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LO SPAZIO PER SE STESSE

LO SPAZIO PER SE STESSE

Life coaching / Prima puntata - Comincia con questo numero un percorso a tappe che ci condurrà a fare i conti con noi stesse in risposta a quei disagi più o meno conclamati che si fanno strada spesso nella vita di noi donne

Iori Catia Lunedi, 03/02/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2014

Ho incontrato per le mie indagini sociali e per la mia naturale vicinanza col mio impegno politico miriadi di ragazze alle prese col precariato, donne più mature che fanno bilanci spesso impietosi con gli affetti familiari o con i figli adolescenti ribelli e inconcludenti, o ancora con professioniste che la crisi ha schiacciato proprio nella fase di start up del loro itinerario di carriera. Si tratta di vuoti interiori o al contrario di “pieni” eccessivi carichi di impegni, di confusioni esistenziali o di delusioni mai sopite, di ricerche inutili o di attese vacue di un altro (un amico, un evento, un uomo, un quid di diverso) che ci venga in soccorso.



È importante sapere che Voi siete la strada

Si chiama tecnicamente life coaching perché qualche guru americano si è appropriato di una serie di tecniche e le ha fatte sue. Ma io che ho frequentato corsi e training sia a Washington che a Roma passando per Cambridge e la nostra Milano, vi assicuro che in soldoni si tratta semplicemente di questo. Cercate di seguirmi e vi accorgerete di quanto sia affascinante questo percorso di riscoperta e di rivalorizzazione di noi stesse. A partire dal nostro vero autentico centro vitale, quello che in psicologia si chiama spazio interiore, il cuore del nostro essere e che più laicamente rivela chi siamo quando ci permettiamo di stare con noi stesse in compagnia del silenzio. Ogni donna desidera diventare madre e le nevrosi si moltiplicano quando per tanti motivi non si riesce a figliare o peggio ancora non si arriva a fare cio che per secoli le donne sono sempre state chiamate a fare. Dove sta scritto che la nascita di un bambino per una donna sia la cosa più importante e l’unica per cui valga la pena di dare tutta se stessa? Bello, poetico ma per cosa siamo nate?

Se unico è il tuo volto, unica è la tua mission su questa terra.

Ognuna di noi rinasce ogni giorno e le donne che si realizzano diventano madri biologiche , ma “ci si compie” anche quando si porta avanti un destino, un percorso, un cammino. Una rosa fa la rosa con i suoi germogli. A quaranta anni le donne mi chiedono perché il senso di fallimento le attanaglia se non sono sposate, se non sono madri e quando lo sono, rimpiangono amaramente tutta quella porzione di libertà che è stata loro negata.

Smettiamola di dipendere e di cercare un uomo che ci salvi da noi stesse.

Gli animali ad esempio ci insegnano che il periodo della maternità dura un certo perdiodo poi ci si distacca per amore dei nostri figli perché siano loro stessi.

Io ho una strada da fare , evitiamo i finti obiettivi.

Nessuna di noi è fatta per diventare migliore, ma questo obiettivo è fondamentale per esprimere il nucleo più profondo di noi stesse. A prescindere dai giudizi, dalle convenzioni, dall’entourage di cui si fa parte. I bambini, la famiglia, il gruppo sono parte del nostro corredo biologico, la realizzazione di noi stesse parte dallo spirito unico e irripetibile che si è acceso dentro di noi al momento della nascita. Solo cosi si spiega e si dà risposta a quel disagio femminile che oscilla continuamente tra la ricerca di approvazione da un lato, la voglia di protezione dall’altro e la necessità di sentirsi importante per qualcuno.

Sei tu la persona più importante da coltivare non per egoismo ma per dare corso allo straordinario obiettivo che è già dentro di te e che solo tu, non altre, potranno tradurre in realtà.

C’è un luogo dentro di noi ove tocchiamo la nostra vera essenza, dove né la critica, né il senso di colpa , né le scadenze altrui ci urtano. È il luogo del nostro vero io: già l’intuizione di questo luogo interiore può trasmetere in mezzo al totale rifiuto e alla più profonda ferita, una nuova autostima, una dignità che nessuno può toglierci, neppure il più rozzo e paternalista uomo di questa terra.

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