Il film, che sta ottenendo grande successo nelle sale italiane, racconta la vicenda di un bambino indiano che, dopo aver perduto la strada in una stazione ferroviaria, trovato dai servizi sociali, viene adottato da una coppia australiana.
Lunedi, 06/02/2017 - Un film sul significato delle adozioni, sulla ricerca della propria identità e sulla forza dei sentimenti autentici ma, prima di tutto, una bellissima storia (vera) da raccontare: questo è ‘Lion - La strada verso casa’, uscito nelle sale italiane con un inaspettato successo di pubblico dopo la presentazione al Festival del Cinema di Roma in concorso ufficiale. Divisa sostanzialmente in due parti, la pellicola è diretta da Garth Davis e si basa sul libro di memorie ‘La lunga strada per tornare a casa’: la storia inizia in India, dove un bambino di appena 5 anni, Saroo (che significa ‘leone’ nel dialetto locale), un poverissimo raccoglitore di pietre e carbone come sua madre, si addormenta in un vagone alla stazione ferroviaria in attesa del fratello e si sveglia a 1600 km. di distanza, nei pressi della convulsa e popolosissima città di Calcutta, nel Bengala Occidentale. Spaesato e solo, Saroo si salva fortunosamente da mille pericoli (fra cui l’essere venduto o fatto prostituire) finché i Servizi Sociali lo portano in orfanotrofio, dove una coppia australiana lo adotta. Qui inizia la seconda parte del film, meno coerente e lineare della prima, dove un Saroo ormai ventenne (nel ruolo Dev Patel), sportivo universitario velista - i panorami della Tasmania dall’alto sono davvero magnifici -, prima di intraprendere la sua strada verso il futuro, deve ripercorrere a ritroso il passato in cerca della sua vera, perduta famiglia e identità. Nel corso di questo tormentato percorso, Saroo rischia di pagare un prezzo molto alto e di perdere tutto ciò che ha di più caro, fra cui la sua fidanzata (una brava Rooney Mara). ‘Lion - La strada verso casa’ è la trasposizione cinematografica della vera storia di Saroo Brierley, come testimoniano le fotografie autentiche che scorrono prima dei titoli di coda, la più bella delle quali è quella che immortala l’incontro tra le due mamme di Saroo, l’indiana e l’australiana (nel film interpretata dalla sempre brava Nicole Kidman), in un abbraccio incondizionato, oltre ogni confine, privo di rimpianto e colmo anzi di meravigliata gratitudine.
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