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Lui, Lei e l’Altra

Lui, Lei e l’Altra

VERSIONE SANTIPPE -

Camilla Ghedini Sabato, 30/08/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2014

 Ecco lo sapevo. Se vai a cena con le amiche a spettegolare su corna varie ed eventuali di colleghi e conoscenti che non ti stanno troppo simpatici, è tutto a posto. Anzi, sono bei momenti, perché la sofferenza degli altri fa sempre un po’ piacere e stuzzica la convinzione che in fondo se la sono meritata. Se poi racconti di tue storie trasgressive alla Peace and Love, che in realtà non hai mai avuto ma ti rendono tanto cool, beh allora sei davvero una donna indipendente. Se poi ti vesti come una fricchettona ma non ti definisci femminista perché nel 2014 saresti una sfigata, allora sei una al passo coi tempi, una che la ‘libertà’ l’ha dentro, nel sangue! Se stai con un uomo sposato perché non vuoi rinunciare alla tua realizzazione professionale e in fondo non vuoi né marito né figli, e nel frattempo non rinunci a ‘salti’ in altre alcove, beh, sei quasi da imitare! Anzi, sei il mito!! Se invece, molto più semplicemente, ammetti di essere stata così scema da innamorarti di una persona impegnata e da aver sperato in un futuro insieme, beh, l’ingranaggio dell’ammirazione si rompe! Se addirittura riveli di essere caduta nella ‘tela’ più vecchia del mondo, Lui, Lei e l’altra, protagonisti di svariati film e canzoni - ricordate i Pooh con L’altra donna? - e ci fai dell’ironia, la gente si ‘preoccupa’ per te. Perché? Perché se sei un po’ ‘zoccola’ va bene, ma se hai fatto l’amante per amore no. Mentre scrivo, è da pochi giorni uscito il mio nuovo libro, AMO TE…starò con lei per sempre (Giraldi Editore) realizzato con l’amica Brunella Benea, dove l’Altra rivendica simpaticamente l’istituzione della Giornata Nazionale dell’Amante e fa un appello al Ministro dell’Economia, rimarcando che la sua presenza garantisce la continuità della coppia - quasi diventasse una sorta di polmone artificiale - e soprattutto rilancia i consumi, perché “l’attitudine allo svilimento la induce a comprare in maniera compulsiva”. Tutto senza vittimismi ed esaltazioni. Semmai con sarcasmo e sfottò verso noi donne che pensiamo sempre che a noi andrà in maniera diversa. E celebrando semmai l’amicizia. E non lo sostengo io, ma chi il libro lo ha letto e lo sta recensendo. Perché ha colto la ‘novità’ della provocazione. Eppure questa mattina - è il 19 luglio - ricevo un sms da una delle mie più vecchie amiche che fermandosi al titolo mi ricorda che la comprensione per le amanti non esiste e sono considerate … punto e basta e che ora tutti ‘sapranno’. Ma sapranno cosa? Io sfido chiunque, uomo o donna, a non riconoscere di essersi invaghito, infatuato, innamorato una volta nella vita di qualcuno ‘ufficialmente’ impegnato. E il male dove è? La colpa dov’è? Di che reato parliamo? Di storie triangolari, autobiografiche, hanno scritto Flaubert e Simone De Beauvoir. Molto più recentemente, Elvira Serra, giornalista del Corriere della Sera, con L’Altra (Mondadori), puntualizzando addirittura che le vicende riportate erano le sue. Il mio libro parla di cinque amiche, non ho ancora il potere di quintuplicarmi! Ma come è triste verificare sempre che se in gioventù sei stata disinibita, ma poi ha messo la testa a posto, allora sei stata brava, perché ti sei redenta. Se invece sei sempre stata monogama, sentimentalmente imbranata, non passi da una storia all’altra ma purtroppo se ‘inciampata’ in una ‘illegittima’ e ci scherzi su, allora… dovevi tenerlo per te! Perché chissà mai cosa gli altri possono pensare. La prossima volta, io che non ho né marito né figli, scriverò il Manuale del perfetto matrimonio, perché se tratti di ciò che non conosci, hai sempre ragione e dai consigli infallibili!

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