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L'Onore degli uomini italiani ? - di Gianguido Palumbo PAGI

L'Onore degli uomini italiani ? - di Gianguido Palumbo PAGI

Esiste un “Onore” degli Uomini Italiani da difendere ? Esiste l’”Onore” nel mondo del 2010 ? Esistono gli “Uomini Italiani” ? Tre domande che mi sono posto....

Martedi, 01/09/2009 - Esiste un “Onore” degli Uomini Italiani da difendere ? Esiste l’”Onore” nel mondo del 2010 ? Esistono gli “Uomini Italiani” ?

Tre domande che mi sono posto e che pongo dopo aver letto le dichiarazioni della studiosa inglese Joanna Bourke (autrice di “Stupro” ed. Laterza 2009) intervistata dall’Unità il 28 agosto sul caso Berlusconi e sui rapporti uomo-donna nel mondo contemporaneo e nell’Italia di oggi:

“Berlusconi ha danneggiato soprattutto l’onore degli uomini italiani”.

Casualmente nello stesso giorno in cui l’Unità pubblicava questa intervista molto interessante, ho partecipato ad una serata di dibattito sulla Mafia con G. Impastato, P.Grasso e R.Saviano a Cinisi (eravamo circa 2000 persone di ogni età!). Saviano, per la prima volta in Sicilia e a Palermo, fra le altre dichiarazioni ha testualmente detto che i Mafiosi ci hanno “rubato”, e dovremmo riprenderceli, molti termini e concetti propri della nostra storia e cultura, e uno fra questi è proprio la parola Onore.

Ma cosa è l’Onore ? "Riputazione grande che segue il merito “ (Vocabolario PALAZZI del 1956)

“Attributo intimo della personalità umana, considerato sia soggettivamente che oggettivamente”

“Integrità di costumi, costante rispetto e pratica di principi morali propri di una Comunità su cui si fonda la pubblica stima” (ZINGARELLI del 1986)

Nato e cresciuto in una terra, la Sicilia, che ha coniato il termine “Uomo d’Onore” ma anche in un Paese, l’Italia, che ha inventato e mantenuto nel suo codice penale fino a pochi decenni fa il “Delitto D’Onore”, ritrovarsi nel 2010, quasi sessantenne, a ipotizzare in un sol colpo la difesa pubblica dell’Onore degli Uomini Italiani, su suggerimento di un giovane scrittore italiano e di una donna inglese, mi fa un certo effetto.

Ma credo che sia Saviano sia la Bourke abbiano ragione, se ci sforziamo di chiarire meglio il significato della riscoperta del senso dell’Onore di una o più persone nella società contemporanea, e la scoperta del “disonore” che un uomo, un italiano, famoso e potente, può aver provocato con i suoi comportamenti privati, divenuti pubblici, in relazione alle Donne, alla sessualità maschile, al Potere ed alla Politica.

Cosa è un “Uomo” ?

“Il Maschio della specie umana” (PALAZZI del 1956)

“Essere Umano adulto di sesso maschile considerate le caratteristiche proprie della sua natura” (ZINGARELLI del 1986).

Dopotutto il vecchio Palazzi di 50 anni fa era più neutrale e “naturale”.

Cosa sono gli “Uomini Italiani” (come anche quelli di un altro qualsiasi Paese del mondo)?

Sono tutti uguali e sono stati tutti “disonorati” da Berlusconi, e si sono tutti sentiti disonorati ?

La risposta più facile è l’ultima: no, non tutti gli Uomini Italiani si sono sentiti disonorati da Berlusconi, anzi!

Non vi è dubbio, senza bisogno di sondaggi, che una buona parte, forse la maggioranza degli Italiani adulti fra i 18 e i 70 anni non solo non si sono sentiti disonorati dal Premier ma anzi hanno reagito con apprezzamento e probabile invidia alle sue relazioni molto estese, commerciali, con le donne più o meno giovani che ha incontrato ed ha cercato nella sua vita recente.

Questi Uomini Italiani lo hanno pubblicamente o privatamente apprezzato rafforzando la loro stima verso di lui, in piena coerenza con la loro cultura e la loro preferenza politico partitica, al Nord al Centro e al Sud.

Ritengo molto probabile che in Italia esista una seconda parte di Uomini Italiani, di ogni età, localizzazione territoriale e purtroppo anche orientamento politico partitico, che sotto sotto, ma neanche tanto sotto, e forze proprio sotto, anzi proprio in mezzo, hanno reagito sommessamente con un moto intimo di quasi invidia e comunque di “tolleranza” o d’istintiva accettazione verso quella eccessiva leggerezza, quel “vizietto” di Uomo molto potente che alla fin fine approfitta “giustamente” del suo potere e se la gode laicamente, si diverte con donne di ogni età, soprattutto giovani, lui settantenne (“Beato lui!” costoro hanno ripetutamente esclamato dentro di sé e a volte anche fuori di sé).

Infine esiste, spero, una terza parte minoritaria di Uomini Italiani che si sono sentiti e sono effettivamente stati “disonorati” da Berlusconi, ma in che cosa?

Nell’Onore di Uomini che realmente considerano le Donne come l’altra metà del cielo e della terra, che le rispettano esattamente come i consimili uomini, che le amano quando avviene un bell’incontro e sono ricambiati, che vivono e collaborano e lavorano con loro, che generano anche figli e figlie amati-e, assieme a loro e cercano di farli-e crescere al meglio, che sono coscienti anche della storica diseguaglianza e dello sfruttamento maschile, etc….e si sforzano di cambiare ?

Noi terza parte di Uomini Italiani, noi minoranza maschile “disonorata” da Berlusconi quale “Onore” di Uomini abbiamo mantenuto nelle nostre singole vite in questo Paese maschilista, quale

“Riputazione grande che segue il merito“ abbiamo conquistato nei secoli e nei decenni da difendere e da recuperare oggi di fronte ad un Premier, ad un Uomo Italiano fra i più ricchi e potenti del mondo che da settantenne usa i soldi e il potere per avere centinaia di rapporti sessuali con giovani ragazze pagate e ottenute a suon di promesse, regali, posti qua e la, imponendo per ciò anche loro ruoli in Politica, inneggiando contemporaneamente alla Famiglia, alla Moralità, alla Coerenza, alla Giustizia, alla Fede….?

Come mai di fatto, nell’ultimo anno, da quando è scoppiato il caso Berlusconi, tranne pochissimi uomini italiani conosciuti, quasi nessun Uomo Politico pubblico, Uomo Dirigente di aziende private e pubbliche, Sindacalista, Intellettuale, Italiano ha esplicitamente condannato il comportamento del Premier, sentendosi appunto “disonorato” come Uomo, e solamente alcuni e pochissimi Uomini Italiani poco conosciuti si sono espressi e dopo tutto solamente anche poche Donne, si sono ribellate e sono state considerate dai media nazionali?

Questo silenzio, questa passività, questa paura di esprimere pubblicamente e chiaramente il proprio giudizio negativo sul Premier, questo timore di comunicare e pubblicizzare le poche reazioni ed azioni esistenti, tutto questo subire collettivo è uno dei grandi problemi dell’Italia contemporanea e non solo in relazione alle identità maschili e femminili, omosessuali e transessuali.

La nostra passività, come Italiani e Italiane pur in minoranza oggettiva, rispetto alla profonda trasformazione negativa del nostro Paese negli ultimi 15 anni almeno, è un dato storico di cui molti stranieri si stupiscono, si preoccupano e cercano delle motivazioni che non “disonorino” un intero Popolo, a soli due anni dalle celebrazioni della nascita dell’ITALIA UNITA nel 2011: proviamo a reagire di più e meglio ovunque adesso, in qualche modo, per qualche tempo.

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