Intervista a Maria Carmela Lanzetta, sindaca di Monasterace che subisce minacce in odore di ‘ndragheta
Sabato, 14/04/2012 - Dopo il primo attentato alla farmacia di sua proprietà il 26 giugno 2011, la Sindaca di Monasterace (Reggio Calabria) Maria Carmela Lanzetta ha denunciato l’attentato senza nemmeno pensarci anche perché era sostenuta dai suoi concittadini: c’è stata una fiaccolata e tanti attestati di solidarietà. Ma l’ultima minaccia, il 29 marzo scorso, è arrivata con alcuni colpi d’arma da fuoco sparati contro la sua Fiat Panda parcheggiata sotto casa. Il salto di qualità le ha fatto cambiare idea. “Mi hanno distrutto l’anima, non posso più combattere a mani nude” dichiara in prima battuta alla stampa e decide di dimettersi. Di nuovo è un’ondata di solidarietà che le arriva, e questa volta anche dai ‘piani alti’, con Luigi Bersani che le fa visita in Calabria e con le interrogazioni parlamentari di Doris Lo Moro, deputata del PD indirizzate al Ministro dell’Interno. Accanto a lei sono schierate soprattutto le altre sindache e i sindaci della Locride, che hanno minacciato dimissioni collettive rafforzando l’allarme lanciato da Lanzetta, e poi c’è la gente comune. Le parole di Nicola Gratteri le sono arrivate forti e incoraggianti: “Io dico al sindaco di non mollare, se lascia tutti noi siamo sconfitti come uomini delle istituzioni perché vuol dire che il sistema non ha retto”. Così Maria Carmela Lanzetta ha deciso di rimanere: ha accettato la scorta dei carabinieri proponendosi di fare una verifica a tre mesi. Riusciamo a rintracciarla nelle ore concitate della decisione di soprassedere alle dimissioni e al telefono è disponibile, ma si comprendono le sue difficoltà, il suo essere parca di parole.
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