Providenti Giovanna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2006
PER LIDIA MENAPACE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
sostieni l'appello:
Ci piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la Resistenza.
Un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza.
Un Presidente della Repubblica femminista.
Una Presidente della Repubblica.
Lidia Menapace.
L'intervista di Giovanna Providenti
Lidia Brisca ved Menapace (così risulta nelle liste dei senatori appena eletti) ha fatto la Resistenza (da staffetta e senza armi, come ci tiene a specificare) e che instancabile persevera nel suo impegno politico per trasformare la società in una direzione nonviolenta.
In questo momento è in corso una campagna politica per la sua candidatura a Presidente della Repubblica con la seguente motivazione: “Lidia Menapace è una donna, una persona che ha preso parte alla Resistenza, una pensatrice e attivista femminista, un'amica della nonviolenza; ed è altresì una persona di profonda cultura, di limpido impegno civile, di straordinario rigore morale. Tutte caratteristiche per le quali sarebbe una ottima Presidente della Repubblica”.
E tu, Lidia in persona, cosa ne pensi di questa candidatura?
Io ne penso benissimo, anzi ringrazio per questa ondata affettiva che mi ha travolto, un grande movimento intorno a me che mi ha compensata, risarcita, in maniera strepitosa, di qualsiasi possibile mancanza o torto, avessi ricevuto nella mia storia politica.
Penso di essere una donna privilegiata per essere stata indicata, tra le poche donne, come una che potrebbe farcela a salire il colle de Quirinale (tra l’altro non è neanche una gran salita, ce la faccio anch’io che ho il fiatone e ben 84 anni!).
Perchè sei stata indicata?
Perchè sono donna, sono una femminista, in più nonviolenta e ho fatto la Resistenza. Il fatto di aver fatto la Resistenza è solo un dato anagrafico, siamo rimasti in pochi, ma quel che più conta è la memoria, che io incarno, di questo movimento di presa di coscienza politica di massa, popolare, quale nel nostro paese mai ci fu e fino ad oggi mai ce n’è stato un’altro.
Bè, sì, eleggere una come te significherebbe invitare cittadine e cittadine a prendere coscienza dei propri diritti, doveri, e potenzialità, a non viversi come clienti, ma come cittadini, appunto. E tu, ti riconosceresti nel ruolo di Presidente della Repubblica?
Non vedo perchè no! Anche se naturalmente lo dovrei riscrivere: mi vedo ridicolissima a camminare in mezzo alla guardia d’onore dei granatieri, altissimi... Prima di tutto abolirei tutte le sfilate militari, a partire da quelle del 2 giugno. La festa del 2 giugno è una festa e quindi si possono usare le strade per fare non sfilare i militari, ma ballare la gente, come del resto fanno in Francia.... Poi aprirei tutti i giardini d’Italia, anche quelli riservati. E lo stesso palazzo del Quirinale, non lo userei certo per abitarci, ma lo aprirei al pubblico, come un museo, un luogo per attività culturali. Certo se viene in visita la regina d’Inghilterra, allora, la dovrò accogliere lì! Darei un tono minore da un punto di vista formale, mentre lo valorizzerei da un punto di vista sostanziale. Secondo me un/una Presidente della repubblica deve stare attento/a alle seguenti cose: che tutti i documenti siano redatti con linguaggio inclusivo, che le leggi siano comprensibili anche a chi non ha fatto studi giuridici, e, sì insomma, garantire che il mondo della politica non si discosti troppo da quelle che sono le reali esigenze di cittadini e cittadine.
Inoltre ovviamente non firmerei mai una dichiarazione di guerra, o una spedizione di militari, neanche quelle mascherate da missione di pace, e, ovviamente, non firmerei aumenti alle spese militari.
Cosa diresti ai tuoi elettori in Parlamento per convincerli a votarti?
Tutta la mia vita dimostra che non sono machiavellica, che ho buttato via qualsiasi cosa per rimanere fedele a me stessa, per non essere subordinata al potere, e questa il mio maggiore pregio, la garanzia della mia autenticità...
(1 maggio 2006)
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