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Lo spirito e l'energia delle donne. Al Roma Fringe Festival

Lo spirito e l'energia delle donne. Al Roma Fringe Festival

A tutto schermo - Da segnalare i due spettacoli al femminile L’Orda Oliva e Guerriere-tre donne nella Grande guerra

Colla Elisabetta Lunedi, 31/08/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2015

 Il Roma Fringe Festival, una manifestazione che già da anni promuove il teatro indipendente nella Capitale, ha avuto luogo quest’anno, nel corso dell’estate, nei Giardini di Castel Sant’Angelo, che si sono animati ogni sera, per oltre un mese, con rappresentazioni teatrali della scena indipendente: 3 palchi, quasi 100 spettacoli, 500 artisti italiani ed internazionali coinvolti, un pubblico eterogeneo, tanti giovani ed una giuria per il concorso. Molti gli spettacoli al femminile, alcuni veramente notevoli, per la convinzione delle artiste, attrici, autrici e registe, per la forza dei messaggi veicolati e per la capacità di emozionare e far parlare protagonisti emondi messi in scena.



 Suggestivo ed attualissimo lo spettacolo L’orda oliva, diretto dalla brava e versatile regista Ludovica Andò, impegnata in contesti dove l’arte ha una forte finalità sociale: lo spettacolo infatti, tratto dal racconto Il lungo viaggio di Sciascia, è stato rielaborato e riscritto, insieme alla regista, dai detenuti-attori della Casa di Reclusione di Civitavecchia. “Ciò che conta in carcere - afferma la regista - sono il passato e futuro, non si parla mai al presente. La storia è quella di una barca di clandestini sospesa tra cielo e mare, come gli italiani che partivano illegalmente per l’America: fuorilegge, analfabeti, vecchi, a cui non avrebbero mai rilasciato il passaporto rosso. Emigranti dal sangue sporco per gli americani: un’orda dalla pelle color oliva”. Così sono i quattro avventurieri della storia, che sanno quello che lasciano (la famiglia, la precarietà, la fame) e quello che cercano: i soldi, la fama, una svolta, una pagina bianca, una valigia vuota da riempire di nuovo. Ma una sconvolgente sorpresa attende spettatori e viaggiatori nel finale. Ludovica Andò (laureata presso il Dams in Educatore Professionale di Comunità) da anni affianca la professione di attrice all'insegnamento del teatro in contesti di disagio sociale (detenuti, minori a rischio, disabili, donne in affidamento). È inoltre fondatrice dell’Associazione Sangue Giusto: “Dal 2008 ci siamo specializzati in interventi artistico-formativi - spiega l’artista - negli istituti penitenziari di Civitavecchia (Casa di Reclusione e Casa Circondariale N.C.) portando avanti laboratori teatrali, di canto popolare, di disegno e pittura rivolti alla popolazione detenuta maschile e femminile. Ispirandoci alla frase di Amleto “D’ora in avanti, i miei pensieri siano pensieri di sangue, o non varranno niente”, l’Associazione risponde all’invito ad agire, ad esserci per una giusta causa affiancando alla vocazione artistica una missione di impegno sociale: divulgare la conoscenza e l’esercizio del teatro, del canto, della danza e delle arti visive come mezzi di recupero sociale e di prevenzione del disagio psichico”.



 Altro splendido spettacolo Guerriere-tre donne nella Grande guerra, scritto ed interpretato dalla giovanissima e straordinaria (un autentico talento) attrice padovana Giorgia Mazzucato, allieva di Dario Fo, richiama il tema della follia della guerra e dei tanti ruoli che le donne possono giocare (come effettivamente fu nella Prima Guerra): soldatesse, madre e mogli, imprenditrici. Splendidamente sfaccettate, le tre figure femminili in scena - segnate dalla tragedia bellica del ‘15-’18 - sono tutte affidate alla scrittura ed ai poetici cambi di registro della Mazzuccato, la quale attinge all’enorme eredità lasciata dall’incontro con Franca Rame, alla quale lo spettacolo è dedicato. I personaggi sono stati disegnati sulla base di documenti originali ed esclusivi di donne dell’epoca, con la supervisione storica di Aldo Cazzullo.

Vincitore della Rassegna, FäkFekFik - Le tre giovani - WernerSchwab, un interessante lavoro autoriale che interpreta la produzione del drammaturgo austriaco e la visione che egli tramanda ai posteri.

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