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Medee post-moderne

Medee post-moderne

Teatro a Palermo - L’arte deve sorprendere. Altrimenti annoia. Parola di Roberta Torre. In scena la liberazione della donna-sposa

Mirella Mascellino Domenica, 10/03/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2013

Si è svolto a Palermo, il 25 gennaio, ai Cantieri culturali della Zisa, lo studio-laboratorio con prova aperta al pubblico, Trash the dress (strappa l'abito), della regista Roberta Torre. In scena la liberazione della donna-sposa-Medea, prigioniera di tabù socio-culturali. Le attrici, selezionate attraverso i curricula, diventano delle Medee post-moderne. Corpo e voce-canto esprimono la sofferenza che si cela dietro il luogo comune del vestito bianco e nella vita delle donne. La Torre si è avvalsa della collaborazione di Miriam Palma, prestigiosa vocalist-cantante-ricercatrice siciliana. Bis per il pubblico arrivato in ritardo.



Da dove nasce l'idea di questo studio che diventerà spettacolo vero e proprio?

L'idea mi è venuta perché da tempo pensavo a una Medea da mettere in scena e quando ho letto di questa folle moda statunitense in cui le spose dopo un mese dal matrimonio tornano a farsi fotografare con l'abito indossato il giorno delle nozze per distruggerlo o stracciarlo mi è sembrato che potesse essere un tema importante per iniziare da lì una messa in scena-studio. L'abito diventa il feticcio, l'oggetto simbolico su cui si concentrano tutti gli immaginari e tutte le energie. Ho pensato di iniziare un laboratorio studio a partire da questo oggetto. È solo il primo studio per un progetto che vedrà la luce tra qualche mese: una Medea che vorrei fare ai Cantieri della Zisa a Palermo, luogo meraviglioso che negli ultimi dieci anni è stato abbandonato dalle istituzioni e ora riprende vita anche grazie al nostro intervento artistico. 



Cos'è In Cantiere 1?

Con Franco Scaldati e Franco Maresco abbiamo fatto questa edizione di In Cantiere1, rassegna di cinema e teatro per ridare vita a questo luogo e riportare l'arte da queste parti. Lavoriamo in condizioni difficilissime, ma speriamo che questo possa trasformare una realtà così importante come questi spazi cittadini e che le istituzioni continuino con noi questa progettualità. Palermo ha spazi meravigliosi che vanno fatti vivere. Penso al Teatro Garibaldi, al Montevergini ad altri ancora che vanno affidati e diretti, resi luoghi di produzione e di creazione artistica. Viceversa, senza scelte si rischia di lasciare languire tutto pericolosamente. Io spero che questa città a cui molti di noi hanno dato tanto si svegli e riconosca che ci sono alcuni tra i più importanti artisti in Italia che hanno scelto, forse per follia, di continuare a lavorare e creare proprio qui. Ed è compito delle istituzioni proteggere questo patrimonio.



Selezionare talenti è un compito difficile. Spesso quelli veri sono schiacciati dai vari raccomandati nei teatri e nel cinema italiano. C'è speranza per i talenti veri, in questo Paese?

Tornando a Trash the Dress, abbiamo ricevuto in dieci giorni oltre 120 proposte di attrici che volevano essere coinvolte nel progetto e ci è sembrato un risultato importante, tanto da indurci a pensare a una nuova edizione. A me piace da sempre scoprire talenti. Credo di averne scoperti molti e mi piace, in generale, dare possibilità a chi ha un talento: crederci e poterci lavorare. In Italia non si usa questo, tutto procede in modo più o meno mafioso, nel cinema come nel teatro, amici degli amici, per intenderci. È per questo che la cultura è tanto noiosa e non ci sorprende mai davvero. Rarissimi casi di idee nuove, belle, importanti. C'è il vezzo della Poltrona, come in ogni altro settore della nostra nazione. Ma poichè questa è la mia natura, proseguo nel mio cammino!









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