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Ma il denaro è donna?

Ma il denaro è donna?

Idee -

Iori Catia Giovedi, 29/07/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2010

In tempi di crisi, e di cassa integrazione, di collasso matrimoniale e di gap economici, constato che sempre più spesso noi donne facciamo fatica a manipolare il denaro e se abbiamo un gruzzoletto evitiamo di fare investimenti azionari ad alta rendita, perché abbiamo bisogno di tenere il nostro risparmio liquido e disponibile. Per tradizione alle donne è stato insegnato che salvaguardare il capitale è la migliore strategia finanziaria in cui possono sperare. Non correr rischi,volare basso e spendere il meno possibile .E invece oggi la disponibilità ad assumere rischi calcolati è diventata essenziale per produrre reddito: chi rimane nel mercato dei certificati di deposito e dei fondi monetari ha molto da aspettare, dicono gli esperti. Noi donne abbiamo certamente imparato a guadagnare ma facciamo fatica ad amministrare. Una giovane che voglia assicurarsi il proprio futuro deve impiegare parte del capitale in investimenti con un certo margine di rischio. Sul piano psicologico questo vuol dire essere capaci di reggere l’ansia, quella connessa al fatto di versare soldi in investimenti, e la paura spesso pervasiva associata al tema di affrontare la volatilità del mercato. Da una recente indagine demoscopica effettuata sul rapporto ambivalente che corre tra sesso femminile e denaro è emerso chiaramente che noi donne siamo paralizzate al riguardo: alla domanda su cosa significasse per loro il denaro, il 40%delle donne risponde con aria sognante libertà e indipendenza e le più pragmatiche sicurezza di pagare i conti, i propri conti di casa e famiglia. Ma perché siamo così limitate nella nostra capacità di agire? Eppure una maggiore ricchezza è un obiettivo perfettamente ragionevole , e per imparare a investire bene basta volerlo. Bisogna essere disposte a mettersi in gioco e sbagliare: troppo spesso decidiamo quasi inconsciamente che l’uomo deve rischiare: a noi spetta spendere o accumulare riserve. E invece credo che darci successo finanziario esprima anche una cura di noi stesse riuscendo davvero a “femminilizzare” il denaro. Diverso è il potere aggressivo in cui il denaro è usato e accumulato dal potere interiore fornito dalla possibilità di gestire il nostro denaro consapevoli di avere tutti gli strumenti necessari per affrontare qualunque imprevisto. E vi pare poco di questi tempi?



(9 agosto 2010)

 

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