Nell'intervista su Il Foglio la figlia del fondatore di Forza Italia e del centrodestra esprime preoccupazioni per i modi di Tramp e manifesta posizioni diverse dal governo sui diritti civili. Non è un programma politico, ma...
Martedi, 18/02/2025 - Il femminile di giornata. quarantesei / Marina Berlusconi: un cognome? Non solo!
Una lunghissima e densissima intervista a Marina Berlusconi che il giornale il Foglio ha pubblicato il 17 febbraio ha trovato un prevedibile e importante richiamo in tutta l’informazione. I temi e le domande che il direttore Claudio Cerasa le ha posto hanno spaziato in modo amplissimo su tutte le tematiche che riguardano oggi la politica, l’attualità e il tempo che viviamo, in una dimensione nazionale e internazionale.
Considerato il peso che il cognome di Marina Berlusconi continua ad avere nella realtà di Forza Italia, partito di governo con Antonio Tajani nel duplice ruolo di vicepresidente e Ministro degli Esteri, non è strano che - ancor prima che nel merito delle considerazioni riportate nell’intervista - ci si sia interrogati a chi volesse parlare e rivolgersi.
Forse a Forza Italia, suggerendo ai dirigenti modifiche o precisazioni della linea, sentendosene ancora testimone come erede di suo padre? O di più, essendo consapevole del peso di ciò che rappresenta il suo cognome nell’economia e nella società italiana quale Presidente di Fininvest e Mondadori insieme ai fratello e al resto della famiglia, “suggerire” su molti temi primari il suo pensiero, pensando che “le farebbe piacere“ che possa contare? Qualsiasi possano essere le risposte, che sarebbe velleitario essere sicuri di avere, è certo che la lettura del testo completo mostra considerazioni che alternano un pensiero originale e personale rispetto a temi oggi centrali nel dibattito.
Non sfugge ad un apprezzamento nei confronti di Giorgia Meloni dicendo di essere convinta che meriti stima e rispetto per quel che sta facendo in una fase storica molto difficile ricoprendo un ruolo molto complesso. Sottolinea tra l’altro una precisa valutazione politica in risposta ad una sollecitazione di Cerasa che le chiede, partendo dalle elezioni tedesche, quale differenza veda fra la destra estrema tedesca e quella italiana. In Europa, risponde, in questo momento ci sono tante destre e aggiunge: “Quella italiana - e credo che tutti dovrebbero dargliene atto - riesce a mantenere una posizione di equilibrio e piena adesione ai valori democratici. Mi lasci dire (facendo un chiaro riferimento a suo padre) che chi si è inventato il nostro centrodestra trent’anni fa ci aveva visto lungo…”.
Ma tornando alle sue considerazioni più significative, ed originali, e non esattamente in linea con la Presidente del Consiglio, definisce bullismo politico l’atteggiamento che accompagna alcune mosse di Trump, pur specificando di non volerlo demonizzare a priori e che nonostante molte siano le cose che non condivide ritiene sia troppo presto per dare giudizi definitivi, anche se contemporaneamente esprime preoccupazioni plurime sul ruolo che l’America sta svolgendo nei confronti dell’Europa e dell’Occidente in generale, o rispetto alla politica d’annessione ipotizzata per il Canada o la Groenlandia. Cita l’immagine che ha fatto il giro del mondo in cui sono ritratte file di migranti in catene espulsi dagli Stati Uniti. Una fotografia orribile, inquietante, dice Marina Berlusconi, che è stata trasformata dal nuovo presidente in un simbolo: ”missione compiuta ”, quale orgogliosa dimostrazione di come sta mantenendo le sue promesse.
Ma è sicuramente all’Europa, alla sua cultura, all’esigenza che si rimetta in cammino e più in generale ai valori e al ruolo dell’Occidente, che viene dedicata attenzione, sottolineature, preoccupazioni, suggerimenti e sollecitazioni molteplici di riavvio di un cammino urgente e necessario, nella convinzione che più Europa non significhi indebolimento delle identità nazionali ma casomai esattamente l’opposto. Molte le critiche e i suggerimenti perché l’Unione europea, l’Occidente riprenda il cammino e non si assista al paradosso che il presidente USA, da sempre garante del mondo occidentale, non ne divenga lui stesso il rottamatore.
Nette, fra le altre riflessioni, quelle sulla trattativa di pace per la guerra in Ucraina in cui sarebbe gravissimo veder trionfare la Russia. Ed è proprio parlando della Russia che annuncia che come Mondadori tra i libri in uscita il 25 di febbraio ci sarà quello di Alexander Baunov , uno dei più importanti studiosi antiputiniani, dal titolo “La fine del regime”.
Rispondendo a una domanda di Cerasa, il quale le ricorda l’amicizia di suo padre con Putin, che ha modo di dire che lui nell’ultimo periodo da Putin si sentiva deluso e che non era più l’uomo che aveva conosciuto.
Tralasciando poi moltissime altre considerazioni, di reale interesse sono le ultime domande molto concrete e riguardanti il suo pensiero su tre grandi temi relativi ai diritti - ovvero: la cittadinanza per chi nasce in Italia, il matrimonio gay, il suicidio assistito - che hanno ottenuto un'enorme eco sulla stampa. Dichiarandosi favorevole al matrimonio gay, ha dettto ”la cosa importante è la famiglia e non può essere ingabbiata in modelli standard ma ognuno, penso, debba avere il diritto di creare la propria insieme alla persona che ama”. Per il suicidio assistito ha dichiarato "chi è afflitto da una malattia incurabile e dolorosa penso debba avere il diritto di porre fine alla propria esistenza con dignità, ovviamente, sulla base di una decisione presa in totale libertà e consapevolezza". In ultimo, riguardo la cittadinanza per chi nasce in Italia "penso serva molta gradualità: posizioni troppo drastiche e ideologiche non fanno che generare eccessi in senso opposto. Servono piccoli passi in avanti, con l’obiettivo di un integrazione ragionevole ,senza pretendere di cambiare il mondo nello spazio di una notte…”.
Seppur per sprazzi disordinati e citazioni enormemente parziali, la lettura e la riflessione dell’amplissimo messaggio di volontà di partecipazione alla vita politica del paese che si deduce dalla lunga intervista racconta di una persona (e vorrei sottolineare di una donna) consapevole della propria importanza non più solo per eredità paterna, ma anche per la sua originale, personale crescita che vuole dire la sua e farla pesare sapendo di poter contare su una forte attenzione alle sue parole e curiosità circa le sue posizioni.
Mi convince l’idea che non sia, per ora, una volontà di entrare in politica ma di incidere ”culturalmente” sulle scelte politiche e in qualche modo di arricchire il dibattito sulla democrazia, sull’Europa, sull’Occidente e sulle grandi questioni che attraversano l’imprevedibile tempo che stiamo vivendo.
Alla confusione, disordine, parzialità con cui ho cercato di riportare alcuni contenuti e riflessioni legate all’intervista di Marina Berlusconi decisamente stimolante e non scontata, mi sembra interessante evidenziare, lasciando in sospeso qualunque considerazione, che oggi in Italia il protagonismo femminile è un fatto che non può essere davvero ignorato. Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio, Elly Schlein alla guida del maggior partito d’opposizione e Marina Berlusconi nella inedita figura di chi dice la sua, sapendo di destare interesse e - voglia o non voglia - di poter essere quasi un'influencer importante per il partito che al Governo rappresenta la forza più equilibrata. Che dire!
Paola Ortensi
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