Login Registrati
 MAI DIRE MESTRUAZIONI

MAI DIRE MESTRUAZIONI

NATURA E CORPI - MARINELLA MANICARDI, REGISTA E ATTRICE, SCUOTE IL FESTIVAL DELLA FILOSOFIA CON UNA “CONFERENZA BUFFA" SUL SANGUINAMENTO FEMMINILE

Giancarla Codrignani Martedi, 08/11/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2011

Il "festival della filosofia" di Modena quest'anno aveva come tema LA NATURA. Naturalmente filosofi e filosofe illustri hanno ragionato in tanti modi: dal Leviatano al Genoma, da Galileo agli Animali, dal Paesaggio all'Energia Vitale la natura è stato dominio loro.

Il corpo delle donne non era argomento prioritario. Neppure quello dell'uomo. Tuttavia qualcuno si è fatto venire in mente che il termine "natura" nella lingua italiana ha anche un significato molto puntuale: proprio quel punto lì del nostro corpo. Gli accademici di mestiere si sono presi un colpo quando Marinella Manicardi, regista e attrice, ha presentato una sua "conferenza buffa" su questa natura, anzi sui corpi femminili mestruanti, "corpi impuri". Marinella ne ha parlato ai filosofi, ridendo, perché lei è gentile e sa che a loro la natura fa paura ed è per questo che la rimuovono; ma intanto ha evocato un'altra filosofia, sempre "della natura".

Ha subito scoperto il gioco con una storiella iperfemminista, quella di un poveraccio a cui, trovata una lampada, come ad Aladino compare un genio pronto a soddisfare tre desideri. L'omino, con grande soddisfazione del genio, chiede l'intelligenza e, quando si accorge che è molto bello averla, ne vuole ancora di più. Alla terza richiesta del medesimo desiderio la cosa - dice il genio - può diventare pericolosa. Perché mai? Beh, intanto gli verranno le mestruazioni...

Quello del sanguinamento femminile è il fenomeno più censurato dal lessico: "si dice: ho le mie cose, è il periodo, ho le regole, ah oggi non posso, ricevo il marchese, il marchese... Si dice anche natura, mia madre diceva 'ho la mia natura': è o no il tema del Festival?".

L'autrice, nella parte della filosofa, spiega: “Questo fenomeno, che riguarda la metà della popolazione mondiale senza distinzione di luogo, razza o ceto sociale, un fenomeno che si ripete - le avevate mai contate? - circa 500 volte nella vita di una donna, è qualcosa di cui è meglio non parlare. Ma c’è la pubblicità, direte voi, ossessiva in tivù per assorbenti più alti, più bassi, ultra, mini, per il giorno, per la notte, con le ali, senza ali… sì, ma avete mai sentito usare la parola 'mestruazioni' ? ‘Vi sentirete sicure, nessuno noterà la differenza, sarete come negli altri giorni…?’ E il liquido che si vede? Avete notato il colore? È azzurro! Azzurro? Ma è sangue! ‘Il sugo della vita’ come dice Piero Camporesi. C'è sempre Mefistofele che sussurra nelle orecchie di Faust 'il sangue è un succo molto particolare'. Ma se è la sede dell’anima, la sostanza della divinità (‘il preziosissimo sangue di Cristo’), sinonimo di denaro (‘Io a quello gli cavo il sangue!’ ) o di libido ‘Mi fai rimescolare il sangue’, invece, il sangue delle mestruazioni è detto con disprezzo, schifo, ripugnanza. Meno se ne parla meglio è: ‘per favore questa è roba da donne, parlane con tua madre. Sì, perché c’era molto sugo a parlarne con la madre! Nemmeno lei sapeva niente: aveva un’unica certezza ‘se hai le mestruazioni non sei incinta!’. Era l’unico dato sicuro, e, soprattutto per le donne più povere, era un bel sollievo. L’unico sollievo, perché poi, quando hai le mestruazioni, non puoi fare niente. La conserva di pomodoro? Andrà a male, la crema? Diventerà acida e la maionese impazzirà; se tocchi il ferro arrugginisce, lo specchio si appanna, se pianti un fiore morirà; non toccare la botte con il vino nuovo, diventerà aceto; non guardare una donna incinta perché avrà un figlio strabico; se poi ti azzardi ad avere rapporti sessuali durante, sicuramente nascerà un figlio lebbroso, epilettico, deforme e scemo; non mettere i piedi nel fiume, non prendere l’acqua dal pozzo, non toccare i bicchieri in tavola. In molte tribù verrai chiusa in una capanna fuori dal villaggio e per tutte e tre le religioni monoteiste il corpo mestruato è impuro: se sei cristiana e cattolica non puoi fare la comunione, se sei ebrea il rabbino non ti darà mai la mano, se sei mussulmana in quei giorni non puoi neppure pregare.

Ma perché? Che sangue è quello delle mestruazioni da non poter nemmeno essere raccontato? Madame Bovary non ha mai le mestruazioni, trecento pagine e niente… Anna Karenina, due volumi, idem. Nora Helmer di Casa di bambola, neppure… La Signora delle Camelie lei sì le ha: è una prostituta, e per esigenze di lavoro mette una camelia bianca per 25 giorni al mese e una camelia rossa quando è indisposta: ‘e nessuno capisce perché’ scrive Dumas che capiva benissimo. Anna Frank ne parla nel suo diario, ma il padre strappa quelle pagine, non le ritiene pubblicabili, lo farà in un’edizione successiva”.

Ed è stato così che fino al 1963 era vietata alle donne la magistratura: "ci sono differenze nella funzione intellettuale delle donne in quei periodi", dicevano (come se i marroni dei giudici fossero sempre equilibrati per natura). Ma già Aristotele aveva detto che la donna è un contenitore, un’anfora, un forno: "ahh!- dicono in Romagna a una donna incinta - t'è mess la pagnotta in te' foran". Eva è il sottoprodotto di Adamo, l'irresponsabile (o la perfida) che mangia il frutto proibito. "Per fortuna Eva era curiosa - dice Margherita Hack - sennò saremmo tutti ancora all'età della pietra". Invece Tertulliano accusa quel peccato di essere all'origine dell'immondo, schifoso sangue mestruale... Adesso si conosce la biologia, ma solo dalla fine del 1800. “Perché così tardi?- perché ci vuole del tempo. Venticinquemila anni? - ci vuole del tempo a capire il mistero della vita, ci vuole il suo tempo... - Secondo me si sono distratti - ma intanto hanno fatto altre cose: hanno scoperto l’America, hanno inventato il telefono, sono andati sulla luna… - Appunto: si sono distratti! - Forse hanno avuto paura… - paura? - Hanno avuto paura, sai come quando vuoi vedere come è fatto un giocattolo: se lo apri dopo non c’è più sorpresa, non c’è più desiderio... - non c’è più Dio. - Non c’è più niente - c’è solo - la morte?".

Oggi le mestruazioni alimentano un fatturato enorme: "se le donne prima, con una media di 4-6 figli a testa avevano circa 200 cicli nella vita, oggi che i figli sono in media 1,50 i cicli sono 500. Se pensate ai paesi emergenti Cina, India, Africa, più si abbassa la natalità più si alza il fatturato”. Non tutto è filosofia: anche l'economia vuole la sua parte...

Ma per la filosofia portare avanti il ragionamento è importante: non è più come una volta, ma la ragione principale per cui non possiamo toccare l'altare è la stessa per cui eravamo incapaci e indegne di partecipare a quell'altra grande organizzazione maschilista che era l'esercito: teoricamente (per i filosofi la teoria è il pane) meglio vittime purché mestruate che onorate per il sangue dell'eroismo.





Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®