie che sfociano nell’inverosimile decisione di mutilarne le forme femminili”. Gli oggetti inanimati prendono parola, assumono in sé il peso di sentimenti, violenza e incomunicabilità.





Dove: Ferrara, Padiglione d’Arte Contemporanea, Palazzo Massari / Corso Porta Mare 5

Quando: 18 aprile - 13 giugno 2010

Inaugurazione: sabato 17 aprile 2010, ore 18.00

Catalogo (bilingue, ita-engl): a cura di Silvia Cirelli, con testi critici di Silvia Cirelli e Rose Issa

Telefono: +39 0532 244949

Info: www.artecultura.fe.it / www.comune.fe.it/udi / www.studiopesci.it

La mostra è sostenuta dal Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara e Regione Emilia-Romagna.







(12 aprile 2010)

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