MATRIARCATI DEL MONDO. ALTRE DIMENSIONI DEL PRESENTE
In ottobre si terrà a Bologna il terzo convegno organizzato dall’Ass. Armonie sugli Studi Matriarcali moderni, in occasione della presentazione del libro Le società matriarcali. Studi sulle culture indigene del mondo di Heide Goettner-Aben
Mercoledi, 10/09/2014 - Già nel 2009 con il convegno “Matriarcato: utopia o eutopia? Dal non-luogo al buon luogo”, l’Ass. Armonie aveva presentato i risultati degli studi di ricercatrici che da oltre trent’anni si dedicano agli studi matriarcali moderni e all’economia del dono. Nel 2011 un altro convegno, MatriarcAsia, trattava delle permanenze di queste società nel continente asiatico.
Perché sono così importanti per noi queste organizzazioni sociali matriarcali, un centinaio in tutto il mondo, da indurci a proporre i loro modelli organizzativi in convegni periodici e a rendere accessibili gli studi su di esse con traduzioni di libri e trattati? Principalmente perché si tratta di società pacifiche, dove regna un’autentica eguaglianza di genere e dove la ridistribuzione della ricchezza è davvero riuscita. Hanno già raggiunto cioè quelli che sulla carta sembrano essere gli obiettivi dei nostri sistemi sociali, obiettivi puntualmente disattesi da guerre e conflitti, da crisi economiche e dallo sfruttamento globalizzato, nonché dalle continue retrocessioni sociali ed economiche che stanno subendo le donne degli stati cosiddetti “avanzati”. Le soluzioni proposte dai movimenti che da anni lavorano sulle alternative sociali in Europa non sono stati in grado ad oggi di segnare un’inversione di tendenza, mentre proprio dai movimenti delle donne indigene del sud del mondo arrivano notizie di una vera lotta contro la globalizzazione, che continua ininterrotta fin dai tempi delle prime colonizzazioni. Le società matriarcali non si basano, come la propaganda patriarcale vuole farci credere, sul “dominio delle madri” ed è proprio la parola “dominio” (archè è un termine greco solitamente tradotto con potere, dominio, ma la sua accezione più antica significa inizio, quindi matriarcato significa “all’inizio, le madri”) che scompare per essere sostituita dalla centralità delle donne nella comunità, dalla matrilocalità e dalla matrilinearità nel sistema parentale, dalla mutualità e reciprocità nell’economia, dal raggiungimento di un consenso reale nei processi decisionali. Altre linee guida per queste società sono la sacralità della terra, oggetto del più bieco e dannoso sfruttamento dei nostri paesi a capitalismo avanzato, e il divino femminile che riportando il sacro a una dimensione umana si oppone a tutti quei monoteismi che tanto danno hanno causato e tuttora causano all’umanità. Gli studi matriarcali moderni, iniziati trent’anni fa da Heide Goettner-Abendroth in Germania (Hagia Akkademia) possono fornire gli strumenti e la giusta prospettiva per iniziare davvero ad agire secondo un nuovo paradigma e offrire così anche al femminismo occidentale una possibilità in più di portare a termine quella rivoluzione iniziata il secolo scorso da tantissime donne. Il percorso proposto in questo convegno parte quindi, con la conferenza di Heide Goettner-Abendroth, da una panoramica sul modello di organizzazione matriarcale e sulle strutture economiche, politiche e spirituali in grado di dar vita a un nuovo paradigma sociale. A seguire le proposte di alternative praticabili, come quella di Iole Natoli per l’assegnazione del cognome materno, di Cécile Keller per una medicina matriarcale, di Sofie della Vanth per una convivenza matriarcale che si basi sulla spiritualità femminile. Verranno presentati i progetti, in via di attuazione, di convivenza al femminile dell’Ass.Armonie e dell’Ass. La Porta.
La giornata di domenica propone invece un workshop dal titolo “Politica matriarcale: istruzione per l’uso”, condotto dalla stessa Heide Goettner-Abendroth. Il programma dettagliato nel link.
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