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Lipsia/ La Medicina di genere al centro dell'incontro di ReteDonne e.V.

Lipsia/ La Medicina di genere al centro dell'incontro di ReteDonne e.V.

La testimonianza di Eleonora Cucina, vicepresidente ReteDonne e.V. - piattaforma delle italiane in Germania -, in vista dell'appuntamento del 24 settembre a Lipsia

Lunedi, 19/09/2016 -
In occasione dell'incontro annuale di ReteDonne e.V. abbiamo raggiunto la vicepresidente Eleonora Cucina, che da molti anni vive in Germania, per farci conoscere l'associazione e i suoi obiettivi e per avere informazioni circa l'appuntamento annuale fissato per il 24 settembre. Appuntamento cui parteciperà anche Fortunata Dini sia in rappresentanza di NOIDONNE sia portando all'attenzione delle amiche italiane che vivono in Germania l'esperienza del progetto DonnaeSalute.



Anche quest'anno, com è vostra consuetudine, organizzate una giornata di informazione e riflessione su un tema specifico. Il 24 settembre a Lipsia parlerete della Medicina di genere (programma). Perché avete scelto questo tema?

ReteDonne tratta ogni anno tematiche diverse, scelte in base agli interessi e alle proposte delle socie e alle risorse di competenze all’interno della nostra rete. Proposi la Medicina di genere già in occasione del nostro convegno a Berlino del 2013 “Violenza di genere – Morde ohne Ehre” (“Violenza di genere – Delitti senza onore”), dove avevamo organizzato diversi tavoli di lavoro tematici. Premetto che non sono medico, ma da allora la cosa mi incuriosisce e cattura la mia attenzione. Più leggo, più scopro aspetti interessantissimi. Parlandone poi insieme, ci siamo rese conto di quanto poco se ne sappia e quanto sia importante creare una consapevolezza maggiore sulle differenze anche nel campo della salute e della medicina.

Abbiamo quindi subito attivato le professioniste di ReteDonne, esperte del campo, alle quali abbiamo chiesto di trattare l’argomento da più prospettive. Altre le abbiamo raggiunte grazie ai contatti ormai consolidati anche con altri gruppi di donne, in primis proprio la redazione di NOIDONNE. È stato poi un percorso quasi “naturale” connettersi al ponte tra buone pratiche di Donna&Salute.

A Lipsia, una nuova città nella quale ReteDonne fa tappa quest’anno, siamo ospiti di un centro culturale, il KunstKraftWerk, fondato da un’affermata oncologa italiana, Luisa Mantovani, che sarà anche referente del convegno.

Interverranno inoltre: Fortunata Dini, per parlare di promozione della salute, empowerment e qualità della vita, Flavia Franconi, per trattare la farmacologia e terapia a misura di uomo e donna, Annalisa Maggiani, con un workshop di danzaterapia, Anna Periz con una riflessione sullo sguardo di genere sulla psiche femminile.

Siamo molto grate per l’interesse e il sostegno di referenti di questo livello. L’incontro è una vera cornucopia che affronterà in modo divulgativo un tema molto complesso, soddisfacendo però anche il palato delle esperte. Sono davvero felice di questa occasione di riflessione e dialogo aperta a tutte.



In Germania c'è una particolare attenzione e sensibilità da parte delle donne e delle istituzioni su questo tema?

In Germania non ritengo l’attenzione alla Medicina di genere essere più grande che in Italia. La stampa ha diffuso nell’ultima decina di anni informazioni sulla diversa sintomatologia in problemi cardiaci, sulla mancanza di sensibilità di genere nella diagnostica e sulle carenze nella ricerca farmacologica. Ma parlando con le persone mi rendo conto che anche qui manca una consapevolezza in merito.

A livello istituzionale ci sono invece delle addette ai lavori che si impegnano fortemente. Un nome importante è quello di Vera Regitz-Zagrosek, la cardiologa che già nel 2003 fondò una cattedra per la medicina di genere presso la Charité a Berlino, nonché associazioni a livello nazionale e internazionale. A Lipsia, proprio quest’anno, sono state avviate un ciclo di conferenze sulla Medicina di genere, organizzate dalla Prof. Dr. Katarina Stengler, con la quale siamo in contatto, e che hanno come scopo la promozione della ricerca e della consapevolezza, l’aumento delle cooperazioni scientifiche e del networking in questo campo.



Qual è il cammino compiuto dall'associazione e quali sono i progetti futuri?

ReteDonne è la piattaforma delle Italiane in Germania (e Europa) fondata nel 2010 ad Amburgo. Da allora abbiamo organizzato incontri in molte città tedesche: Francoforte, Berlino, Monaco, Stoccarda e quest’anno Lipsia, trattando sempre temi diversissimi in una prospettiva di genere. A ogni tappa si amplia il nostro orizzonte di esperienze e scambio.

A livello locale si sono creati o rafforzati dei gruppi che tengono insieme il tessuto concreto di contatti personali, offrendo sostegno reciproco e orientamento e per la nuova immigrazione. I gruppi hanno lavorato anche a temi culturali e sociali, stabilendo importanti cooperazioni con istituzioni italiane e tedesche. Penso ad esempio al lavoro fatto da RDB e ReteDonne con il Museum Europäischer Kulturen a Berlino, presentando la mostra “Erfüllbare Träume? Italienerinnen in Berlin” (“Sogni realizzabili? Italiane a Berlino”) o alla recente manifestazione del DICA a Amburgo con la lettura scenica de “Le ribelli, storie di donne che hanno sfidato la Mafia per amore” in presenza dell’autore Nando dalla Chiesa. ReteDonne collabora al momento anche con la federazione delle organizzazioni di donne in migrazione DAMIGRA, di cui è membra, ed ha presentato vari progetti locali a sostegno all’integrazione di donne rifugiate.

Per il futuro puntiamo a rafforzare i contatti con le donne italiane su tutto il territorio. Siamo interessate a un contatto vero, non solo virtuale. Forniamo con i nostri incontri occasioni di conoscenza e di scambio per favorire sinergie di genere.

Di progetti concreti si parlerà in sede di assemblea generale. Spero arrivino tutte con buone idee. Per il convegno 2017 io proporrò come tema la “Nuova mobilità: agio e disagio”. Città? Non si sa ancora. Ma consideratevi già invitate!



Nella foto, gentilemte concessa: EleonoraCucina_©RalfTimm

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