Margherita SARFATTI, due mostre su misura di Maria Cristina Nascosi Sandri
Giornalista, critica e promotrice dell’Arte Italiana tra le due guerre, Margherita Sarfatti (1880 - 1961) brilla come donna nel panorama internazionale del primo Novecento per cultura, talento ed ambizione.
Domenica, 28/10/2018 - Giornalista, critica e promotrice dell’Arte Italiana tra le due guerre, Margherita Sarfatti (1880 - 1961) brilla come donna nel panorama internazionale del primo Novecento per cultura, talento ed ambizione. La nascita in una facoltosa famiglia israelita, l’istruzione con illustri precettori e la spiccata personalità delineano la figura di una donna colta e appassionata, ma anche complessa e controversa.
Amica di intellettuali ed artisti, socialista e poi sostenitrice del regime fascista, lega il suo nome al gruppo di Novecento Italiano, che segue nella prima formazione e promuove con tenacia dal 1924 superando i confini nazionali. Sono gli anni del cosiddetto "Ritorno all’ordine" e del recupero della tradizione artistica, che lei interpreta coniando la celebre definizione di 'moderna classicità'.
Dagli esordi giovanili alle vicende del secondo dopoguerra, l’esposizione del Mart di Rovereto fa luce sull’ambizioso programma di espansione culturale della Sarfatti, con particolare attenzione alle mostre organizzate in Francia, Germania, Olanda, Ungheria, Svizzera, Scandinavia, Argentina e Uruguay. Il racconto è scandito dai principali episodi che hanno segnato la sua vita: i primi contatti con la vivace scena artistica milanese, l’affermazione come scrittrice e critica, la relazione con Benito Mussolini - fu la sua grande mentore, in realtà, e scrisse la sua biografia 'autorizzata', Dux - ed il ruolo assunto nella propaganda dell’ideologia fascista, la rottura con i centri del potere, la fuga all’estero a seguito delle leggi razziali del 1938 ed il rientro in Italia dopo la guerra. A documentarne le circostanze sono i materiali del prezioso Fondo Sarfatti, giunto a Rovereto nel 2009 e conservato nell'Archivio del '900 del Mart.
Organizzata in sei sezioni tematiche, la mostra presenta circa cento capolavori di trenta grandi maestri come Boccioni, Bucci, Carrà, Casorati, de Chirico, Dudreville, Funi, Malerba, Marussig, Morandi, Oppi, Rosso, Severini, Sironi, Wildt.
L’esposizione a Rovereto è frutto di un progetto unitario tra Mart e Museo del Novecento di Milano, con un unico catalogo èdito da Electa. Le due mostre, autonome e complementari, visibili fino al 24 febbraio 2019, consentono di sviscerare la complessa personalità della grande intellettuale, con un affondo sull’Arte degli Anni Venti a Milano ed una prospettiva sul ruolo di Margherita ambasciatrice dell’Arte Italiana nel mondo.
La cura è affidata ad Anna Maria Montaldo e Danka Giacon con la collaborazione di Antonello Negri a Milano, mentre a Rovereto è di Daniela Ferrari con il supporto di Ilaria Cimonetti e dei ricercatori dell’Archivio del ’900 del Mart
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