Nella capitale inglese fremono i preparativi per il decimo anniversario della protesta di strada "Reclaim the night" prevista per il prossimo 22 novembre
Si scaldano i motori per Reclaim the Night, la passeggiata collettiva femminsita organizzata da dieci anni a questa parte dal London Feminist Network, che riunisce molte delle femministe "radicali" del panorama britannico. Una parata rumorosa prevista per il prossimo 22 novembre per gridare insieme NO contro la violenza maschile contro le donne.
L'iniziativa si colloca nella settimana intorno al 25 novembre, giornata scelta dalle Nazioni Unite come celebrazione mondiale contro la violenza contro le donne, e rappresenta per le tutte le femministe radicali britanniche una presa di posizione forte e collettiva contro le politiche di questo governo conservatore, che minaccia tagli ai centri anti-stupro e alle case rifugio per le donne. "Abbiamo bisogno di prendere le strade della capitale per dimostrare il sostegno delle donne, - si legge nel sito dell'iniziativa - a chi garantisce i servizi essenziali, a chi chiede giustizia per le sopravvissute e per diffondere il messaggio che mai in nessun caso una donna deve sentirsi in colpa per la violenza maschile che ha subito"
La marcia Reclaim The night si è tenuta per la prima volta nel Regno Unito il 12 novembre 1977, con fiaccolate contemporanee nelle principali città del paese, quali Leeds, York, Bristol, Manchester, Newcastle, Brighton e Londra. Le femministe di Leeds si fecero ispirare dalla marcia che si era tenuta nella Germania Ovest il 30 aprile 1977. Ma prima ancora è a Roma, nel 1976, che le donne si erano riprese le strade a pochi mesi dal processo contro i tre neofascisti per il massacro del Circeo scendendo in strada migliaia di donne con lo slogan "Riprendiamoci la notte".
Le prime edizioni della marcia furono particolarmente significative per le donne britanniche, minacciate dagli omicidi seriali di Peter Sutcliffe, soprannominato dalla stampa come lo 'Squartatore dello Yorkshire', che violentò e uccise tredici donne tra il 1975 e il 1980. Le donne, in particolare quelle della zona, erano arrabbiate per la risposta inefficace e lenta della polizia di fronte a questi omicidi e per la sufficienza dimostrata dalla stampa che si limitava a raccontare la cronaca dei fatti, non ritenendo abbastanza importante quello che stava succedendo probabilmente per il fatto che molte delle vittime erano sex workers. Al reiterarsi dei crimini, la polizia rispose invitando le donne a non uscire la sera, mettendo una sorta di coprifuoco che di fatto non teneva conto degli orari di lavoro e dei turni di notte che molte donne erano costrette a seguire, oltre ad essere considerata dalle femministe una presa di posizione sessista, perchè spostava la responsabilità sulle donne invece che sugli uomini. Stanche di tutto questo, le attiviste di Leeds invitarono le donne a marciare in tutte le città di tutto il Regno Unito, la notte del 12 novembre 1977, contro lo stupro e per il diritto di camminare per le strade senza paura.
“Oggi camminiamo per le stesse ragioni. Perché noi ancora non abbiamo questi diritti; perché le donne sono ancora accusate anche quando sono vittime di uno stupro e della violenza maschile. Più di un terzo dei cittadini britannici ritiene che la colpa sia delle donne, del loro modo di vestire o di comportarsi. Oggi marciamo, come tante donne hanno fatto prima di noi, per dire che non siamo noi a dover essere accusate di qualcosa. Sono gli uomini che scelgono di commettere questi crimini gli unici responsabili”. Questo è un anno particolarmente importante, perchè si celebra il decimo anniversario del Reclaim The Night e le organizzatrici sperano in una massiccia partecipazione. Hanno chiesto alle donne di portare cartelli, fischietti di latta, tamburelli, e di trovare modi creativi di protesta per fare rumore e farsi sentire dalle autorità: quelle istituzioni probabilmente responsabili della caduta del Regno Unito nella classifica Gender Gap Report dal 18 al 26esimo posto nel giro di un anno. Un risultato che brucia ancora di più perchè da quando esiste il report, il paese non era mai uscito dai primi venti posti della classifica.
Dunque, appuntamento alle 6 del pomeriggio del 22 novembre al Whitehall Place di Londra, da cui partirà la marcia, rigorosamente aperta solo alle donne, che giungerà a Camden Centre, dove la serata continuerà con una festa fino a tardi (a cui potranno partecipare anche gli uomini). Sono benvenute donne di tutti i colori e culture, di tutte le religioni o atee, donne di ogni età, le donne disabili e non disabili, donne eterosessuali, lesbiche, donne trans, donne bisessuali, rifugiate e richiedenti asilo. "Ci piacerebbe vedervi tutte lì. Portate con voi le vostre madri, nonne, sorelle, zie, nipoti e figlie", scrivono sul sito le organizzatrici.
Alla marcia parteciperanno alcune femministe radicali molto conosciute nell'ambiente londinese e britannico in generale come Beti Baraki del progetto Object, Finn Mackay attivista e professoressa di sociologia all'Università di West England, e Kate Smurthwaite attrice comica e attivista femminista. Noidonne parteciperà all'evento e vi raccontererà in diretta quello che accadrà durante la serata.
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