Marinella Manicardi, Festa della Resistenza, Bologna 25 aprile 2024
Siamo qui a ricordare e celebrare chi, uomo o donna,
ateo o religioso, ha contribuito alla nostra libertà
dal Regime e pensiero fascista.
Dopo cento anni dal delitto Matteotti lo Stato italiano
che dovrebbe ricordare quell’azione come uno dei momenti
piùvergognosi della storia d’Italia, ne censura il racconto pubblico
da parte di uno scrittore Antonio Scurati, che ha raccontato gli anni del fascismo servendosi quasi esclusivamente di documenti, elencandofatti.
Che l’onorevole Matteotti sia stato rapito in pieno centro a Roma,
il suo corpo massacrato, spaccato e compresso in una buca che non lo conteneva,
tutto questo è un fatto.
Ma il Governo italiano, certo eletto democraticamente,
questo fatto non lo vuole ricordare, per questo lo censura.
Mi sembra evidente che l’Italia non ha mai fatto i conti veramente
con il Fascismo e con l’immaginario che lo ha sostenuto per più di vent’anni.
Non sono una storica, il mio lavoro, il teatro,
osserva, raccoglie. elabora, racconta la realtà, i fatti,
ma anche l’aria che respiriamo, l’acqua in cui nuotiamo.
Sarebbe possibile oggi un caso Matteotti in Italia?
Forse no, non credo, non voglio crederlo.
Anche se,dopo la Liberazione, la strategia della tensione e i morti ci sono stati,
la bomba alla stazione di Bologna c’è stata
il tentativo di cancellare Resistenza e Repubblica democratica, ci sono stati.
La Resistenza ha significato una decisione
singola edi gruppi di opporsi, allora, a un Regime disastroso e assassino,
la Resistenza, oggi, dovrebbe avere obiettivi personali e comuni
dentro la storia di oggi. E allora provo ad elencarne alcuni.
Oggi in Italia i morti scomodi sono legati spesso alle mafie,
alle molte mafiecon cui conviviamo,
che spesso facciamo finta di non vedere
perché la zona grigia tra salvare se stessi, la propria famiglia o impresa,
e il ricorrere a azioni illegali, nostre o commissionate ad altri,
questo confine può essere molto labile.
Non sono una politica ma penso che dire con chiarezza
che le mafie sono il peggior nemico della Democrazia
sia, oggi, Resistenza.
Non sono una politica ma penso che pretendere
di non piangere tre morti sul lavoro ogni giorno
sia, oggi, Resistenza.
Non voltarsi dall’altra parte vedendo le città svuotate di abitanti
e divorate da un turismo in mano a mega agenzie di affitti brevi,
spesso pagati in nero, con danno per tutta la comunità
credo che anche questo sia, oggi, Resistenza.
Chiedere che il rispetto della terra, dell’aria, dei fiumi, dei mari
diventi la guida di governi e cittadini,
prima ancora che un modo per evitare i disastri che vediamo tutti i giorni,
credo sia un cambiamento del nostro immaginario,
un modo per ripensare la storia, che non è sempre uguale.
Dalla povertà di inizio secolo siamo passati,nonostante due guerre
e un Regime fascista disastroso anche sul piano economico,
a una ricchezza e a un accumulo compulsivo di oggetti, protesi, accessori
sempre nuovi, all’idea che l’usa e getta ci faccia sentire più ricchi..
Evitare la morte dei pesci accumulando isole di rifiuti o montagne di scarti
e praticare agricoltura e allevamenti non cancerogeni
per noi e per l’ambiente
anche questa oggi è Resistenza.
Vedere che il Servizio Sanitario Nazionale voluto nel 1978 da Tina Anselmi
viene svuotato di sovvenzioni e dipendenti in nome di una sanità privata
che garantisce guadagni non rispettosi dell’uguaglianza dei cittadini
credo che anche questosia, oggi, Resistenza.
Chiedere una legge sul fine vita che non costringa a pratiche illegali
pietose o lucrose, credo che sia, oggi, Resistenza
Chiedere che nelle nostre scuole venga introdotta
come materia obbligatoria, civile e democratica
l’educazione sentimentale e sessuale evitando così che le nostre ragazze e ragazzi abbiano come solo esempio di relazione amorosa i siti pornografici,
credo che anche questo sia oggi Resistenza.
Chiedere che la legge 194 approvata nel 1978, dopo tre legislature
e un referendumvinto con l’88% di voti, anche di donne e uomini cattolici,
pretendere che sia rispettata e messa a disposizione delle donne che non desiderano
portare avanti una gravidanza,
credo che anche questo sia oggi Resistenza. Invece il Governo
che proviene dall’immaginario fascista in cui i suoi dirigenti
e la stessa Presidente del Consiglio si sono formati,
vuole introdurre i comitati Pro-Life nei consultori.
Se una donna vuole un figlio è disposta a tutto pur di averlo.
Ma se ha deciso di non portare avanti una gravidanza
è disposta anche a morire.Carlo Flamigni nei suoi libri ci ricorda che nella storia
sono morte più donne per aborti macellai che ebrei nei campi di sterminio.
E poi una domanda: se una donna accetta di portare avanti una gravidanza
che non vuole e poi lascia la bambina o il bambino a qualcun altro:
non è una gravidanza per altri? Detta anche utero in affitto, quella che Meloni
e la Chiesa vogliono colpire come crimine contro l’umanità?
Decidetevi! E non sulla vita delle donne!
Credo che le donne di Orlando, dell’UDI, le più giovani di Non Una di Meno
di tutte le associazioni locali e nazionali
riprenderanno le lotte degli anni ‘70. Anche questa è Resistenza.
Chiedere che nelle sedi incui si discute di guerra, in cui si provano
a dipanare le tante guerre in corso
ci siano anche le donne, associazioni, intellettuali, madri di famiglia,
di qualunque famiglia, o singole,
donne che hanno cara la vita più che la morte in guerra,
più cara l’amicizia che l’arroganza della sfida,
donne che chiedono più servizi sociali e di cura alla persona
invece di armi e distruzione
credo che anche questo sia, oggi, Resistenza.
Un’utopia?
La Resistenza si è nutrita di utopia,
un’utopia bella che ha portato alla nostra bella Costituzione.
Tra pochi giorni si voterà per l’Europa
Ricordiamoci di quell’utopia nata a Ventotene sotto le bombe della guerra
pensando a un’Europa da cui fascismo e nazismo fossero cancellati
per ritrovare e coltivare democrazia e unità.
Votare per l’Europa è, oggi, Resistenza.
Care e cari Resistenti
la lotta non è finita
abbiamo molto lavoro davanti a noi.
W la Resistenza!
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