- Predizioni semi-serie e pronostici possibili per i mesi di aprile e maggio
Zoe Venerdi, 03/04/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2015
Cara Ariete,
il gambero pistolero, nonostante i suoi 5 centimetri di lunghezza, è l’animale marino più rumoroso che si conosca. Una delle sue chele, della forma di una pistola, è molto più grande dell’altra e produce onde d’urto che possono superare i 200 decibel. Cosa c’entra con le previsioni astrologiche per il tuo segno? Ebbene sì, il gamberetto pistolero sarà il tuo modello per il prossimo periodo: non importa quanto sei piccola, è il momento di fare casino.
Cara Toro,
lo scrittore americano James Salter descrive così la vita dei protagonisti del suo romanzo Una perfetta felicità: “è misteriosa, è come una foresta: vista da lontano sembra unitaria, può essere compresa, descritta, invece da vicino si scinde, si frantuma in luci e ombre, la sua densità acceca”. Mi sembra una perfetta descrizione del tuo stato d’animo attuale, cara amica. Dall’esterno sembri inscalfibile, ma basta avvicinarsi un po’ per accorgersi delle tue mille sfumature.
Cara Gemelli,
l’artista Franco Vaccari, nel suo Fotografia e inconscio tecnologico afferma che “non è importante che il fotografo sappia vedere, perché la macchina fotografica vede per lui”. Poiché la tua vista potrebbe essere un po’ appannata, ultimamente, specialmente per quel che riguarda gli affetti e le relazioni, cerca qualcuno di cui ti fidi – o qualcosa di cui ti fidi... – che possa osservare e capire al tuo posto.
Cara Cancro,
il termine autofiction, coniato nel 1977 dallo scrittore francese Serge Doubrovsky, indica il genere letterario in cui l’autore stesso è il protagonista delle vicende di finzione narrate. Nato con un’ispirazione psicoanalitica, in anni più recenti il tema centrale nei lavori di autofiction sembra essere il rapporto problematico tra verità e menzogna, tra identità e differenza. Allora: quanto c’è di letterario in ciò che racconti di te? E quanto di verità nelle eventuali menzogne?
Cara Leone,
“to get on like a house on fire” in inglese significa andare davvero d’accordo, piacersi molto, diventare subito amici. Perché mai si usa un’espressione del genere? Qual è la positività di una casa incendiata? Forse la calda passionalità delle fiamme? Forse una distruzione su cui poi ricostruire? Questi potrebbero essere due dei molti motivi per cui, nei prossimi mesi, farai l’esperienza di qualcosa di apparentemente incendiario ma di realmente piacevole.
Cara Vergine,
la tribù degli Zo’è, scoperta in Brasile nel 1982, è composta oggi da circa 250 individui: vivono seminudi, indossando il poturu, un lungo bastone di legno inserito nel labbro inferiore. Nella loro società non ci sono capi, ma l’opinione degli yü, ovvero di persone particolarmente abili nel parlare, ha un peso molto maggiore rispetto a quella degli altri membri della comunità. Cosa puoi imparare dagli Zo’è? Bè, tralascerei il poturu, e mi concentrerei, per esempio, sul potere dell’eloquenza...
Cara Bilancia,
a mia nipote Tea, che ha un anno e dieci mesi, recentemente è capitato di ritrovarsi in mano dei pupazzetti a forma di Freud e Jung. Dopo un attimo di esitazione si è messa a giocare con loro, utilizzando Freud come Babbo Natale e chiamando Jung “nonno”. A parte la povera piccola Tea, a cui sono capitati in sorte degli zii con i pupazzi degli psicoanalisti, la sua reazione dice molto sul potere della fantasia. Potrai non afferrare tutto, nel corso di questi mesi, prova allora a ricondurre l’ignoto a fatti o persone che già conosci, e tutto ti sembrerà più maneggevole...
Cara Scorpione,
una scena del film Timbuktu, diretto dal regista maliano Abderrahmane Sissako, mostra alcuni giovani, cui la legge islamica proibisce di giocare a calcio, che disputano un’intensa e poetica partita senza pallone. Questa paradossale circostanza permette loro di muoversi come calciatori, senza che siano passibili però di alcuna punizione. Qualche ostacolo, causato da Marte in opposizione nel mese di aprile, si può forse aggirare con un po’ di poesia.
Cara Sagittario,
con l’arrivo della primavera, Giove ti induce a seguire il tuo istinto. Ti dedico questi versi del poeta senegalese Léopold Sédar Senghor, che celebrano la forza dell’uragano: “L’uragano tutto svelle intorno a me/l’uragano svelle in me foglie e parole futili. /Turbini di passione sibilano in silenzio/ma pace è sul tornado arido,/sulla fuga dell’inverno./Tu vento ardente vento puro,/vento della bella stagione,/brucia ogni fiore ogni pensiero vano”.
Cara Capricorno,
recentemente sono stata a Bari, dove ho mangiato delle buonissime burratine, morbide mozzarelline ripiene di una squisita crema di pasta filata e panna. Le burratine, con il loro perfetto equilibrio di sapori, contraddicono il luogo comune insito nell’espressione: “essere dei duri con un cuore tenero”. Infatti, hanno un cuore tenerissimo, ma sono morbide anche all’esterno. Forse ti chiedo troppo, ma il tuo modello esistenziale per questa primavera è la burrata. Sì, proprio lei.
Cara Acquario,
dopo mesi caratterizzati da qualche nervosismo, Mercurio in posizione favorevole migliorerà l’umore e i rapporti nel corso di questa stagione. Per i tuoi effervescenti risvegli primaverili, ti dedico i versi di Al mattino, composti dal poeta italiano Bartolo Cattafi: “Addosso mi drappeggio/un manto imperiale/passeggio lungo l’orlo/di lucide follie/accarezzo i fianchi/di delizie perfette/fra i lenzuoli al mattino/nuotando nell’atlantico del letto”.
Cara Pesci,
il filosofo giapponese Kuki Shuzo ha dedicato la sua vita a riflettere sul concetto di Iki. Di cosa si tratta? È quella grazia particolare e ineffabile che caratterizza alcune forme, musiche e colori, ma anche il fascino della geisha, la seduttività di “colei che esce dall’acqua del bagno ... nel ricordo che aleggia della recente nudità”. Non esiste una parola italiana che possa tradurre questo termine, ma posso dirti che tu sarai ricca di Iki nel corso dei prossimi mesi. E avrai dalla tua anche Venere, che ti aiuterà a farne buon uso...
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