- Parte a settembre l'esperienza del primo co-working a Roma orientato alla genitorialità
Silvia Vaccaro Domenica, 31/08/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2014
Otto donne riunite nell’associazione di volontariato “Città delle Mamme”, nata nel 2009 nel quartiere Pigneto a Roma. Tanta strada percorsa insieme tra idee, progetti e sogni. Il più visionario ce l’ha nel 2012 una di loro, Gislaine Marins: uno spazio dove neo genitori possano lavorare vicino ai propri figli, che giocano-dormono-mangiano nella stanza accanto seguiti da educatrici. Un’intuizione felice che non dal nulla. Prima di questa idea, tanta esperienza sul territorio. Il gruppo di Città delle Mamme sin dalla sua costituzione ha infatti organizzato numerose iniziative a sostegno della genitorialità,“quando ancora nel quartiere non c’era niente per chi aveva figli piccoli”, racconta Serena Baldari, vice-Presidente dell’associazione. Come il progetto Cinemamme per non rinunciare al cinema durante l’allattamento in collaborazione con il Nuovo Cinema Aquila, il festival di musica MOM ideato dalla menestrella femminista Nicoletta Salvi, la cura del Giardino di Castruccio, un piccolo spazio verde al Pigneto, gestito in maniera partecipata insieme alla cittadinanza e alle associazioni Filo Verde e DRIM. Ma il sogno di quello spazio di co-working se lo portano dietro, e a fine 2012 partecipano al bando “Italia Camp” di Unicredit. Se ne dimenticano, ma il progetto viene notato. A distanza di un anno, vengono avvisate che “L’Alveare” è tra i vincitori del finanziamento. A questo punto, per trasformare questa intuizione in una realtà c’è quasi tutto: i soldi, le professionalità, le idee, i contatti con le associazioni e le reti sul territorio. Manca solo una cosa. Lo spazio. È qui che interviene il pubblico. L’assessore allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale, Paolo Masini, affida loro in concessione per diciotto mesi uno spazio a Centocelle. “Crediamo che l’intervento del pubblico sia un elemento innovativo del nostro progetto.
È questa la forma di collaborazione che molti nel mondo delle associazioni auspicano. Si sa che Roma è piena di posti inutilizzati che il Comune non riesce a ristrutturare. Allora sarebbe bene che desse questi spazi a chi si vuole prendere questo impegno” continua Serena. A luglio arriva un’altra buona notizia: la vittoria del bando Innova In coop, lanciato da Legacoop Lazio finanziato da Coopfond e dalla Regione. L’associazione di volontariato diventa così una vera e propria start up cooperativa. Tanta la curiosità delle socie di vedere la risposta dell’utenza alla loro proposta innovativa. Perché di novità assoluta si tratta. L’Alveare, le cui porte aprono ai futuri co-workers e a tutti i curiosi dal 1° settembre, è di fatto il primo spazio di co-working di Roma dotato di spazio baby e orientato alla conciliazione tra genitorialità e lavoro. Al momento esiste soltanto un’altra esperienza analoga a Milano realizzata però interamente da privati, Piano C, di cui NOIDONNE si è occupata nell’aprile 2013. Trenta postazioni di lavoro, due uffici e una sala riunioni, ma anche uno spazio baby, una cucina, un parcheggio e due giardini separati, uno per i bambini e l'altro per le co-worker. “Le idee che abbiamo sono tantissime. Ci piacerebbe che questo posto diventasse un luogo di formazione, di solito preclusa a chi ha figli neonati e che il pubblico e che le aziende private si convenzionassero per far rientrare i dipendenti attraverso il telelavoro.”Uno spazio che già nelle premesse e nel prezzo orario che vuole mantenere (meno di tre euro l’ora), vuole essere inclusivo e aperto alla cittadinanza e alle tante esigenze di lavoratori e genitori, aperto anche ai co-workers senza figli e ai genitori che vogliono portare i bambini senza usufruire della postazione di lavoro. In un mondo del lavoro sempre più frammentato, benvenuto a questo spazio “liquido”, come direbbe Bauman, dove lavoro, figli, formazione e benessere si fondono insieme.
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