Venerdi, 18/10/2019 - Maleficent - Signora del male
di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media
Anche Disney ha capito come è meglio stare dalla parte di Noidonne. Di noi Streghe.
In Maleficent - Signora del male, assistiamo ad una esaltazione, streghe e non, di Noidonne. Ci saranno migliaia e migliaia di comparse tra streghe, nanerottole, principesse e fatine, tutto un universo femminile di buone e cattive e di uomini forti e deboli come è di fatto il mondo. Tutta una babele di razze di tutte le età, umane e non.
Il confronto, le sfide, le lotte tra la perfida Malefica interpretata da Angelina Jolie e la straperfida Regina Ingrith interpretata da Michelle Pfeiffer, sono esilaranti.
La lotta tra il bene interpretato da Elle Fanning nei panni di Aurora e Harris Dickinson nei panni de il Principe Filippo e il male delle due streghe è un delirio.
Dopo Biancaneve e Cenerentola, la Disney tornava a cimentarsi con una fiaba tradizionale, questa volta con un budget mai visto fino ad allora per un film animato. I tocchi da maestro si sono rivelati due: il disegno degli sfondi, firmato Eyvind Earle, e il personaggio della fata cattiva, quella non invitata al battesimo, che si presenta tra le fiamme per mettere un'oscura parola fine alla festa.
Oggi, sono proprio quegli elementi a fare il film di Robert Stromberg, production designer premio Oscar, che della fedeltà all'immagine originale fa un punto di forza della sua opera, oltre che dell'opzione per un'estetica fantasy, che da al film una sua personalità e una cornice medievale che riprende in qualche modo le linee gotiche del primo Malefica.
Ma la magia, in questa occasione, la porta interamente Angelina Jolie, incarnazione a dir poco perfetta della cattiva disneyana.
Sia lei che Michelle Pfeiffer, hanno dei vestiti e trucchi meravigliosi e sono belle nonostante l’età che avanza, di una bellezza moderna e sofisticata. Bella nella sua giovinezza Elle Fanning nei panni di Aurora. Deliziose le fatine e anche la perfida suonatrice di organo che vuole ucciderle.
Malefica riunisce la dualità di cui è portatrice ogni madre agli occhi del bambino. Un ritratto complesso e moderno.
La fantasia tipica delle fiabe della matrigna o fata cattiva, che serve a preservare intatta l'immagine positiva della madre, qui viene riunita in un'unica figura, ed è proprio riconoscendo questa compresenza che Aurora lascia l'infanzia per scegliere consapevolmente il proprio destino andandosi a cercare il fuso.
Il mito, il soprannaturale, l’immaginazione, l’allegoria, la fantasia, la metafora, il simbolico e il surreale vengono magnificamente esaltati con Maleficent.
Ma quello che più appassiona in questa fantastica narrazione, è l’amore che lentamente e imperioso prende il sopravvento sull’odio.
Walt Disney continua a deliziarci e a sorprenderci con i suoi ultimi bellissimi fantasy.
La peggiore cattiva, come Malefica nel fantasy, in realtà è una buona che ha terribilmente sofferto per i tradimenti subiti dalle persone più amate.
Ma alla fine è anche vero che l’amore puro trionfa sempre, e che non è più solo quello tra il temerario principe e la bellissima principessa.
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