Dritto in fondo al cuore - “Cuori di donne” è scritto ed interpretato da Maila Ermini con l'idea di creare un archivio di esperienze di vita per poi rappresentarle
Rosa M. Amorevole Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2006
Sola su di un palco con un leggio, senza alcuna musica in sottofondo a distrarti; la si inizia ad ascoltare, ci si abbandona alle sue parole, si viene colpite dalle rassomiglianze con amiche e conoscenti, noi stesse, si ride e ci si commuove. Alla fine si rimane rapite da quei racconti e la si sente amica. Amica come una persona che ha capito. Lo spettacolo è quasi un documentario - la sua essenza è metafisica, poetica, esemplare. E ti rendi conto che quello spettacolo potresti vederlo ovunque, li a teatro o in una stanza. E’ vicino, ti senti vicina. L’incontro con Maila avviene a Prato, nella sua casa che sta proprio di fronte alla baracca, un vecchio deposito degli attrezzi ristrutturato che è diventato il Teatro La Baracca: 70 metri quadrati utilizzati per le prove del gruppo, in cui fino a 80 persone possono partecipare agli spettacoli.
Come nasce la passione per il teatro?
Nasce nel periodo universitario, ma diviene il mio lavoro quando decido di abbandonare il posto fisso per sperimentare la vita di attrice. Le prime esperienze a Roma, poi ho recitato a Londra e in Spagna. E qui ho lavorato tanto e imparato tanto.
Dal teatro per bambine e bambini, al teatro che parla di donne. Un percorso casuale o un progetto preciso?
Mi piace molto lavorare con bambine e bambini, anche se mi interessava anche fare qualcosa d’altro. L’occasione che ha segnato l’inizio di “Cuori di donne” è stato un invito di un comune della zona. Ho intervistato alcune donne del luogo e le ho riproposte attraverso il teatro.
Come nasce un personaggio?
Se le prime le ho cercate, oggi molto spesso mi accade di incontrare donne che poi diventano parte dello spettacolo anche casualmente: alla fine di un mio spettacolo, attraverso una lettera (nello spettacolo il personaggio della “ladra” è un cammeo affascinante, ndr), o per strada. Dagli stimoli ricevuti nasce il personaggio.
Per descrivere un personaggio si fa ricorso anche al dialetto. Sul palco riesci a parlare in milanese e in napoletano, in toscano e in un italiano stentato così come quello di molte immigrate. Perché questa scelta?
In teatro devi essere pronta a impersonare realtà diverse, lingue diverse. D’altra parte il dialetto, il gergo, i modi di fare sono pennellate che aiutato ad approfondire un ritratto.
Cosa significa fare “teatro politico”? In che modo credi che l’artista debba/possa impegnarsi e in che modo?
Il termine “politico” assume oggi molti significati, non sempre positivi. Nel definire l’attività come politica, faccio ricorso alla sua etimologia, ovvero al greco “polis”, città; e quindi un teatro che si rispecchia e si confronta con la “polis” e che si pone criticamente rispetto ad essa, ascoltando le persone e mettendo a confronto le diverse posizioni.
Del resto sono poco interessata da un teatro che si esaurisce nel giro di due ore, credo che il teatro dovrebbe essere uno strumento per interrogarsi.
Talvolta attraverso questa forma di comunicazione possiamo anche portare alla discussione collettiva temi non sempre facili.
Non so se lo spettacolo riesca ad arrivare al cuore degli uomini così come accade per le donne. Per scoprirlo basterà farsi accompagnare da un marito, un compagno, un figlio od un amico. Nel caso, fatemi sapere …..
Cuori di donna dura un’ora e un quarto circa, nessuna scena da montare.
Teatro La Baracca, via Frosini 13 Casale PRATO. Tel./fax: 0574-662930; 0574/812363; labaracca@tin.it - Maila Ermini, direttore artistico: cell. 3332713136
(25 agosto 2006)
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