Login Registrati
L'UDI di Genova e l'importanza del dialogo con le giovani generazioni.  Intervista a Flora Cordone

L'UDI di Genova e l'importanza del dialogo con le giovani generazioni. Intervista a Flora Cordone

Il 15 e il 23 novembre iniziative all'Università di Genova e a Palazzo Ducale di sensibilizzazione sulla storia delle donne e contro la violenza di genere

Venerdi, 10/11/2023 -

Per il terzo anno consecutivo l'UDI di Genova organizza incontri e riflessioni rivolti in particolare alle giovani generazioni. Le prossime iniziative sono fissate per il 15 e il 23 novembre (programmi), rispettivamente all'Università di Genova e a Palazzo Ducale. Chiediamo ulteriori informazioni a Flora Cordone, Responsabile della Biblioteca Margherita Ferro dell’UDI di Genova. Coordinatrice dell’organizzazione dell’evento AUDIZIONI 3.0: “Le biblioteche e i diritti delle donne” (Palazzo Ducale, 23/11/2023).

Questi due appuntamenti di novembre si inseriscono in un percorso che avete pensato con alcuni specifici obiettivi. Quali?
Gli obiettivi che l’UDI di Genova si è posto negli ultimi anni sono sicuramente la riscoperta della storia e dei valori dell’associazione e la difesa continua dei diritti delle donne, insistendo che ad oggi la parità di genere è ancora lontana, seppur per molte e molti potrebbe non apparire così. Entrambi gli eventi si inseriscono a pieno in questo percorso: con il primo convegno dedicato all’archivio storico Lidia Menapace si dà spazio alla nostra storia (dalla fondazione, alla conquista dei diritti, alla separazione dal PCI, alla fondazione della Biblioteca Margherita Ferro, fino ai giorni nostri); con il secondo si riflette con le giovani generazioni sulla storia delle biblioteche delle donne e quanto hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora per le donne, in un’ottica di libertà e contrasto alla violenza di genere. Il fine di queste iniziative si allinea con un altro obiettivo centrale dell’associazione: far comprendere il valore della cultura come mezzo di contrasto alle problematiche sociali e come veicolo di libertà e di affermazione dei diritti, che - è nostro compito ricordare ai più giovani - non devono mai essere dati per scontati, in particolare quelli ottenuti dalle donne nei decenni passati con anni di manifestazioni, di lavoro e di passione.  

Perché la scelta di soffermarvi in particolare sul tema della violenza di genere?
La violenza di genere è ad oggi uno tra i problemi più urgenti del nostro paese, che sta drasticamente dilagando nella nostra società in tutte le sue forme su scala intergenerazionale. Davanti ad un fenomeno culturale di tale portata, non possiamo che agire portando avanti iniziative che nel loro piccolo sensibilizzino il pubblico a questo tema, in particolare i giovani, ragazze e ragazzi, perché come si sa, è da loro che deve partire un cambiamento culturale che abbatta le disuguaglianze di genere e la società patriarcale.
 

Lungo questo cammino avete incontrato tanti e tante giovani delle scuole medie superiori e dell'università. Che impressioni ricavate e che riscontri avete, anche sul piano del coinvolgimento effettivo nelle attività dell'associazione?
Non è mai facile rivolgersi ai giovani, soprattutto se si trattano tematiche specifiche come le nostre, ma se si riesce a creare con loro un rapporto di empatia, i riscontri sono sempre sorprendenti. Le questioni di genere e di orientamento sono piuttosto sentite dai ragazzi a partire da circa 16 anni, che si dimostrano spesso partecipi ed interessati. Sorprendentemente molte volte sono stati gli studenti maschi a sentirsi maggiormente coinvolti nei nostri incontri: negli ultimi anni, infatti, stiamo collaborando con diverse classi dell’Istituto Nautico San Giorgio, a netta prevalenza maschile, e le relazioni sono ottime, così come i risultati delle iniziative svolte insieme. L’urgenza dei nostri obiettivi sta raggiungendo anche molte giovani studentesse universitarie, che decidono di diventare volontarie per l’associazione oppure di iniziare un tirocinio curriculare con noi o che dopo l’esperienza di tirocinio decidono di rimanere nell’UDI. Purtroppo, guardando i telegiornali, ci accorgiamo che sempre più giovani sono coinvolti in stupri e violenze di gruppo, ma forse, su un binario parallelo, rispetto a pochi anni fa, si sta diffondendo una maggiore consapevolezza e sensibilità verso le disuguaglianze e la violenza di genere.

Intervista a cura di Tiziana Bartolini


Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®