Domenica, 09/04/2017 - Per tutto il mese di Marzo e di Aprile sono state organizzate a Taranto e provincia numerose manifestazioni a favore della parità di genere. Come a dire che l’otto Marzo è per tutto l’anno e non solo per un giorno. Tra queste grandi occasioni di crescita vogliamo segnalare lo spettacolo teatrale “Stupro di Stato…storia di Franca” di Antonio Fanelli, tenutosi nel mese di Marzo presso il teatro comunale di Carosino (TA) in maniera gratuita grazie alla sensibilità della compagnia e della amministrazione comunale. La rappresentazione, di grande spessore etico e sociale, si muove in modo itinerante per la ferma volontà della compagnia teatrale Mama Dunia, associazione di promozione artistica e culturale, di far conoscere cosa significhi il dolore di una violenza, l’odore di uno stupro sul corpo di una donna, che ricompone i suoi vestiti e la sua anima per la vergogna di ciò che è avvenuto. Come se dovessero essere le donne a vergognarsi e non gli aguzzini, gli animali in branco vestiti da uomini. Lo spettacolo vuole essere, attraverso il racconto della vita e delle vicende giudiziarie legate allo stupro subito dalla grande attrice Franca Rame il 9 marzo 1973 a Milano, un omaggio a Franca, che oltre ad essere attrice era attivista politica, femminista e artista. In considerazione dell’argomento trattato, l’evento ha ricevuto il patrocinio dell’associazione Alzaia donne Onlus, attiva da anni sul territorio con sportelli anti violenza, e dell’associazione Donn-A-Sud che da anni organizza con successo il Festival della cultura al femminile, con la infaticabile Tiziana Magrì. Interpreti della pièce sono stati Imma Mandrillo e Antonio Fanelli. Fotografo ufficiale della serata Sergio Malfatti. Gli attori sono stati presentati dall’assessore alla pubblica Istruzione Lucia Calò e da Elena Manigrasso, facente parte del gruppo provinciale “Non una di meno”. Ecco di seguito le parole pronunciate contro la violenza di genere dalla Manigrasso.
“L’uguaglianza sta alla base di ogni convivenza pacifica, e ancor di più nelle mura domestiche, la non uguaglianza presuppone un aguzzino e una vittima, bisogna invece restituire alle vittime la loro dignità, schiacciata da uomini senza scrupoli. Le violenze che avvengono tra le mura domestiche - sono le più sottili, le più viscide, le più sfuggenti, perché si compiono nell'intimità del focolare, quando il resto del mondo è fuori dalla porta di casa, quando nessuno può né udire né vedere né venire in tuo aiuto. Che vigliacchi. L'art. 572 del codice penale punisce chiunque maltratti una persona della famiglia o comunque convivente con azioni che determinano la lesione della libertà e dell’incolumità individuale, è punito con la reclusione da due a sei anni [c.p. 29, 31, 32] . Non sentiamoci mai sole, ci possono aiutare centri antiviolenza o il numero antiviolenza donna che è il 15 22: non dimentichiamo che gli operatori di questi enti danno sempre una mano e indirizzano le donne a fare la scelta giusta capace di eliminare ogni dubbio sul “non posso farcela da sola”; creiamo rete contro la violenza domestica. Anche con spettacoli teatrali come Stupro di Stato…storia di Franca”
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