Sabato, 10/10/2020 - Si inaugura oggi, sabato 10 ottobre alla Galleria Russo di Roma, la mostra Margherita SARFATTI e l’ARTE in Italia tra le due guerre. Un 'iter' espositivo che mira ad esaltare il ruolo unico nel mondo artistico di Donna Margherita, così definita in opere a lei dedicate da artisti del Primo Novecento celebrati in mostra grazie anche ad inediti del Fondo Sarfatti.
Donna, moglie, amante di Benito Mussolini, com’è noto, ma, in realtà, sua mèntore, sua creatrice sul piano politico/mediatico e soprattutto, grande intellettuale a tutto tondo, fu grandissima promotrice della cultura italiana ed immensa figura di spicco della stessa e della Storia del XX secolo.
Con la sua cultura determinata e cosmopolita da femminista 'ante litteram', Margherita – “donna di straordinaria forza, di sofisticata cultura e di autentica intelligenza” – come dichiara in apertura del suo saggio critico in catalogo il curatore della mostra, Fabio Benzi – sovvertì con pacata determinazione il ruolo di ‘genere’ diventando personaggio contemporaneo e progressista.
Pure giornalista influente e, come detto, grande grandissima intellettuale, orientò la linea della critica dell’arte italiana per almeno due decenni, dalla fine della Prima Guerra Mondiale ai primi anni Trenta. Con la sua attività a sostegno di alcuni artisti, così come con la partecipazione alla vita culturale milanese e nazionale, Margherita contribuì, come nessun altro allora, a delineare l’espressione del suo tempo e a scrivere alcuni fondamentali capitoli della storia dell’Arte del Novecento.
Colta, certo, ed appassionata, la Sarfatti, ma anche complessa e controversa. Amica di intellettuali ed artisti, socialista e poi sostenitrice del regime fascista, lega il suo nome al gruppo di Novecento Italiano, che segue nella prima formazione e promuove con tenacia dal 1924, superando i confini nazionali. Sono gli anni del Ritorno all’Ordine e del recupero della tradizione artistica che ella interpreta, coniando la celebre definizione di ‘moderna classicità’.
I gusti artistici della Sarfatti hanno spesso preferito, infatti, artisti ‘moderni’ ed alla moda, anche se discussi. In parallelo all’attività critica la Sarfatti ha visto il formarsi della propria collezione attraverso un nucleo di opere di Mario Sironi, Adolfo Wildt, Medardo Rosso, Umberto Boccioni e del ferrarese Gaetano Previati, ma anche di artisti precedenti, in particolare gli Scapigliati milanesi e di uno dei maggiori artisti italiani del secolo, Giorgio de Chirico, di cui in mostra è esposto l’inedito ritratto del 1927 dedicato ‘Alla gentilissima Signora Margherita Sarfatti’.
Le sale della Galleria ospiteranno più di cinquanta opere di artisti contemporanei e vicini alla Sarfatti, tra cui Mario Sironi, Umberto Boccioni, il ferrarese Filippo De Pisis, oltre a diverse opere inedite di artisti da lei promossi: un Paesaggio di Corrado Cagli, le nature morte di André Derain, Alberto Salietti e Fausto Pirandello, la Marina del ferrarese Achille Funi, un Pappagallo di Pasquarosa (unica artista donna della rassegna), ma pure il bel Ritratto di Margherita Sarfatti di Quirino Ruggeri.
L’esposizione è corredata da un catalogo èdito da Silvana Editoriale, con introduzione di Augias e testi di Fabio Benzi, docente dell’Università di Chieti e fra i massimi esperti dell’Arte Italiana del Novecento e Rachele Ferrario, autrice di una accurata recente monografia dedicata a Margherita Sarfatti.
“Un legame indissolubile quello di Margherita Sarfatti ed il Novecento artistico italiano. La Galleria Russo con questa mostra punta a ricollocare, in una prospettiva più completa, la Sarfatti come icona d’avanguardia, celebrando tutti gli artisti che hanno costituito la ‘corte’ della Donna del Novecento” - dichiara Fabrizio Russo, Direttore della Galleria.
La Galleria Russo è emblema oggi di un’autentica passione che eredita, di generazione in generazione, il successo di una storia tutta italiana. La prima sede della Galleria venne aperta a Roma nel 1897, divenendo ben presto una delle più prestigiose gallerie italiane d’arte moderna. Oggi è collocata in Via Alibert, al civico 20, e vanta un vasto repertorio espositivo.
Accanto ai principali autori del ’900 storico – Balla, Boccioni, De Chirico, Casorati, Carrà, Sironi, Cambellotti, Severini – persegue un costante interesse verso i giovani artisti italiani ed internazionali contemporanei.
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