Sabato, 30/10/2021 - E' stata recentemente presentata alla Festa del Cinema di Roma, appena conclusa "MARINA CICOGNA - La vita e tutto il resto" di Andrea Bettinetti.
Co-prodotta da Cinecittà, celebra la figura della grande attrice, sceneggiatrice e produttrice di avanguardia, nipote del fondatore della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Giuseppe Volpi di Misurata a cui son a tutt’oggi dedicati 2 tra i premi maggiori del cinefestival lagunare – la Coppa omonima alla miglior attrice ed al miglior attore – e figura di assoluto spicco del ‘jet set’ del cinema di fine anni Sessanta e poi Settanta delle grandi capitali internazionali come Parigi, Roma e New York.
Ha lavorato con registi come Elio Petri, Lina Wertmüller, Pier Paolo Pasolini, Vittorio De Sica, Sergio Leone, Francesco Rosi, Liliana Cavani ed attori come Mariangela Melato, Giancarlo Giannini, Gian Maria Volonté, Henry Fonda, Charles Bronson, Alain Delon, Yves Montand, per non citarne che alcuni, meritando un premio Oscar nel 1971 come miglior film straniero per "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto", due Gran Prix a Cannes ed un Leone d’Oro a Venezia.
Prodotto dalla veneziana Kama Productions, diretta dal veneziano Riccardo Biadene, in coproduzione con Cinecittà e Femme Endormie (Leone d’Oro a Venezia con Sacro Gra di Gianfranco Rosi), il documentario ha ricevuto il contributo della Regione con il sostegno di Veneto e Piemonte Film Commission e Regione Lazio per un totale di 300 mila euro.
E' ambientato – sorta di viaggio intimo e della memoria, personale e collettivo-familiare - a Milano, Roma e naturalmente, in gran parte, a Venezia.
La contessa Marina Cicogna Mozzoni Volpi di Misurata, oggi ottantasettenne, nata lì in una famiglia ricchissima, industriale ed aristocratica, cugina dell’altro conte/regista milanese Luchino Visconti, è stata la prima produttrice donna ad imporsi nel mondo esclusivamente maschile del cinema italiano ed europeo alla fine degli anni ’60.
Il ‘docu-biopic’ racconta di un’icona indiscussa di stile e creatività, donna libera che sempre fece ciò che in cui credeva (e voleva), compresa la trasgressività dei suoi legami affettivi come quello ventennale e 'particuliér' con Florinda Bolkan, sua splendida musa brasiliana, fin dal suo debutto in “Metti una sera a cena”, di Peppino Patroni Griffi, una ‘pièce’ teatrale poi divenuta film, del 1969, glossata musicalmente da una delle più belle colonne sonore di Ennio Morricone.
E’ arricchito da preziose interviste agli amici più cari e poi da foto, registrazioni filmiche delle sue pellicole, testimonianze affettuose di amici e personaggi di rilievo del cinema, della cultura e della moda, insomma uno spaccato della vita di quei tempi più che completo, quasi un pezzo di storia d’Italia di allora.
Distribuito sempre da Cinecittà Luce, sarà in uscita nelle sale da venerdì prossimo 5 novembre.
Lascia un Commento