Marina Zancan, Presidente della Fondazione Badaracco
Ada Lucia De Cesaris, Assessore del Comune di Milano
Presentazione dei 3 tavoli di lavoro:
Marina Piazza, Franca Pizzini, Carmen Leccardi
Primo tavolo
Pensarsi figlie pensarsi madri.
L’elaborazione del materno e le trasformazioni della maternità.
Con il femminismo degli anni ’70, il tema del sé, del corpo, della sessualità è diventato fondante per l’identità femminile. Due i percorsi che la riflessione ha attraversato nella decostruzione del pensiero maschile dominante: il femminismo della differenza come alterità rispetto all’ordine patriarcale e il ragionare sulla coppia fusionale e originaria madre e figlio in quanto eredità inconscia che riguarda tutti. Nel contempo sul piano sociologico è stata in quegli anni messa a fuoco, per contrastarla, l’idea di marginalità dei lavori delle donne e la nozione di doppia presenza ha portato all’evidenza il lavoro di cura. La questione oggi si complica davanti alle vite precarie delle giovani donne nel mercato del lavoro postfordista, davanti alla presenza di donne immigrate che “esportano” cura e che rendono ancor più problematico l’intreccio tra maternità e lavoro, in un contesto di miseria di politiche sociali.
Quali letture danno le generazioni di oggi della maternità? Che cosa è stato trasmesso e che cosa è mancato?
Partecipano: Anna Bravo
Teresa di Martino
Lea Melandri
Laura Colombo
Sveva Magaraggia
Coordina: Marina Piazza
Ore 14.30-16.30
Secondo tavolo
Corpi, pratiche mediche e istituzioni del parto.
A partire dal pensiero femminista degli anni '70 si sono sviluppate importanti esperienze e ricerche sulla medicalizzazione del corpo femminile e sulle culture del parto. Sono stati indagati sia l'aspetto simbolico del corpo che procrea, sia i luoghi, le pratiche e le figure che hanno storicamente accompagnato il parto. Sono stati messi a confronto i vissuti delle donne nel divenire madri con le pratiche mediche delle istituzioni ospedaliere. Le donne oggi devono confrontarsi con nuove tecnologie mediche e il loro modo di percepirle è mutato: che cosa è cambiato nella relazione con la medicina? C'è stato un riconoscimento della competenza delle donne (ginecologhe, ostetriche e pazienti) e una valorizzazione dell' etica della cura? In che modo le nuove frontiere della Procreazione Medica Assistita hanno influenzato il parto e i vissuti corporei? Che novità hanno portato le donne migranti con le loro diverse percezioni del corpo e della maternità?
Partecipano: Anita Regalia
Grazia Colombo
Caterina Botti
Lia Lombardi
Barbara Siliquini
Graziella Sacchetti
Coordina: Franca Pizzini
Ore 16.30-18.30
Terzo tavolo
Madri mediocri? Madri onnipotenti?
Madri condividenti? Non madri?
La flessibilizzazione e la precarietà dei lavori e delle vite diversificano i modelli del materno: dalle madri “mediocri” di Elizabeth Badinter, acrobate di equilibri fragili, alle donne che trasformano la maternità in un impegno totalizzante che ridefinisce la propria vita fino a quelle che scelgono di non essere madri, in virtù di una libertà di destini recentemente acquisita. Su questa scena si muovono anche nuove figure paterne con le quali ridisegnare e patteggiare ruoli e compiti dentro e fuori dalle mura domestiche, mentre l’immaginario, voluto dal mercato, rimanda all’idea di una maternità “perfetta”.
Alle giovani donne nel contemporaneo si propongono modelli plurali e ambivalenti che fanno riferimento anche a figurazioni e culture più lontane nel tempo.
In questo tavolo si cercherà di indagare i diversi immaginari, la loro rappresentazione e i loro esiti rispetto alle scelte e alle pratiche della maternità.
Lascia un Commento