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Maria Carmela Lanzetta: una donna scomoda per la sua coerenza

Maria Carmela Lanzetta: una donna scomoda per la sua coerenza

Maria Carmela Lanzetta si dimette da Ministra degli Affari regionali. Rifiuta di far parte della Giunta regionale Oliviero per 'la poca chiarezza'

Mercoledi, 28/01/2015 -
Finisce l'esperienza da ministra di Maria Carmela Lanzetta dopo un anno alla guida del dicastero Affari regionali e Autonomie. Dal 2006 al 2012 stata di sindaca di Monasterace, un paesino di 3.400 anime, dove ha subito attentati alla sua farmacia, che è stata bruciata, e quattro colpi di pistola alla macchina e uno sempre alla farmacia. Si era dimessa da sindaca "per motivi di coerenza e per gli impegni presi dalla mia giunta, cioè quello di presentarsi come parte civile a un processo di ‘ndrangheta, quando questo è venuto a mancare, mi sono dimessa e sono ritornata alla mia professione di farmacista, continuando a collaborare con le associazioni che si occupano di beni culturali, che sono la mia grande passione".



E' di questi giorni la polemica con il sindaco Vallone per i lavori cementizi nel comune di Crotone, dove ci sono alcuni dei siti più belli del Mediterraneo..

Si, siamo riusciti a bloccare i lavori cementizi. Il sindaco stesso, dopo le nostre pressioni e grazie alle associazioni presenti in loco e all’interessamento del ministro Franceschini, ha fatto l’ordinanza per bloccare i lavori.



E’ sempre stata una persona scomoda perché?

Non posso rispondere io, devono rispondere gli altri, io non ho mai chiesto nulla. Forse perché sono sempre stata coerente con gli impegni che ho preso, ho sempre fatto il mio dovere.



Poi Civati l'ha messa nel “suo” panteon, qualcuno dice che le sue dimissioni sono dovute anche a questo..

No non c’entra niente, quella è stata per me una bellissima cosa e anche commovente. Sono entrata in punta di piedi in questo ministero, sono riuscita a portare avanti il lavoro dell’attuazione della legge Del Rio e nello stesso tempo ho interessato tutti coloro che lavorano intorno a questo progetto, coinvolgendo tutti con tranquillità, e con spirito di gruppo, valorizzando ognuno. Ho creato una rete tra tutte le persone che ci lavoravano, cosa di cui sono veramente orgogliosa. Al latere, poi, mi sono occupata di azioni che non sono strettamente connesse con la socialità.



Con il presidente Renzi ha lavorato bene?

Si ho lavorato bene, con me è stato generoso, mi ha chiamato a far parte del suo governo, in un anno di lavoro non ci sono stati contrasti, per questo mi sento di ringraziarlo. Anche con gli altri colleghi e le altre ministre i rapporti sono stati eccellenti a tutti i livelli. Ed è la verità.



L’hanno definita ministra fantasma, perché?

Dovremmo chiedere a loro, io non mi sono nascosta. Sono qui, avrebbero potuto chiamarmi e intervistarmi in ogni momento. Abbiamo sempre pubblicato i resoconti delle conferenze Stato regioni.



E' stata invitata dal neo presidente della Regione Calabria, Mario Oliviero del PD, a far parte della giunta con deleghe importanti, ma poi ieri sera ha rifiuto l'incarico motivando con la non chierezza della vicenda di voto di scambio in cui sarebbe coinvolto De Gaetano, il quale comunque non è indagato. Non farà parte, quindi, della giunta regionale?

Non ci sono le condizioni di chiarezza sulla posizione dell'assessore Nino De Gaetano.



Che effetto le fa ritornare in Calabria dopo le sue dimissioni?

La Calabria ha problemi enormi. Ma ho avuto sempre un appoggio fortissimo, dalle istituzioni, dalle università. Ho girato tantissimi comuni, sempre collegandolo onestamente, durante questo anno, con il lavoro di ministro regionale. Inoltre sono andata sempre nelle scuole, anche sabato mattina sarò nel liceo scientifico di Lamezia per parlare di legalità.



Ha sempre continuato con il suo percorso...

Sempre, io non ho abbandonato nulla.



Ha paura di altri attentati?

No, paura mai. Si ricomincia con entusiasmo perché si deve trasmettere agli altri e continuare a fare rete. Cosa che, di fatto, non ho mai interrotto; ho sempre lavorato molto con le altre donne del PD, con le sindache e le associazioni. Ora ci vorrebbe un tempo di pace per utilizzare le forze sane della società, per esaltare quella bella Calabria che vogliamo far venire fuori, quella parte positiva che può essere produttiva e con la quale si può creare davvero una regione all’avanguardia per i tanti tesori che possiede.

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