Martedi, 17/05/2022 - Quante vite può vivere un’artista? Marc Chagall ne ha vissute tante, attraverso i racconti, i suoi viaggi e i suoi sogni. Bizzarri personaggi costellano la sua vita quotidiana, fatta di tradizioni, di amore e luoghi lontani...
Ecco, l’Amore...Marc Chagall, pittore bielorusso naturalizzato francese, nelle sue opere trasmette gioia e positività attraverso l’utilizzo di colori sgargianti. L’Amore è il perno centrale di tutte le sue opere e di tutta la sua carriera artistica.
Nel 1909, Marc Chagall aveva incontrato Bella Rosenfeld, un amore a prima vista, questo, per la sua futura moglie. La loro unione durò trent’anni, fino alla morte prematura di Bella, avvenuta nel 1944.
« Per anni il suo amore ha influenzato la mia pittura...Bella scriveva come viveva, come amava, come accoglieva gli amici. Le sue parole, le sue frasi sono una patina di colore sulla tela... Le cose comuni, le persone, i paesaggi, le feste ebraiche, i fiori – questo era il suo mondo, questi erano i suoi soggetti...Poi a un tratto, un rombo di tuono, le nuvole si aprirono alle sei di sera del 2 settembre 1944, quando Bella lasciò questo mondo e tutto divenne tenebra »
( Marc Chagall ).
La mostra, ora in parete al MUDEC – il Museo delle Culture di via Tortona 56, Milano, MARC CHAGALL Una storia di due mondi, curata dall’Israel Museum di Gerusalemme, affronta l’opera del grande artista da un punto di vista nuovo, collocandola nel contesto del suo background culturale, grazie alla straordinaria collezione posta nello stesso Israel Museum che offre in mostra una selezione di oltre 100 opere donate, per la maggior parte, dalla famiglia e dagli amici di Chagall.
Il progetto espositivo è dedicato in particolare ai lavori grafici di Chagall e alla sua attività di illustratore editoriale.
Ripercorre alcuni temi fondamentali della vita e della produzione dell’artista: dalle radici nella nativa Vitebsk (oggi Bielorussia), descritta con amore e nostalgia nella serie Ma vie, all’incontro con l’amata moglie Bella Rosenfeld, della quale illustrò i libri Burning Lights e First Encounter, dedicati ai ricordi della vita di Bella nella comunità ebraica, pubblicati dopo la sua precoce scomparsa, di cui in mostra sono esposti i disegni originali.
I lavori esposti riflettono, dunque, la sua multiforme identità che è, ad un tempo, il bambino ebreo di Vitebsk, il marito che arricchisce con le proprie creazioni immaginifiche i libri dell’amata moglie, l’artista che illustra la Bibbia, volendo rimediare così alla mancanza di una tradizione ebraica nelle arti visive ed infine l’originale pittore moderno che, attraverso l’uso dell’iconografia cristiana, piange la sorte toccata nel suo secolo al popolo ebraico.
La prima sezione abbraccia il tema della cultura ebraica e Yiddish. Temi fondamentali nella definizione dell’opera di Chagall, al pari della vita a Vitebsk e dell’espressione dell’identità Russa, sono state l’osservanza della religione ebraica e la cultura Yiddish.
La seconda sezione dell’iter artistico è dedicata al tema della nostalgia, evidente in molte sue opere, dalle radici nella nativa adorata Vitebsk, descritta con amore e nostalgia nella serie Ma vie, all’incontro con Bella.
La terza sezione in mostra descrive le fonti di ispirazione di Chagall. In parete le sue illustrazioni della Bibbia: disegni e stampe su temi che esercitarono sempre un grande fascino su di lui e che rivelano un’interpretazione straordinariamente umanistica delle Scritture; la Bibbia Ebraica (quella che racconta l’Antico Testamento) è, infatti, rappresentata come un ciclo di incontri storici tra l’uomo e Dio.
L’ultima sezione, enfin, ci porta in Francia, la nuova patria, l’ultima, ed al ricco cromatismo che di solito si apprezza nei dipinti e nelle stampe di Chagall, emerse solo nel momento in cui egli lasciò la Russia per la Francia.
'Last but not least', presente una selezione di oggetti rituali, usati nelle cerimonie religiose delle comunità ebraiche, spesso raffigurati nelle opere del grande artista cosmopolita.
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