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L'ostetrica rivoluzionaria

L'ostetrica rivoluzionaria

Ibu Robin Lim - Il rispetto per la natura, per la cultura e per la scienza medica sono alla base di un buon parto

Silvia Vaccaro Giovedi, 29/07/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2010

Ci sono donne che vivono per una missione e spesso quello in cui credono è frutto di una visione profonda. L’ostetrica rivoluzionaria Ibu Robin Lim, per esempio, ha iniziato a fare questo mestiere a seguito di un sogno: la nonna filippina, anche lei ostetrica, le porgeva un vestito giallo dicendole “da domani avrai molto da fare”. Il giorno dopo, il suo vicino di casa a Bali le chiese di aiutare sua moglie che stava partorendo da sola in casa. Dopo quel sogno e quel parto, Robin decise di prendere il diploma di ostetrica e di restituire alle donne, iniziando da quelle più povere, un parto sereno e naturale. Ha dunque aperto un centro a Bali nel 1994, il Bumi Sehat ed è stata nelle zone devastate dallo tsunami. La sua ultima missione è stata Haiti, nella quale con le forze di volontari e dei soldi di alcune ONG, ha messo su un pronto soccorso per donne che dovevano partorire nonostante il terremoto. La naturalità del parto rappresenta il fluire della vita che non si arresta nemmeno tra le macerie e Ibu Robin crede che a questo momento vada riconsegnata una sacralità e un’importanza che sono fondamentali per la sopravvivenza del neonato e la salute della madre. Questa convinzione vale ancor più per le donne meno abbienti che possono rivolgersi solo alla sanità pubblica, che in molti paesi del sud del mondo, è cara e di pessima qualità. Si intravede però un margine di miglioramento. “Le donne indonesiane stanno cambiando. Ci sono più donne con un livello più alto di istruzione e più donne al governo. E io sono estremamente felice quando ci sono donne nei luoghi del potere politico perché, secondo me, sappiamo ascoltare il cuore in maniera più profonda. Per questo credo che, in generale, se ci fossero persone nei governi, anche uomini, in grado di agire in base al loro cuore nel mondo ci sarebbe più pace.” Robin crede nell’uso di una ragione basata non solo sulla logica e sulla convenienza ma anche sull’intuizione e sul sentimento, e questo vale anche per quello che riguarda il parto. “Se vogliamo una generazione futura di persone felici e intelligenti dobbiamo prenderci cura delle madri. Tutte le donne del mondo hanno bisogno delle stesse cose proprio come i loro figli: amore, pace, dedizione.” E quando le ho domandato cosa pensa della medicalizzazione dei parti di noi donne occidentali mi ha risposto che “la modernizzazione e la tecnologia possono essere una benedizione ma c’è il rischio di perdere il mistero del parto, il segreto che svela. Per me un buon parto si muove su tre direttrici: il rispetto per la natura, per la cultura e per la scienza medica. Nessuno di questi pilastri può mancare.” A fine incontro, vedendo un video realizzato presso il centro di Robin, in cui alcune donne distese in vasche piene di fiori danno alla luce così naturalmente i loro bimbi, viene da pensare al perché tutti i parti non avvengono così, ovunque nel mondo.



(9 agosto 2010)

 

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