Intervista a Rosa Russo Iervolino - Stop alla cementificazione, realizzazione della Metropolitana e nuovi servizi: sono alcuni dei fiori all'occhiello. Nonostante tutto...
Ferraguti Isa Domenica, 05/06/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2011
A conclusione del secondo ed ultimo mandato come Sindaca di una città bella e difficile come Napoli, abbiamo raccolto le considerazioni di Rosa Russo Iervolino.
Rispetto agli iniziali propositi, cosa è riuscita a realizzare e quali sono stati i maggiori ostacoli che le hanno impedito di operare come avrebbe voluto?
Fin dall’inizio l’ostacolo maggiore è stato la mancanza di risorse economiche. Come tutti sanno il Comune non ha capacità fiscale propria, salvo che per alcuni tributi del tutto marginali come l’Ici, che è stata molto indebolita dal Governo, e quindi nel momento in cui Governo e Regione tagliano drasticamente i fondi, il Comune rimane bloccato. Questa non è stata l’unica difficoltà. Per 8 degli ultimi 10 anni abbiamo avuto un governo di destra e se alcuni Ministri degli Interni, come Maroni o Pisanu, hanno avuto grande attenzione verso Napoli, da parte di altri Ministeri, come quello all’Ambiente nel momento in cui era Sottosegretario Martusciello, o ai Beni Culturali, gli intralci all’attività del Comune di Napoli sono stati numerosi. Abbiamo avuto momenti difficili anche durante la sanguinosa guerra fra camorristi, con centinaia di agguati e vittime innocenti, che esplose alla morte del boss Di Lauro per designare il suo successore. Infine, solo negli ultimi due anni, due lunghissime ‘emergenze’ rifiuti hanno devastato la città. C’è stata anche un’altra battaglia contro la città, a volte molto pesante, combattuta dagli stessi napoletani. Abbiamo l’abitudine di descrivere la nostra città molto peggio di quello che è, e questo allontana ancora di più tante opportunità, di investimenti industriali ad esempio, che sarebbero utili e preziose per la nostra economia. Da questo punto di vista un pessimo apporto è venuto anche dalla stampa napoletana, sempre ipercritica e attenta agli scandali ma spesso distratta e superficiale quando ci sono stati invece iniziative importanti e traguardi positivi della città di cui dar notizia. Tuttavia alcuni degli obiettivi più importanti che ci eravamo posti sono stati raggiunti; primo: approvare e mantenere fermo il piano regolatore che ha impedito una ulteriore cementificazione speculativa della città. Ricordate “Mani sulla città” di Rosi? Beh questo non c’è stato e ora non è più possibile. Obiettivo due: portare avanti la realizzazione della Metropolitana di Napoli, l’opera pubblica più importante in fase di realizzazione in Italia e, secondo i tecnici di Bruxelles, anche in Europa. Terzo: quando sono arrivata il Comune era ancora in dissesto, e ne siamo usciti, ma questo dissesto spingeva molti a voler vendere alcuni gioielli della città. Penso all’Albergo dei Poveri in Piazza Carlo III, opera straordinaria di Ferdinando Fuga; ebbene non solo ne abbiamo conservato alla proprietà del Comune, ma lo abbiamo anche in parte restaurato, tanto che vi sono state realizzate le ultime due edizioni del Napoli Teatro Festival.
Nell'amministrare Napoli Lei pensa di essere riuscita ad esprimere e ad affermare una visione femminile, un diverso modo di 'essere al governo'?
Non so se voi lo considerate un modo di governare ‘al femminile’ ma lo stile che io ho voluto imprimere è quello di una apertura massima fra il palazzo ed i cittadini. Naturalmente mi sono occupata in modo particolare di alcuni problemi che vengono definiti “problemi femminili” ma che sono relativi alla qualità della vita. Gli asili nido erano pochissimi, adesso li abbiamo raddoppiati, non sono ancora molti, sono circa 50, ma è stata attivata una spirale per la quale il servizio viene ormai considerato anche per l’altissima qualità degli insegnanti, non soltanto come un aiuto alla donna che lavora ma anche come un’occasione preziosa di socializzazione per i bambini, bianchi, di pelle scura, di pelle gialla. Inoltre credo di aver dato testimonianza di una qualità che, almeno fino ad alcuni anni fa, era peculiare delle donne in politica: l’assoluta onestà e trasparenza del proprio operato, l’impegno nel lavoro e la competenza professionale.
La mondezza: impossibile non parlarne. Quali sono le responsabilità politiche e amministrative che lei, sinceramente, sente di avere?
Da più di 15 anni il problema dei rifiuti nella regione Campania è commissariato. Ci sono stati numerosi Commissari di Governo che avevano la totalità delle competenze e della responsabilità fra loro ci sono stati personaggi illustri e molto conosciuti come il Prefetto Catenacci, il Capo della Polizia De Gennaro, il Sottosegretario Bertolaso, i Presidenti della Regione Campania Rastrelli e Bassolino. All’interno del regime commissariale, il compito assegnato al Comune di Napoli era ed è quello di fare la raccolta dei rifiuti. Per questo abbiamo costituito l’ASIA, una speciale azienda al 100% partecipata dal Comune. Questo particolare è importante perché sui rifiuti ci sono stati affari della camorra molto gravi e preoccupanti. Nell’ASIA abbiamo assorbito 2000 Lavoratori Socialmente Utili, quindi un’azienda come fattore di efficienza, trasparenza e stabilità del lavoro. Naturalmente, per tenere la città pulita occorre non soltanto raccogliere l’immondizia ma anche sversarla e questo è il nostro dramma. Negli anni del mio governo il problema è stato proprio quello di avere i camion pieni di rifiuti e non sapere dove portarli. La città di Napoli, con un grande sacrificio, ha offerto una sua zona bellissima, quella di Chiaiano, per localizzare la discarica dei rifiuti; però non basta e non abbiamo avuto sufficiente appoggio dagli altri territori extra comunali sui quali il Sindaco di Napoli non ha potere. Certo con questo non dico di non avere alcuna colpa. Avremmo potuto fare qualcosa di più sulla raccolta differenziata anche se il livello della nostra differenziata è soltanto di un punto sotto quello di Roma e, nei quartieri in cui si fa la raccolta porta a porta - che per ora sono sette: Colli Aminei, Ponticelli, Chiaiano, Bagnoli, Rione Alto, San Giovanni e Centro Direzionale - abbiamo avuto risultati eccellenti con percentuali che vanno dal 58% al 90%. I motivi di questo impegno non sufficiente è molto semplice: la mancanza di risorse economiche, che è stata il vero dramma di questi anni.
Dopo 10 anni da Sindaca, cosa lascia a Napoli, per cosa vorrebbe essere ricordata?
Vorrei molto semplicemente essere ricordata come un Sindaco onesto, dalle mani assolutamente pulite, che ha lavorato con tutte le forze e con tutto il cuore. Che ha fatto quanto possibile con grande amore. Non ho ambizioni, né penso di dover essere considerata un personaggio “storico”.
Un grande libro per grandi donne. Sconosciute, perchè la storia ufficiale le ha ignorate. E' il regalo che l'amministrazione Iervolino ha voluto lasciare alla città in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. "Il Risorgimento invisibile. Patriote del Mezzogiorno d'Italia" è il titolo del prestigioso volume, ricco di immagini, curato da Laura Guidi, Angela Russo e Marcella Varriale (pagg 209, Edizioni Comune di Napoli) che - attraverso le biografie di tante figure femminili, la valorizzazione della stampa periodica e delle associazioni femminili - racconta il contributo che le donne del Sud dettero al processo risorgimentale. E' il frutto di dodici anni di ricerche che hanno portato alla luce "una miniera di insospettate dimensioni, ricca di scoperte e di emozioni" e permesso di restituire piena dignità alle "patriote" e alle loro iniziative.
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