MASSIMO BUBOLA A POETRY VICENZA

Domenica, 16/03/2025 - Interessante incontro con un trascinante Massimo Bubola, poeta (in primis, come da lui asserito, figlio di un docente di Lettere che l'ha stimolato verso gli studi umanistici e condotto per mano verso le tre librerie di casa), cantautore, romanziere e produttore discografico, all'Odeo dell'Olimpico, "a pochi metri dal più bel teatro del mondo" come ha ricordato l'Assessore alla Cultura, Ilaria Fantin. Alle varie e incisive domande di Marco Fazzini, curatore della decennale rassegna Poetry Vicenza, il Nostro ha saputo "mischiare" con valentia la poiesi di Saffo, Callimaco, Omero, Apollinaire, Valéry, Ungaretti e i cantori ("la poesia va cantata, declamata") irlandesi, poeti universali come ci si augura ne nascano ancora "in un'epoca in cui poeti e cantanti vengono ingiustamente divisi a discapito di questi ultimi" (obiettivo questo perseguito dalla rassegna come dice lo stesso sottotitolo). Tra un sorso d'acqua e l'altro per ammorbidire la raucedine che non ha tuttavia indebolito la vis narrativa, Bubola si è mostrato contrario alla "vivisezionatura dei versi come spesso succede con decine di chiose: il lettore compie un atto di fede verso il testo, fiducia che va rispettata. Dopo aver raccontato la sua collaborazione con Fabrizio De André e un episodio con Lucio Dalla, ha ribadito l'importanza delle rime e la memorizzazione dei testi poetici da parte degli studenti.
Nel giorno del suo compleanno il Nostro, dopo aver letto un sonetto e un allegretto dedicati alla consorte e un'elegia composta per la morte di un caro amico, ha concluso l'incontro ricordando ai numerosi presenti (che la pioggia non ha trattenuto) che sentimenti quali com-passione, gratitudine e riconoscenza dovrebbero essere più vivi nella nostra società.