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Madri, lavoratrici, ruoli apicali...

Madri, lavoratrici, ruoli apicali...

Discriminazioni - Quattro monografie del Centro studi e ricerche dell’Ufficio della Consigliera nazionale di parità.

Ribet Elena Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2008

Donne, madri e lavoratrici. Criticità e dilemmi dell’occupazione femminile
“Il titolo scelto per questa ricerca è la metafora estremizzata (da criticità a dilemma!) di una realtà sociale, culturale, economica e di costume che impone alle donne di fare scelte che agli uomini non si pongono. Scelte che investono spesso la dimensione stessa dell’esser donna, la sua collocazione nel contesto lavorativo ma anche in quello sociale, in cui i molteplici ruoli femminili e le molteplici funzioni esercitate si confondono, si sovrappongono , si intrecciano e si condizionano e finiscono sempre, nonostante i risultati sempre conseguiti, per rappresentare un sovraccarico” scrive Isabella Rauti nell’introduzione al volume.
La ricerca analizza il divario occupazionale di genere e la maternità come fonte di pratiche discriminatorie e discontinuità occupazionale, nodo centrale e irrisolto nella partecipazione femminile al mercato del lavoro.
L’Italia si trova al penultimo posto per il tasso di occupazione femminile in Europa, a fronte di uno dei più bassi tassi di fecondità. La Strategia europea di Lisbona imponeva agli stati membri il raggiungimento del 60% di occupazione femminile entro il 2010.
Le Consigliere di parità hanno tra i loro obiettivi quello di diffondere pratiche per ridurre il divario di genere. Si tratta di una questione fondamentale per l’intero mondo del lavoro, per l’economia e la competitività del Paese, che incide nella vita quotidiana di donne e uomini e può migliorare la qualità della vita di tutti.
Nel volume vengono sottolineate le carenze di politiche familiari e dei servizi per l’infanzia, l’uso della famiglia e della donna come ammortizzatori sociali, l’inconciliabilità degli orari di lavoro e i tempi della famiglia, diventata luogo di produzione di beni e erogatore di assistenza (anziani, disabili, bambini…)
È significativa l’abbondante offerta di lavoro gratuito svolto dalle donne su cui ha potuto contare il welfare state italiano: il 74,9 % del lavoro familiare in coppie con figli e con donna lavoratrice è a carico della donna; in coppia senza figli il 71,7% .
Il volume, scritto da Valentina Cardinali, Claudia Gasparini, Francesca Di Giovangiulio, Maria Parente ed Emiliano Mandrone, è pubblicato nell’ambito dello studio coordinato dall’Area Ricerche sui sistemi del Lavoro ISFOL in Convenzione con il Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale – Direzione Generale Mercato del Lavoro.

Donne in percentuale: occupazione femminile e ruoli apicali
Le donne sono più istruite e preparate degli uomini, posseggono competenze relazionali, commerciali e le cosiddette competenze immateriali, ma ciò non è riconosciuto né ricompensato nel mondo del lavoro.
Nonostante il livello di emancipazione e la diffusione della cultura della parità, per le donne il lavoro spesso non è adeguato ai titoli di studio conseguiti, non è retribuito come quello degli uomini e vi sono forti limitazioni nelle progressioni di carriera con presenze ridottissime nei livelli decisionali e nelle posizioni apicali.
Questo volume analizza in modo sistematico questo fenomeno, individuando gli standard nazionali e creando un importante e utile contesto di riferimento.
I dati confermano una sottorappresentanza delle donne in ambito politico ed economico. È questo un deficit di democrazia che deve far riflettere su quanto i carichi familiari e il lavoro di cura, restando a carico della componente femminile, incidano sulla discriminazione detta ‘verticale’, quella del ‘soffitto di cristallo’.
I ruoli decisionali, che sono luogo di esercizio di leadership e di remunerazione materiale e non, restano di appannaggio maschile; questo avviene nei rapporti di lavoro dipendente, autonomo, nella rappresentanza politica o professionale, e ancor più nelle posizioni acquisite per nomina o cooptazione. In Italia il 32% delle donne ricopre posizioni manageriali, e in questo il nostro Paese è superato da Spagna, Slovenia, Portogallo, Bulgaria, Ungheria, Estonia, Lituania e Lettonia.
A livello internazionale l’Itala si trova al 48° posto per presenze femminili al potere, dietro a Zimbabwe, Bangladesh e Malesia. Nei Consigli di Amministrazione in Italia, la presenza di donne è scarsa, dato che ci pone al penultimo posto tra i paese europei.
Le Consigliere di parità hanno tra i loro compiti quello di verificare l’attuazione dei principi normativi relativi alle pari opportunità e di introdurre correttivi per evitare discriminazioni.
I numeri parlano chiaro: esiste un profondo squilibrio di genere nelle professioni e nelle carriere. Non è solo una questione di giustizia sociale: lo studio propone una riflessione socio-economica e dimostra in modo particolareggiato come le donne siano un potenziale per le esigenze di competitività del Paese.
Il volume, curato da Valentina Cardinali, è stato pubblicato nell’ambito dello studio precedentemente citato.

Le discriminazioni di genere in ambito lavorativo - Indagine conoscitiva di casi trattati dalle Consigliere di Parità
L’Europa ha intrapreso un cammino normativo, culturale, di costume e mentalità che ha portato a interventi legislativi e raccomandazioni per le pari opportunità in modo trasversale in tutti gli ambiti. Sono state date indicazioni sulla parità retributiva e di trattamento, sull’accesso al lavoro, la formazione professionale, le condizioni lavorative, la sicurezza sociale, le discriminazioni, la tutela della maternità.
Esiste però “uno scarto profondo tra la parità normativa e descrittiva e la parità sostanziale”. Il volume analizza i fenomeni discriminatori con il fine di elaborare e diffondere statistiche di genere nella loro entità quantitativa e qualitativa.
L’Italia sembra registrare un primato di discriminazioni basate sul sesso, a volte non denunciate perché non percepite come tali.
Le Consigliere di parità hanno trattato 621 casi, attraverso consulenze, tentativi di conciliazione informale, extragiudiziali e giudiziali. Di questi, alcuni sono in corso, altri definiti o interrotti per volontà del soggetto discriminato.
L’indagine mette a fuoco casi di mobbing in seguito a maternità, dal demansionamento alla segregazione, e in generale molestie, dalla mancata progressione di carriera, alle disparità retributive fino alle molestie a sfondo sessuale.
Risulta chiaro come le forme di contratto a corto respiro, quelle troppo flessibili e il precariato mal si conciliano con le scelte di maternità e paternità.
Nella maggior parte dei casi (63%) il soggetto discriminante è privato e il soggetto discriminato è una donna (531 a fronte di51 uomini / più 39 casi di discriminazione di natura collettiva)
Dalla lettura dei dati si possono migliorare gli strumenti antidiscriminatori e implementare gli scambi di buone prassi, conoscenze e competenze. L’intenzione è quella di mettere a punto modalità omogenee ed efficaci di trattamento dei casi attraverso il monitoraggio delle diverse situazioni di squilibrio uomo-donna.
La ricerca è stata curata da Isabella Pitoni e Isabella Rauti. Il volume raccoglie i risultati della ricerca coordinata dal Centro Documentazione Specializzato dell’ISFOL in collaborazione con APRI Italia nell’ambito del progetto di implementazione del sistema informativo documentale dell’Ufficio della Consigliera nazionale di parità.

I termini della parità
Questo volume raccoglie diversi punti di vista sul linguaggio di genere a partire da una ricognizione sulla questione della lingua dal ‘900 a oggi. Le tappe, le “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua” di Alma Sabatini, una panoramica sugli stereotipi e discriminazioni di genere in ambito istituzionale, nelle nuove tecnologie e la televisione, le relazioni semantiche tra lessico e costruzione sociale dell’identità di genere, la comunicazione, il sessismo nella lingua italiana, il condizionamento delle parole nella vita sociale e lavorativa, le parole chiave, un glossario per la condivisione diffusione dei temi e dei termini della parità, sono solo alcuni dei contenuti approfonditi con il contributo di esperte. Scritto a più mani, il volume raccoglie i risultati della ricerca coordinata dal Centro Documentazione Specializzato dell’ISFOL nel progetto di implementazione del sistema informativo documentale dell’Ufficio della Consigliera nazionale di parità ed è curato da Isabella Pitoni.

(26 febbraio 2008)

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