- Maria Alessandra Soleti. Mediatrici di sapienza. Il riflesso della tradizione profetica e femminile in Christine de Pizan
Bartolini Tiziana Lunedi, 31/08/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2015
Maria Alessandra Soleti con “Mediatrici di sapienza” si è immersa nello studio dello “strano caso” di Christine de Pizan (Venezia, 1365 – Monastero di Poissy, 1430 circa) “ quello di una scrittrice di professione, colta e ispirata, che si è offerta come sguardo eletto nell’osservare le vicissitudini del suo tempo, per trasmetterne la memoria con profetici occhi di donna”. Figlia “dell’astrologo di corte” e figura particolarmente affascinante del suo tempo, Christine è stata “poetessa di professione”. Non è il primo studio dedicato a questa protagonista di una straordinaria esperienza di vita, ma la sensibilità e la curiosità e “un’esigenza stringente” ha condotto Soleti in una “sorta di ‘immersione’, un tuffo nel buio di un passato dove regnava incontrastato un sistema patriarcale di gestione del sapere e del potere”. Ma se in parte è possibile ricondurre Christine de Pizan “in una prospettiva diversa da quella di iniziatrice della querelle des femmes, riconoscendone il collegamento con la corrente carsica delle donne che, a partire dalla loro ricerca spirituale, hanno saputo farsi ‘mediatrici di sapienza’ nel corso della storia”, come sottolinea Michela Pereira nella prefazione, va attribuito esclusivamente a Soleti “l’aver cercato, con intelligenza e ostinazione, la via per rendere praticabile e dicibile questo collegamento”. E spiega perché. “Forte della sua precedente indagine su Margherita Porete (Margherita Porete. Un processo ancora aperto. Una voce mistica nell'Europa tardo medievale, 2011, ed Il Poligrafo, ndr), è andata alla ricerca dei nessi riconoscibili con figure carismatiche quasi sepolte nell’oblio, individuando una tradizione femminile di pensiero dispersa e ignorata, se non per frammenti, quasi una ‘genealogia invisibile’ alle spalle dell’autrice a cui si deve la celebre Cité des Dames”. “Due prospettive apparentemente difficili da coniugare, quella della storia delle donne e quella della storia della filosofia, si sono così intersecate nel percorso interpretativo che, con una vera e propria ‘illuminazione’, Soleti ha intrapreso a partire dalla conclusione della vicenda biografica e letteraria di Christine, risalendo da qui alla sua scoperta, definizione e ‘autorizzazione’ della propria voce come ‘profetica’, ovvero in grado di trasmettere un messaggio sovrapersonale, che però non proviene dalla voce divina - come nel classico profetismo medievale - ma dalla tradizione culturale, che l’autrice aveva ricevuto e rielaborato, distillandone l’essenza in relazione alle esigenze dell’umanità”.
In sostanza Soleti sostiene che Christine non rappresenti “un’eredità ma un’altra tradizione, tutta femminile, di carattere prevalentemente profetico dato il modo di porsi e la posizione di tali mulieres religiosae rispetto al potere e al sapere, a loro attingibile attraverso canali informali”. Rintraccia elementi a suffragio della sua tesi attraverso “parole chiave” e in “alcune carismatiche protagoniste del movimento religioso emerso in Europa a partire dal XII secolo, fautrici della ricca letteratura in lingua volgare, generata appunto da quelle sapienti mani femminili”.
Soleti “tende l’orecchio” per cogliere la voce delle donne che “non ha mai rinunciato alla possibilità
di incidere nella realtà mondana, pur con vibrazioni inedite” e accende un’altra luce sotto cui leggere le parole e il pensiero di una grande figura femminile che altre donne, dopo secoli, hanno strappato all’oblio. Un lavoro che continua grazie alla solida tempra di una giovane ricercatrice la quale, purtroppo, lavora in solitudine ma sorretta da costante e inesauribile passione.
Maria Alessandra Soleti
Mediatrici di sapienza
Il riflesso della tradizione profetica e femminile in Christine de Pizan
Lascia un Commento