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L'Udi di Napoli scrive al Presidente della Repubblica

L'Udi di Napoli scrive al Presidente della Repubblica

"In un momento tanto drammatico della nostra vita di cittadine siamo indignate tanto per un simile spreco come per quello che ci pare spregio delle regole"

Venerdi, 23/12/2011 - Di seguito la lettera inviata dall’Udi di Napoli al Presidente della Repubblica. Non si tratta di un appello ma di una delle tappe della denuncia di un modo di fare politica stolto e rovinoso per il paese. Nei prossimi giorni, senza attendere la Provvidenza, cercheremo di inaugurare l'anno accedendo a tutti gli elementi che ci consentano di avviare nuove azioni. Ne abbiamo intraprese altre ma sappiamo che solo insistendo questo caso non diventerà "il solito caso di malapolitica" da archiviare insieme agli altri. Se le cattive usanze ed abitudini politiche sommate hanno dato i risultati che vediamo, ci sarebbe da dire che tante perseveranze avrebbero forse cambiato il corso degli eventi. Perseveranze, che potrebbero essere almeno pari alle determinazioni ed alle abilità che precedono un'elezione dei nostri (?) rappresentanti.

Se qualche perseverante vuole unirsi a noi può farlo aggiungendo sostegno alla nostra informativa al Presidente. Inviando al numero di fax 06.46993125



Al Presidente della Repubblica

Sen. Giorgio Napolitano



Signor Presidente,

vogliamo sottoporle un aspetto della crisi, che Lei sicuramente intuisce, ma aspetto nel quale la casistica è tanto diffusa da non poter essere conosciuta da Lei singolarmente.

Negli enti locali, l’immobilismo, di fronte alle emergenze delle cittadine e dei cittadini, è la riproduzione di quanto l’ha spinta ad attuare tutto quanto le competeva nel suo ruolo di massimo garante di noi cittadine.

Le esponiamo pertanto la vicenda esemplare dei fondi FESR non trasferiti al Comune di Napoli da parte della Regione Campania.

Riteniamo che Lei debba conoscerla nel dettaglio, perché mostra quanto l’apparente rissosità della politica, risponda nella fattispecie, ma poi sistematicamente, all’imperativo comune di mantenere le donne nella condizione di sempre, danneggiando così lo sviluppo e le condizioni di civiltà dell’intero paese.

Nel FESR (fondo europeo di sviluppo regionale) del finanziamento 2007-2013, per la città di Napoli, mirati al sostegno all'occupazione delle cittadine, sono previsti oltre 14 milioni di Euro. Di questi ne sono stati consegnati al Comune solo 4.

Dal 2007 si è progressivamente completato tutto l'iter degli adempimenti dalla programmazione richiesta al Comune, fino alle approvazioni sia della Regione che della Commissione Europea.

Questi fondi, per quanto di nostra conoscenza, certamente inferiore alla Sua, non sono oggetto del patto di stabilità e non prevedono impiego di capitali aggiuntivi degli enti locali.

Sono stati stanziati "per aiutare" l'Italia a superare il vistoso ritardo in materia di occupazione femminile e servizi alle donne e, come da lei più volte ricordato, questi ritardi segnano la strutturalità dell’arretratezza politica del Paese. A partire dalle Regioni maggiormente inadempienti (Puglia Sicilia Campania Calabria) l’Europa ha visto quello che i Partiti non intendono vedere.

L'Italia, anche nelle sue regioni più avanzate, ha tali ritardi e inadempienze a norma delle leggi vigenti e delle convenzioni, da incorrere sistematicamente in procedure d'infrazione da parte della Commissione Europea, il che concorre a creare le condizioni che attualmente mettono l'Italia nella poco felice posizione attuale tra i paesi della Comunità.

Il Presidente della Regione Caldoro, più volte sollecitato, non firma quello che risulta essere il passaggio formale delle competenze.

C'è stata inoltre una sentenza del TAR che ha ingiunto alla regione di passare i fondi. Le associazioni femminili e femmniste hanno firmato un esposto alla procura ed inviato una segnalazione al Commissario Europeo Barroso.

Una delegazione di donne, ieri 21 Dicembre, è stata ricevuta dalla commissione competente e l'On. Sen. Malvano ha confermato che l'unico motivo della non consegna dei fondi consiste nella mancata apposizione di una firma. Così facendo i fondi saranno restituiti.

In un momento tanto drammatico della nostra vita di cittadine siamo indignate tanto per un simile spreco come per quello che ci pare spregio delle regole.

Noi ci siamo sentite ascoltate da Lei, e ci spiace dover sollevare con Lei un problema che dovrebbe attenere ad una dinamica politica periferica e al normale svolgimento trasparente delle vicende amministrative. Siamo però costrette dal silenzio della stampa che non incalza le Istituzioni, dalla totale sordità degli esponenti politici locali alle nostre domande, dalla nebulosità indisturbata di tutto quanto riguarda il rapporto tra cittadine e politica, a metterla al corrente in questa forma di un problema che certamente le sta a cuore.

Crediamo inoltre, noi che abbiamo sempre apprezzato l’impeccabilità della Sua Presidenza, che la conoscenza nel dettaglio della qualità che caratterizza segmenti Italiani della crisi mondiale, sia per Lei materia importante.

Non siamo mai state nel coro di coloro che hanno reclamato da Lei azioni di cui la politica si era resa incapace, nè mai abbiamo preso in considerazione richiami impropri ad un’interpretazione fantasiosa del Suo ruolo, ben per questo ci sentiamo serene nel dover nuovamente ricorrere a Lei, in pertinenza di un fatto che attiene squisitamente ad un disagio di cittadinanza, disagio di cui sovente e giustamente Lei si è reso e si rende interprete.

Questo Paese, come Lei ha più volte ricordato, ha bisogno dei diritti delle donne. Questi dritti hanno luoghi e opportunità per essere resi vivi nelle cittadine e sono i luoghi dove si determinano le svolte necessarie all’evoluzione umana e politica che tutti dicono di volere. Noi facciamo la nostra parte e continueremo a farla, consapevoli di interpretare una visione della Politica nobile e vantaggiosa per tutti: contiamo sul Suo autorevole ascolto per continuare, libere dalla sensazione che la Democrazia Italiana non sia un affare per donne.

Le auguriamo di cuore di godere le vacanze imminenti, per ritrovarla come sempre vigile, attento e saggio davanti vicende e alle sfide che attendono tutti noi

UDI di Napoli (portavoce Stefania Cantatore)



Napoli, 22/12/2011

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