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Maria Barbella, dal braccio della morte alla libertà

Maria Barbella, dal braccio della morte alla libertà

Teatro a Palermo - L'atto unico tratto dal libro di Idanna Pucci 'La signora di Sing Sing, no alla pena di morte" (Giunti ed) con la regia di Davide Di Prima e Adriano Nubile, autori assieme a Francesco Evangelista

Mirella Mascellino Martedi, 03/01/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2011


La compagnia Senza Teatro propone in DVD l'atto unico Maria Barbella, dal braccio della morte alla vita, tratto liberamente dal libro di Idanna Pucci, La signora di Sing Sing, no alla pena di morte, Giunti editore. In regia Davide Di Prima e Adriano Nubile, autori assieme a Francesco Evangelista, l'interprete che riempie la scena dando voce a Maria, al suo popolo migrante, all'assassino e a Cora Slocomb. La voce fuori campo di Marianna Regina introduce la storia donata alla magia del Teatro. Maria Barbella era una giovane donna di Ferrandina in Basilicata, emigrata negli States alla fine dell'ottocento. Nel 1895 uccide per amore. Un omicidio per autodifesa. Domenico Cataldo, anch'egli italiano, le aveva promesso l'amore, ma aveva moglie e figli oltreoceano. La seduce e vivranno insieme nell'inganno di mantenere la promessa di matrimonio, sottoponendola a violenza e sfruttamento. Maria in un momento di disperazione gli taglia la gola con un rasoio. Diventa assassina per amore e per legittima difesa:“I take his bloom, he doesn't take mine!”, le sue parole. Un processo sommario la condanna a morte consegnandola al braccio della morte di Sing Sing. Il filo rosso dell'amore, della dignità e della libertà della persona la legheranno a una donna che le ridarà la vita. È Cora Slocomb, americana sposata al nobile friulano Conte di Brazzà. Dall'Italia, leggendo il New York Times, scopre la storia di Maria e chiama la zia in America dicendole di informarsi della vicenda. Tornata negli States va a Sing Sing a conoscerla e da allora la storia di Maria Barbella diventerà sua. Si convince subito che la condanna a morte è dettata dal razzismo velato nei confronti di una immigrata che non parla neanche bene l'inglese. Cora riesce a mobilitare la stampa e l'opinione pubblica trasformando la vicenda di Maria Barbella nella prima campagna della storia per i diritti umani contro la pena capitale, riportando Maria dalla via Crucis di Sing Sing alla libertà e alla vita.

 

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