Obbiettivo Donna 2014 - Alla nona edizione, Obbiettivo Donna, ideata e prodotta da Officine Fotografiche Roma, celebra le visioni e la produzione fotografica al femminile
Lunedi, 31/03/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2014
Al centro di questa edizione, che si è conclusa il 28 marzo, gli spazi e le diverse definizioni ed interpretazioni che le tre fotografe, Lara Ciarabellini, Iara Di Stefano e Sara Munari, hanno dato con i rispettivi progetti Sonnambulismo, Madness, e | Place | Planner | Project |. Nel corso della rassegna (Spazi, Multiscritture di immagini di luoghi e non luoghi), oltre alle mostre, anche dibattiti, incontri e momenti di confronto. Protagoniste le donne, i loro pensieri, rappresentazioni e racconti tra immagini e parole.
Comune denominatore delle mostre presentate, la forza intrinseca degli spazi, in diverse accezioni. Dalla documentazione degli spazi fisici che prescindono dai confini politici e religiosi passando per il paesaggio naturale che scava gli stati psicologici della collettività sociale fino a luoghi immaginari e surreali. Metafora fotografica di un lungo viaggio nel sonno della Bosnia Erzegovina d’oggi, Sonnambulismo di Lara Ciarabellini è un progetto che documenta gli strati della memoria collettiva negli ultimi tre decenni, dalla morte di Tito fino all’attuale dopoguerra. Viaggiando attraverso i differenti paesaggi psicologici, Sonnambulismo esplora le circostanze che hanno dato forma al Paese - la sospensione del tempo durante gli anni ottanta, il trauma e l’amnesia collettiva durante il conflitto negli anni novanta, e i segni del dopoguerra ancora in corso -, scoprendo gli strati di memoria sottostanti l’intricato terreno della Bosnia Erzegovina.
Al limite della realtà le visioni di Iara Di Stefano. Madness è un progetto che narra la follia di personaggi immaginari attraverso gli occhi di un pesce rosso. L'idea racconta l’autrice: è nata all’interno del laboratorio virtuale GSFP, gruppo supporto fotografi pigri, fotografipigri.com, ideato da Sara Lando. Iara afferma: nel progetto ho creato dei non-luoghi, in fase di scatto, fotografando personaggi veri e finti attraverso materiali trasparenti per regalare al pubblico una visione personale e introspettiva dello spazio. Iara, che si è formata alle Officine Fotografiche Roma, afferma “sono orgogliosa di partecipare come autrice alla rassegna, di esporre e confrontarmi con autrici e (ospiti e/o professionisti) del panorama fotografico femminile”. Per lei la “fotografia è un mondo affascinante, una realtà introspettiva”. Sebbene nella vita, per vivere, si occupi di altro, continua: “ringrazio Officine per avermi dato questa opportunità di grande visibilità, visto che essere presi sul serio dagli addetti ai lavori e molto difficile” confida Iara.
Dalla fotografia immaginifica di Madness, passiamo alla fotografia documentaria. Sulla definizione dello spazio vitale, confine da non oltrepassare per evitare di invadere la libertà altrui, si concentra | Place | Planner | Project |. Sara Munari, che già in passato è stata ospite a Obbiettivo Donna, ha viaggiato in Israele e Palestina senza entrare nelle questioni politico-religiose, nonostante le linee immaginarie e fisiche che effettivamente dividono la superficie di questo territorio. La sua ricerca è un'analisi sugli spazi di ogni singolo individuo. Nelle fotografie non ci sono volutamente le didascalie, al fine non etichettare gli spazi, ma renderli agli occhi dello spettatore uguali per tutti i territori rappresentati. Con questo progetto, afferma Sara Munari: “voglio indagare l'emblematica situazione di questi territori e di chi li abita, una situazione paradossale che costringe tutti gli appartenenti alle diverse etnie, ad adeguarsi al condizionamento dello spazio effettivamente vivibile da ognuno”.
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