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MADAME Guitar

MADAME Guitar

Dal 19 fino a domenica 22 settembre Madame Guitar si aggira per le strade di un comune Friulano di 8000 abitanti e .. può capitare di bere un cappuccino con chi hai visto sul palco la sera prima ....

Sabato, 21/09/2013 - Ero andata per ascoltare Elsa Martin e scrivere di lei... una donna, una voce, il coraggio di portare avanti le tradizioni popolari sulle ali della musica, il suo cd “Verso” che unisce l’oggi a ieri con la squisitezza del sottovoce, del sussurro, della dolcezza e dell’armonia che sale, sale fino all'anima accompagnata dai gesti, dagli sguardi, dai silenzi, dalle movenze di una farfalla in abito da sera.

Poi ai primi accordi di Marco Bianchi mi sono venute in mente altre note, per niente uguali, ma che tanti anni fa mi hanno fatto pensare che mi sarei volentieri reincarnata in una chitarra. Sentirla “parlare” attraverso le mani di Jimy Hendrix era qualcosa di fantastico, avevo 12 anni e molti sogni ancora da sognare. Su quel déja-vu ho capito che come sempre le parole avrebbero preso la “loro” direzione. Volevo scrivere al femminile: su quel palco si sono alternati solo uomini a parte Elsa. Ma… “Madam Guitar” è femmina e anche musica e arte sono sostantivi femminili, così sentenzia la Treccani. E se, come sempre, sono di più gli uomini che riescono a esprimersi pubblicamente nell’arte (cosa che mi sembra assurda visto che siamo circondati da donne assolutamente dotate di talento) ieri sera su quel palco le protagoniste erano loro: Madame Guitar e la Musica. Senza di loro nessuno sarebbe stato lì.

Con la certezza che qualcosa avrei comunque scritto ho iniziato a fare un elenco mentale man mano che scorrevano i brani: Friuli, Sardegna, Sicilia, California, Brasile, Argentina, Pennsylvania, Inghilterra, Israele, Palestina, Bosnia. A fine concerto, quattro ore dopo il primo accordo avevo quasi fatto il giro del mondo, semplicemente battendo con le dita sulle gambe i ritmi diversi che le casse avevano riversato nel teatro e lasciando correre il cervello da una nota all’altra liberandolo dalle “grane” quotidiane.

Con gli ultimi brani avrei anche fatto molto di più che tamburellare.

I Mostar Sevdah Reunion accendono veramente tutto il corpo…ma…mi sono guardata intorno e tutti ( a parte tre signori Bosniaci seduti nella fila dietro la mia) ascoltavano rigidi, fermi, composti. Solo negli applausi il pubblico si è lasciato andare esprimendo il proprio gradimento. Ma vivo in provincia di Udine e questo è quello che io chiamo “il ghiaccio Friulano” che può essere condivisibile dai più e molto meno compromettente dello scoprirsi ma che mi fa rimpiangere “il caldo Emiliano” che spesso ti trascina nei guai ma ti avvolge di condivisione.

Dalle 20 e 30 alle 24 e 30 sul palco del Teatro Garzoni di Adorgnano di Tricesimo grazie alla volontà del Folk Club di Buttrio si sono susseguite 8 chitarre e 11 artisti, che ci hanno condotto in 11 luoghi per compiere ancora una volta il miracolo della bellezza. Peccato fosse poca la gente, un cast così meritava il tutto esaurito e peccato che troppa poca gente abbia potuto apprezzare la qualità della serata e goderne i benefici. Credo abbia ragione chi ha detto (forse Renato Zero)

che se la gente andasse di più a teatro i farmacisti venderebbero meno antidepressivi.

Quattro giorni di Madame Guitar nell’ambito del Festival Internazionale di Chitarra Acustica in Friuli, quattro giorni per lasciare da parte “la crisi” nutrendosi del piacere di ascoltare e magari di imparare a condividere le proprie emozioni anche semplicemente col vicino di sedia. Un occhiata, un sorriso…basta poco e come cantava Ivano Fossati :

una Musica che è speranza…

una Musica che è pazienza…

ci vedrete alla frontiera con la macchina bloccata ma lui ce l’avrà fatta la Musica è passata…



Nella foto di Villiam Covasso è ritratta Elsa Martin



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