Si ricorda che la trasformazione delle procedure e delle leggi vigenti per l’attribuzione del cognome dei figli in prassi e normative che non escludano pregiudizialmente la madre, configurando una chiara discriminazione delle donne, è non solo necessaria, ai sensi di alcuni articoli della nostra Carta Costituzionale, ma costituisce al tempo stesso un vincolo derivante da specifici accordi internazionali, regolarmente ratificati dall’Italia ma rimasti inattuati a tutt’oggi.
1978 - Risoluzione del Consiglio d’Europa n. 37 del 27 settembre;
1979 - Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), adottata dall’Assemblea generale delle NU il 18.12 di tale anno; in vigore internazionale dal 3.9.1981; ratificata dall’Italia il 10.06.1985 a seguito di ordine d’esecuzione dato con legge 14.03.1985 n. 132; in vigore in Italia dal 10 luglio 1985;
1995 - Raccomandazione n. 1271 del Consiglio d’Europa del del 28 aprile;
1998 - Raccomandazione n. 1362 del Consiglio d’Europa del 18 marzo;
2007 - Trattato di Lisbona, con atti finali del 13 dicembre;
2008 - Ratifica del Trattato di Lisbona in Italia, con L. n. 130 del 2 agosto.
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