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Luglio/Agosto 2012 - Teresa, la forza della fragilità femminile/La Costituzione è anche nostra/La medicina della mente/Pakistan Graffiti

Lunedi, 06/08/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2012

Un divorzio ‘antico’ e all’italiana

Il Movimento Donne Trieste per i problemi sociali, costituito nel 1978 e che ha come fine statutario la tutela dei diritti delle donne, è stato promotore della pubblicazione di una storia vera sul tema del divorzio fra due coniugi nell’800. Teresa, la forza della fragilità femminile di Gianfranco Gambassini (gostwriter Lori Gambassini) è tratto dagli atti di un processo (conservati nella Raccolta Sebregondi dell’Archivio di Stato di Firenze) tra Teresa Ristori e il nobile Marco Martelli, figlio del gran Balì del Duca di Toscana Niccolò Martelli, antenati dell’autore. Il processo si protrasse per molti anni davanti ai Tribunali civili ed ecclesiastici di Firenze e di Pisa, tanto da ingenerare un contrasto di competenze, per cui la Suprema Corte di Cassazione fu chiamata a dirimere il conflitto di giurisdizione. La controversia fra i coniugi, che ebbero tre figli, suscitò al tempo un grosso scandalo e divise l’opinione pubblica fiorentina.

Alla presentazione Ester Pacor dell' UDI ha introdotto il libro parlando della forza di Teresa "una figura femminile fantastica" e delle donne che aveva vicino ricollegandosi a quanto avevano affermato Olympia de Gouges a Parigi nel 1792 con la Dichiarazione dei Diritti delle Donne e Mary Wollstonecraft in Inghilterra con la richiesta del diritto al voto per le donne. Nel 1848 in Europa scoppiavano le rivoluzioni e a Firenze una donna forte vinse un processo, ma soprattutto vinse contro i poteri della nobiltà, della Chiesa e della morale dominante.



Gianfranco Gambassini

Teresa, la forza della fragilità femminile

Ed Italo Svevo, pagg 176





Te la racconto io, questa bella Costituzione

Con accattivanti illustrazioni inedite di Emanuele Luzzati e la versione poetica di Roberto Piumini è presentata a bambini e ragazzi la prima parte della Costituzione italiana in dodici lingue (albanese, arabo, cinese, ebraico, francese, inglese, portoghese, rumeno, russo, spagnolo, tedesco e italiano) e i valori cardine sono sintetizzati attraverso 15 parole-chiave come: Democrazia, Lavoro, Diritti umani, Uguaglianza, Stato e Chiesa, Pace, Tricolore ecc. “La Costituzione usa parole semplici e belle, che appartengono a tutti noi, per parlare ai suoi cittadini, figli dell’Italia e della più grande patria europea. Queste parole sono la chiave giusta per aprire la porta dell’educazione alla legalità, al dialogo e al rispetto delle diversità” ha scritto Carlo Azeglio Ciampi nella presentazione. Gli autorevoli commenti del costituzionalista Valerio Onida guidano nella comprensione dei principi che accompagnano il nostro vivere civile. La Costituzione è anche nostra è un testo concepito per ‘giovani e nuovi italiani’ che molto adulti possono apprezzare e utilizzare per un sempre utile ripasso.



Roberto Piumini, Emanuele Luzzati e Valerio Onida

La Costituzione è anche nostra

Ed Sonda, pagg 95, Euro 10,00







Guarire si può

La psicoterapia è un atto finalizzato alla cura e alla guarigione della malattia mentale e la psicoterapia si riferisce all’intenzionalità di affrontare, per curare, la malattia psichica. L’idea alla base di La medicina della mente è di comporre, in un libro corale, l’esperienza frutto dello sforzo di chi per lungo tempo attraverso la psicoterapia di gruppo ha puntato alla guarigione. Il volume propone “una realtà nuova che si basa sulla teoria e sulla prassi di Massimo Fagioli, che da cinquant’anni ha portato il metodo medico alla mente senza coscienza, legando così la psichiatria alla psicoterapia, e ha fatto dell’interpretazione dei sogni il cardine della cura per la guarigione”.



Daniela Colamedici, Andrea Masini, Gioia Roccioletti

La medicina della mente

Storia e metodo della psicoterapia di gruppo

Ed L’Asino d’oro, pagg 387, Euro, 30,00





Te lo do io il Pakistan

La giovane autrice pachistana Shandana Minhas, blogger e giornalista, è una delle voci più interessanti della letteratura contemporanea del suo paese e Pakistan Graffiti entra nella short-listed del Commonwealth Writer’s Prize: Best First Book. Il nodo della storia è nello scontro “cruento e rabbioso” tra la giovane Ayesha, dalla “lingua affilatissima”, e la Karachi di oggi, “una megalopoli modernissima e antica allo stesso tempo”. Poi ci sono le parole, “raffiche di parole”, che si stampano sui muri e sulle magliette o nelle canzoni. Il conflitto è perenne, ma non impedisce al libro di sorprendere per il suo “umorismo sagace e sottile” (Dawn Books and Authors) e anche per la significativa “figura mancante del padre in una cultura che ha sempre creduto di essere fermamente patriarcale” (The Hindu). Insomma da leggere per scoprire mondi sconosciuti.



Shandana Minhas

Pakistan Graffiti

Ed La Linea, pagg 367, Euro 16,50





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