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Marisa Rodano: ricordandola un anno dopo

Marisa Rodano: ricordandola un anno dopo

Dalla sua memoria possiamo trarre un'energia vitale capace di valorizzare e continuare a far vivere, replicandolo, quanto abbiamo apprezzato e imparato standole accanto

Martedi, 26/11/2024 - Il femminile di giornata / trentacinque. Marisa Rodano: ricordandola un anno dopo
Marisa ci ha lasciato un anno fa e ricordarla non è una ritualità, ma l’occasione per tornare a pensarla e a mettere in fila emozioni e ricordi che evoca, sicuramente a tante donne e a tante persone che l’hanno conosciuta e con le quali si è confrontata, lavorando insieme e non solo.
E’ importante soffermarsi sulla sua figura politica e umana così significativa, una personalità al tempo stesso semplice e complessa. Complessa perché la sua vita è stata lunghissima e lei l’ha ”usata” tutta con l’incredibile capacità, davvero rara, di fare scelte ricoprendo incarichi istituzionali e non solo, evolvendosi, rinnovandosi, aggiornandosi ogni volta sempre più matura e pronta per la nuova responsabilità, la nuova sfida politica ed umana. Contemporaneamente è semplice per l’unicità della sua personalità, sempre uguale nei modi: diretti, essenziali, sobri, lucidi, capaci di incoraggiare, comunicare, mettersi e mettere in relazione. E questo mentre, nel tempo, la sua ricchezza di esperienze si accumulava, si arricchiva. Lei era capace di comunicarla e di renderla energia vitale e concreta nella costruzione di attività, lavori, impegni sempre nuovi. Un grande lavoro portato avanti senza trascurare la sua grande, bella, numerosa e affiatata famiglia.
Da Partigiana a eletta del Pci a ogni livello delle Istituzioni, dal Comune di Roma al Parlamento, alla Comunità europea e poi tanti incarichi a latere delle Istituzioni, di peso e significato politico fra cui l’UDI e Noidonne, fin dalla nascita di realtà ancora vive e presenti nel discorso culturale e politico nazionale, maturando, in queste esperienze, sempre più il suo impegno per con le donne. Fino alla costituzione, circa15 anni fa, di Noi Rete Donne insieme a Daniela Carlà e seguita con attenzione e passione fino ai suoi ultimi giorni.  
Pensando a lei - e ripercorrendo parole e ricordi di chi ha voluto raccontarla nel numero straordinario di Noidonne pubblicato poco dopo il suo decesso, in occasione del suo compleanno (21 gennaio 2024) per testimoniare l’orgoglio di averla conosciuta e di averci lavorato insieme - un'idea viene immediata: la MEMORIA di persone come Marisa Rodano dovrebbe essere vissuta sottolineando - e poi rilanciando, come fosse un testamento che si decide di aprire e a cui tener fede - ciò che di lei ci ha tanto colpito e che abbiamo considerato un patrimonio di cui abbiamo goduto e che vorremmo continuasse soprattutto in alcune forme e sostanze di vita politica non più così diffuse e di cui si sente non poco la mancanza. Testimoniare la sua memoria significa fare proprio un metodo, uno stile.
Sin dall’inizio con il suo impegno nella Resistenza romana, insieme a suo marito Franco Rodano, Marisa è stata capace di considerare la Politica servizio ad un'idea e non un'interesse al protagonismo e al potere personale, come oggi sembra prevalere.
Il suo stile sempre sobrio, essenziale, determinato e competente, di volta in volta si riempiva di contenuti adeguati al tema d’interesse, valutando il contesto istituzionale a cui si rivolgeva l’impegno.
E di questa modalità, modellata di volta in volta al baricentro del suo interesse, molto si è giovata la sua permanente attenzione per le donne, che l’ha coinvolta e impegnata tutta la vita. E' molto stimolante trovare nei suoi scritti i passaggi “storici” tra emancipazione femminile e femminismo a cui Marisa ha dedicato diversi approfondimenti collegandoli alle politiche del Pci e oltre, e poi alla nascita in autonomia dei movimenti femministi. Il suo è stato un instancabile impegno rivolto al coinvolgimento femminile quale dirigente UDI, dalla sua nascita, e contemporaneamente dedicato al giornale Noidonne, inizialmente voce ufficiale dell’UDI fino a divenire autonomo come ancora è oggi.
Il suo costante impegno per le donne ha ottenuto proprio in questi giorni due importanti riconoscimenti grazie all'iniziativa di Noi Rete Donne:  
la decisione della Giunta Capitolina di dedicarle una strada e, notizia giunta quasi contestualmente, la decisione dell'emissione di un francobollo che la ricorda e che uscirà il prossimo 8 marzo 2025. La data è doppiamente significativa perchè è stata proprio Marisa a scegliere la mimosa come fiore simbolo della Giornata internazionale della donna.
Ricordare una donna e una dirigente come Marisa significa “copiare” e rilanciare alcune delle sue modalità di impegno politico e, quindi, mentre si entra nel merito dei problemi e degli obiettivi occorre puntare a costruire relazioni e reti d’impegno mantenendo lo sguardo proteso al futuro. Prendendo esempio da lei anche in questo.
In lei non prevaleva mai il pessimismo della ragione ma piuttosto l’ottimismo della volontà, nonostante negli ultimi anni non nascondesse preoccupazioni sulla nuova diffusa modalità di gestione e interpretazione della politica. Grazie, Marisa!
Paola Ortensi

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