Martedi, 03/08/2010 - Magda Culotta ha 25 anni ed ha realizzato un sogno collettivo e personale, diventando sindaco di Pollina, paesino di circa tremila abitanti tra il mare e la montagna, il 30 maggio scorso. Ha sfidato la tradizione millenaria che in Sicilia vuole un politico attempato e solitamente maschio. È laureata alla Facoltà di Economia di Palermo, corso per lo sviluppo economico e la cooperazione internazionale. Fra breve conseguirà la Laurea specialistica all'Università di Parma in Sviluppo locale, cooperazione e mercato internazionale. È una donna determinata, senza grilli in testa, semplice e bella. Magda è il sindaco siciliano attualmente più giovane e il secondo in Italia, ma è donna. Ha un viso bello, acqua e sapone, sicura e consapevole delle responsabilità che ha sposato e del lavoro difficile che l'aspetta per realizzare le piccole e normali cose della vita amministrativa e quotidiana della sua comunità. Ha un fidanzato e una famiglia giovane, formata dai suoi genitori e da due fratelli più piccoli che gli stanno accanto e condividono con lei il sogno e l'impegno.
Come e quando incontri la politica nella tua vita?
Io ho sempre sentito l'esigenza di spendermi per gli altri, perchè così intendo il fare politica. Ho cominciato facendo la rappresentante di classe e d'istituto a scuola. Mi piaceva risolvere dei problemi per la collettività, in quel caso scolastica. Ho continuato con qualche riunione politica. Sono tesserata al Partito Democratico e ultimamente è arrivato l'impegno serio con la costituzione del Partito democratico giovanile. Ho frequentato assiduamente le riunioni del gruppo Democrazia e Progresso e le discussioni fino alla decisione di accettare la candidatura.
Come siete arrivati alla tua candidatura?
Alla mia candidatura siamo arrivati con una scelta consapevole di porre una candidatura nuova e di rottura col passato di Pollina. Si cercava una persona nuova, trasparente, che non avesse scheletri negli armadi e in più donna. Io credo che noi donne abbiamo una marcia in più, siamo abituate a fare più cose contemporaneamente, ad organizzarci bene, abbiamo buon senso e se ci mettiamo in testa qualcosa la realizziamo. Il gruppo ha confluito nella decisione della mia candidatura che era di rottura e forte. All'inizio la scelta è stata un po' osteggiata. Abbiamo dovuto convincere quelli che ci dicevano che eravamo dei pazzi, per via della mia poca esperienza amministrativa e per la mia età. Comunque nel gruppo confluiscono anche persone di esperienza. Insomma siamo riusciti a rompere la resistenza di alcuni e ci siamo buttati a capo fitto dentro la campagna elettorale, creando momenti di riflessione dedicati alle donne, ai bambini, ai giovani, agli anziani, all'acqua pubblica. Problema serio in Sicilia e a Pollina in cui la vecchia amministrazione ha ceduto la gestione alla società Acque potabili siciliane. La gente ha avuto modo di sentirmi parlare, di conoscermi e rendersi conto che non ero manovrata, che ho una testa. La campagna elettorale è stata bellissima e intensa. Vi abbiamo messo tutte le nostre energie positive. C'è stata una bella mobilitazione che ha riempito di entusiasmo la gente che aveva bisogno di sentirsi protagonista. Io ho creduto nella mia elezione. Ho avuto fiducia vedendo l'impegno dei giovani che hanno creduto in me e in quello che dicevo. Io mi sono impegnata e mi impegnerò mettendo da parte i miei progetti personali che avevo per sposare una causa collettiva perchè abbiamo capito che in questo momento è la cosa giusta da fare. Intorno a me si è creato un osservatorio. Siamo diventati un esempio per i comuni vicini ed anche per i lontani. Gli altri hanno potuto constatare che il cambiamento può esserci. Basta costruire la squadra giusta, incontrare la gente, ascoltarla, sentire quali sono i loro bisogni.
Qual è il tuo programma e le cose da realizzare?
Il mio programma non è faraonico. Abbiamo scritto cose normalissime e c'era pure uno spazio vuoto da riempire con le richieste, da parte dei cittadini, di cose che noi avevamo dimenticato. La gente si è sentita protagonista di un cambiamento. Ho dato spazio anche alle associazioni che si sono sentite parte integrante di un progetto comune. Contiamo di costruire un forum, la consulta giovanile e fare sentire alla comunità intera la piena cittadinanza. Io ho sempre detto che noi non abbiamo la bacchetta magica, ma da parte nostra ci sarà l'impegno concreto per risolvere i problemi dei cittadini e venire incontro alle loro esigenze. In fondo la gente chiede le cose normali e non le grandi opere. Per esempio abbiamo ancora una casa comunale in cui non sono state abbattute le barriere architettoniche. Lo faremo noi. In questi anni è mancata la programmazione. Per esempio a Pollina abbiamo una grande risorsa naturale che è la manna. Non si è mai creato uno sviluppo locale da fare si che si creasse una manodopera endogena, ma anche esogena. Non si è mai fatta programmazione in tal senso. Abbiamo un agricoltore Giulio Gelardi, al quale si deve l'onore di cronaca della produzione della manna. Questi era emigrato in Toscana e nel 1985 decide di tornare per valorizzare questo prodotto che lui sa ricavare dal frassino. Abbiamo un teatro meraviglioso il Pietra Rosa che al momento non è agibile per le manifestazione a sbigliettamento per problemi di sicurezza. I progettisti stanno lavorando per consentire l'agibilità per la stagione estiva e per il futuro affinchè si possa inserire il Teatro in un circuito nazionale e internazionale e creare turismo nel territorio. Il problema dell'acqua è piuttosto serio e difficile. Il mio obiettivo è fare tornare il servizio pubblico. Fare diventare Pollina un albergo diffuso perchè si presta per la sua connotazione fisica. La maggior parte della popolazione risiede a Finale di Pollina. A Pollina dove c'è la sede del comune vive poca popolazione e per lo più anziana. È un vero gioiello di paesino purtroppo, finora, poco valorizzato. Io voglio effettuare la ricognizione delle case per procedere al paese ad albergo diffuso. La mia squadra è composta da persone la cui età media si aggira a meno di quarant'anni. Il criterio che ho usato per dare le deleghe è stato quello della competenza e dell'esperienza. Credo di avere scelto una buona squadra. In giunta ci sono tre uomini e una donna. Fra i consiglieri due donne, anch'esse di circa trent'anni. Il vicesindaco è da poco in pensione dal lavoro e pertanto con tanto tempo libero. Lo sviluppo sostenibile deve essere il primo obiettivo. Finale ha il mare e Pollina ha la montagna. Creare uno sviluppo sostenibile rispettando il territorio. Noi già dal 30 giugno cominciamo la raccolta differenziata porta a porta dalla parte bassa di Finale.
Come ti hanno accolto gli impiegati?
Mi hanno accolto tutti bene. Certo dopo dieci anni si è sconvolto il sistema. Tuttavia ho ricevuto l'accoglienza giusta e mi rapporto bene con i capi settore che sono quelli che si relazionano con gli impiegati. Ho trovato molta disponibilità. Io chiedo di essere informata su tutto per capire bene come agire. Trascorro ogni giorno mediamente dodici ore dedicate al comune. Se non sono lì sono fuori, ma sempre per Pollina.
Cosa pensi di fare per le donne e la politica?
Parto dall'esperienza che ho fatto io, ovvero sono stata incoraggiata, così promuovo l'impegno delle donne e dei giovani. Li appoggio e li incoraggio, convinta delle potenzialità caratteriali di cui ho già parlato che portano al successo in politica. Io ho promosso l'impegno civico per i cittadini, un nuovo e antico modo di servire la comunità. Perchè purtroppo la politica a livello nazionale vive una grande crisi morale. Io per prima faccio politica senza interessi particolari. Non devo trarre nessun vantaggio dalla mia carica politica. Voglio servire la mia comunità. Qualcuno infatti si chiedeva: chissà che hanno dato a questa ragazza? Non mi hanno dato né promesso nulla. Il mio impegno lo voglio spendere per la mia comunità che tanto amo. Qualcuno mi dice che sono troppo ingenua solo perchè sono schietta e credo nei miei principi. Voglio spendermi per il mio territorio. Sono consapevole del momentaccio della politica e della crisi regionale e nazionale. Non poteva esserci momento peggiore per insediarmi. Tuttavia mi sono trovata investita anche di auguri, messaggi, fiori e complimenti. Messaggi pervenuti tramite Facebook da emigrati in Argentina e Belgio. Ho avuto molta pubblicità.
Ti scoraggi qualche volta?
Sono consapevole delle difficoltà e dei problemi reali. La responsabilità la ricopro in prima persona. Nei momenti di scoraggiamento mi dico non disperare, autocontrollati. Io sposo le cause in cui credo in toto. Mi butto a capofitto. Ho l'appoggio del mio fidanzato, della mia famiglia e della mia comunità. Ho molta fiducia nella mia squadra e nei miei cittadini che devono essere i protagonisti del processo di cambiamento attraverso una mentalità imprenditoriale. Ho fiducia anche nel territorio madonita. I comuni devono collaborare in rete. Non si può costruire nulla senza una rete di collaborazione. Ci sono tanti esempi che ci confermano come si rischia di rimanere isolati senza rete. Basta guardare i PIST e il Distretto Turistico e capire che da essi i comuni possono trarre vantaggio e benefici.
Quale è il sogno che vuoi realizzare in questi cinque anni o che cominci a realizzare ed altri continueranno?
Io penso a tutta una serie di servizi che voglio mettere a disposizione dei miei cittadini. Creare attrattiva dall'esterno per rilanciare il paese e fare si che la gente ovunque si trovi, in Germania o in Francia o in Italia, riconosca questa realtà. Quello che voglio in assoluto è di essere ricordata per il mio impegno vero. Anche se farò una sola cosa, la voglio fare bene e ho reso i cittadini partecipi del cambiamento e del progetto di sviluppo che è della comunità tutta. Io non devo trarre vantaggi dal progetto di sviluppo, la comunità si. Voglio essere ricordata per l'impegno serio per i cittadini e il territorio. La gente dirà “dda carusa quattro cosi i fici. Si è impegnata”.
La politica sta vivendo una crisi epocale, tu cosa pensi?
Si purtroppo molti politici invece di pensare agli obiettivi comuni si legano a interessi personali che fanno perdere di vista l'obiettivo vero della politica: l'impegno per le comunità. Io intendo portare avanti questo obiettivo. Cosa succederà lo vedrò cammin facendo.
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