Giovedi, 31/03/2016 - Lo chiamavano Jeeg Robot è un bellissimo film d’amore
Ho pianto tanto ma anche riso tanto.
di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media
Pare che il pubblico femminile sia desideroso di commuoversi o di ridere al cinema. L’ideale per Noidonne sarebbe di ridere o piangere perché il film sia un buon film. Mia madre quando tornava dal cinema e le chiedevamo com’era andata, se rispondeva: “Bellissimo!!! ho pianto tanto!!!!!!!!!” era andata bene, anche se per me era strano che potesse piacere una storia che fa piangere.
Adesso anche per me è proprio così. Inoltre piangere e ridere allo stesso tempo è proprio da sballo. Ho pianto tanto, ho riso tanto a vedere il magnifico Lo chiamavano Jeeg Robot dell’esordiente Gabriele Mainetti.
E’ un film uscito nel 2015 che abbiamo potuto vedere solo ora, suppongo per mancanza di soldi. E’ anche candidato ad una serie di David di Donatello e sapremo il 18 Aprile se giustizia sarà fatta, se Jeeg Robot sarà giustamente premiato.
Questo è un grande film, oltre che per la regia, superba sceneggiatura e interpretazione, nonostante un budget limitato è la parte femminile degli autori che ha vinto ed ha avuto la forza di creare e cambiare "Jeeg Robot".
Abbiamo visto in varie versioni “la bella e la bestia” sia in letteratura che al cinema ma in questo film Alessia, interpretata da Ilenia Pastorelli, non è la donna del super eroe, anche se a inventarlo è proprio lei, ma è una vera donna. Ricorda Sandra Milo in un sogno di Mainetti.
E’ importante che Jeeg Robot, Enzo Ceccotti, interpretato da Claudio Santamaria, capisca che non sa fare l’amore e dica alla dolcissima Alessia: “Insegname te come se fa”. Così il lieto fine per amore, perché Jeeg Robot ha conosciuto e pratica il vero amore grazie a lei.
Jeeg è la storia di un delinquente che può cambiare, e sempre si dice che Noidonne vogliamo cambiare gli uomini i quali sono impossibili da cambiare. Sempre c’è la diceria che Noidonne amiamo troppo. Non è vero, perché tutto fa l’amore. Possono cambiare in meglio anche loro e ci possono cambiare in meglio, solo perché tutto fa l’amore.
Enzo Ceccotti a causa di un incidente scopre di avere una forza sovraumana. Ombroso, introverso e chiuso in se stesso, cambia quando incontra Alessia. Lei è convinta che lui sia l'eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d'acciaio.
Lei ed Enzo sono due dissociati. Ma l’uno si riconosce nell’altra. Lui è chiuso. Alessia lo aprirà. Alessia è chiusa. Lui la aprirà grazie al rapporto che paradossalmente ha con il suo femminile.
Anche Alessia cambia, perché tutto fa l’amore.
Jeeg Robot si scontrerà con un altro disperato, lo Zingaro interpretato dal superfigo Luca Marinelli. Quando Alessia viene minacciata dallo Zingaro e dai suoi, dopo essersi coperto il volto, Jeeg interviene e la salva e lei lo soprannomina Hiroshi Shiba.
E’ commovente la scena in cui Jeeg Robot già innamorato, compra il tanto desiderato vestito rosa shocking da principessa in un centro commerciale. Un orso che si squaglia. Ma purtroppo non ancora sa amare. Lei glielo insegnerà.
Solleverà a mani nude il tram sul quale lei era scappata dal suo fare macista e bestiale, chiedendole scusa e portandola in braccio via con sé.
Lo Zingaro è bruciato vivo da Nunzia, interpretata da Antonia Truppo, del clan dei napoletani e si butta nel fiume dove acquista gli stessi poteri di Jeeg e, nello scontro a fuoco Alessia rimane uccisa, dopo aver chiesto a Enzo di proteggere il mondo. E’ quello che lui farà.
Il male è lo Zingaro che paradossalmente piace tantissimo al pubblico. Il meno male è Nunzia che lo Zingaro obbliga al male.
Il finale da Via con il Vento è da mozza fiato. Jeeg indossa la maschera che Alessia gli aveva fatto a maglia, mentre osserva Roma dalla cima del Colosseo deciso a proteggerla.
Questa di Gabriele Mainetti e Nicola Guaglianone è fondamentalmente una love story con sapore di pulp e un connubio tra generi diversi tra noir, gangster all'italiana, fantasy, action e commedia. Quello che colpisce dippiu è l’inaspettato. E’ un bellissimo film.
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