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LISA PELLETTI CLARK

LISA PELLETTI CLARK

Sinistra e Libertà - Candidata per la Circoscrizione Nord-Est

Martedi, 26/05/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2009

Lisa Pelletti Clark è nata a Los Angeles, California, il 31/01/1950.


Di professione interprete, è da sempre impegnata a fianco delle popolazioni nei territori sconvolti dalle guerre. Ha vissuto nella Sarajevo sotto assedio (93-95), promuovendo reti di collegamento e solidarietà nella città e tra le persone separate dai fronti.

Successivamente ha vissuto in altre aree della Bosnia e nel Kosovo, partecipato a missioni di osservazione dei diritti umani ed elettorali

in Palestina, Albania, Chiapas e coordinato la missione della società civile per le prime elezioni democratiche nella Repubblica Democratica del Congo, nonché accompagnato missioni istituzionali in Eritrea, Etiopia, Somalia, Kenya.



Lisa è vice-presidente uscente dell’associazione nazionale "Beati i Costruttori di Pace", che ha rappresentato all’interno di molti coordinamenti italiani, dalla Rete di Lilliput alla Rete Italiana per il Disarmo alla Tavola della Pace e varie reti internazionali.



Negli ultimi tempi si è molto impegnata a coordinare la Campagna “Un futuro senza atomiche”, che ha consegnato al Parlamento italiano le firme per una proposta di legge d’iniziativa popolare che dichiara l’Italia “paese libero da armi nucleari”.



Lisa Clark è da sempre a fianco dei cittadini che si oppongono alla base Dal Molin di Vicenza ed è presidente del comitato Via le Bombe, che nel 2005 ha avviato un’azione legale per chiedere la rimozione delle atomiche da Aviano.



A livello internazionale, Lisa è la rappresentante italiana di Mayors for Peace (l’associazione degli enti locali per il disarmo nucleare presieduta dal Sindaco di Hiroshima), di PNND (la rete dei parlamentari per il disarmo nucleare), ed è membro del Consiglio Globale di Abolition 2000, la rete di oltre 2000 associazioni mondiali che, alle Nazioni Unite ed in altre sedi internazionali, rappresenta la voce di coloro che si impegnano per il disarmo e per una cultura di pace.





I perché di una scelta


Per chi mi conosce, questa mia candidatura non può che essere una novità.

Sono sempre stata a fianco di chi subisce le ingiustizie, identificandomi con le donne e gli uomini che vivono sulla propria pelle le conseguenze di guerre, violenze e discriminazioni.



Ho camminato dentro le guerre, per portare solidarietà alle popolazioni, per favorire il dialogo tra i popoli, ma anche per denunciare coloro che prendono decisioni in base a cinici ragionamenti di opportunità geopolitiche. Sono convinta che è dalla prospettiva di chi riceve le pallottole che si capisce meglio come impegnarsi contro la guerra, contro la prepotenza dei più forti e la negazione dei diritti dei

deboli.



Oggi sono arrivata alla conclusione che non possiamo limitarci ad accusare chi ricopre cariche istituzionali se non fa ciò che pensiamo

sia giusto: voglio mettere a disposizione la mia esperienza e le mie capacità per dimostrare che anche nei palazzi della politica si può fare di più in favore della pace. Ma, se anche dovessi essere eletta, la mia ottica non cambierà: continuerò a guardare il mondo dalla parte di chi subisce la violenza e l’ingiustizia.





Perché con “Sinistra e Libertà”



Perché S&L raccoglie al suo interno le tradizioni di lotta contro le disuguaglianze, le discrimi-nazioni, le oppressioni; si impegna a favore

dei diritti, della pace. In questa lista ritrovo coloro che, negli anni, si sono impegnati a dare dignità politica al pensiero e alla pratica della nonviolenza.



S&L permette di riappropriarci di una parola: Libertà. Non la libertà della destra, intesa come libertà di arricchirsi, di sentirsi “padrone a

casa propria”, ma la libertà dalla paura, dalla fame, dall'oppressione, dalle ingiustizie. La libertà di sentirsi fratelli e sorelle.



“l’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della Libertà di parola e di credo e della Libertà dalla paura e dal bisogno è stato

proclamato la più alta aspirazione dell'umanità.” Dal Preambolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948.





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