Giugno 2012 - La donna dal cappotto verde /Maria Teresa Regard/Thomas (il grand’uomo)/Genitori in gioco/Editta Sidoli, una protagonista del Risorgimento
Lunedi, 14/05/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2012
Il dovere di ricordare
Scrivere per una sopravvissuta non è catarsi del dolore, è il "dovere di ricordare" del testimone. Purtroppo accade alla traduttrice Lea Linder, protagonista di ‘La donna dal cappotto verde’, di perdere la memoria, anche se per un breve periodo. Nell’ultimo romanzo di Edith Bruck, autrice ebrea-ungherese-italiana, il passato tragico della ex deportata si fa presente in un impensabile amaro incontro. Trauma. E la paura di allora. "Sei la piccola Lea di Auschwitz?" le domanda una misteriosa, quanto ambigua, donna sconosciuta mentre sta comprando il pane, tra Piazza del Popolo e Via del Babuino, dileguandosi senza traccia nel suo cappotto verde. Impossibile per Lea uscire dalla sofferenza del ricordo e degli interrogativi: il girone infernale invade la mente. Quella donna era una kapo, un'ebrea slovacca o polacca? Senza tregua cerca la sconosciuta in là con gli anni, quasi coetanea. La trova. Un breve incontro, non un chiaro riconoscimento, e la donna offre un dono risarcitorio inimmaginabile e inaccettabile per la sopravvissuta che, ferite inguaribili, colpita nella dignità, è annientata nel linguaggio e nella memoria. Un ictus la costringe in ospedale. L’affetto certo del marito poeta e della nipote riportano Lea alla pienezza di sé, superando lentamente la malattia e l'umanità fredda del luogo di cura. Con la guarigione riprende la ricerca dell'ex aguzzina. Morte, salvezza, speranza: il segno di croce accompagna l’annuncio che la donna dal cappotto verde non è più. Gli occhi indietro nel tempo: così una donna si era segnata al loro passaggio tutti stipati in un carro tirato da buoi. Un gesto per cancellare quell'immagine. E leggera nell’infanzia vola, va a prendere il pane. Lirica intensa. Sfida all’oblìo, pietà per l’ex kapo.
Guendalina Sabatino
Edith Bruck
La donna dal cappotto verde
Ed Garzanti, pagg 119, euro 15,60
Le vite concrete e la Grande Storia
“Il senso della storia? O piuttosto il senso delle vite degli altri?” si domanda Renata Pisu nella postfazione dell’ultimo libro che l’editore ali&no pubblica nella collana ‘le farfalle’ diretta da Clara Sereni e che è dedicato, questa volta, ad un’altra figura femminile che con il viaggio ha segnato gran parte della sua esistenza. Maria Teresa Regard (1924-2000) è stata partigiana nei GAP romani. Arrestata e imprigionata a Via Tasso, le è stata assegnata la Medaglia d’argento al valor militare per il coraggio mostrato nella Resistenza. Con il marito, Franco Calamandrei, dal 1953 al 1956 è in Cina e in Tibet, da dove invia articoli a ‘Noi Donne’ e ‘Paese Sera’. È la figlia, Silvia Calamandrei, a riconnettere il filo della permanenza in Asia negli anni Cinquanta e dei viaggi successivi - negli anni Ottanta e Novanta - che riportano Regard a visitare gli stessi luoghi, guardandoli però con occhi diversi a distanza di trenta anni. Nelle corrispondenze della prima permanenza “Teresa poteva sbizzarrirsi in articoli di colore e di costume, sfruttando le proprie doti narrative” e raccogliendo informazioni al seguito della “piccola cerchia di corrispondenti esteri che viveva all’epoca in una Cina ancora diplomaticamente isolata dal resto del mondo”. Negli articoli inviati a ‘Paese Sera’ nel 1985 dalla Cina e dal Vietman (oltre che nei dattiloscritti sul Tibet, 1996) Regard “torna sui suoi passi” e, mettendo “a confronto il nuovo con il ricordo”, si dota di lenti bifocali in modo di poter “stratificare la visione” di luoghi e avvenimenti. Pezzi di memoria emergono e si immergono “in una dimensione più complessa”. Non è un sottrarsi al senso storico di grandi eventi che avevano suscitato attese e speranze ma un affidarsi alla sapienza della ‘cronista’ che, partendo dai cambiamenti nella vita quotidiana e nell’assetto urbano, cerca di dipanare “i colori di un imprevisto arcobaleno che si è sovrapposto al bianco e al nero di una realtà che forse era stata troppo semplificata”.
Silvia Calamandrei
Maria Teresa Regard
Ed ali&no, pagg 115, euro12,00
Amore ad alta quota
Una storia d’amore che si dipana, intricata e costellata di colpi di scena fino all’ultima pagina. Marianna conosce Thomas in occasione di una vacanza in montagna. L’uomo - affascinante e ricco - è più grande della protagonista ed è questo uno dei fattori che rende complicato prima il riconoscere la forza del sentimento e successivamente, per i giochi di un destino impertinente, la possibilità di coronare con un matrimonio il legame affettivo che resiste a vicissitudini e impedimenti di vario genere. Le figure femminili svettano nei passaggi salienti per la loro tenacia. Da una parta c’è Marianna, che decide di trasferirsi da Roma in un paesino di montagna lasciando nella Capitale un lavoro e un ‘buon partito’. Agli antipodi c’è Margaret, la rivale che con perfidia e freddezza pianifica le nozze e…. altro che andrà scoperto leggendo il romanzo. L’opera prima, ‘Thomas (il grand’uomo)’, apre la strada a nuove sfide letterarie che Enrica Bernardini potrà tentare contando su una fervida fantasia e su una viva passione per la scrittura.
Enrica Bernardini
Thomas (il grand’uomo)
Ed Aletti, pagg 222, euro 14,00
Senza la televisione è meglio
Manuali o intellettuali, fisiche o sedentarie, in solitudine o in compagnia, le attività cui i bambini e le bambine possono dedicare tempo e energie sono tantissime. Alessandra Zermoglio (ingegnera di professione e mamma ‘giocoliera’ per passione) ne ha raccolte ben 240 nel libro ‘Genitori in gioco’, attingendo alla sua esperienza di ‘mamma di Martina’, come si firma nell’introduzione che utilizza per presentare il suo manuale e le schede illustrative dei giochi. Lasciando agli specialisti il compito di spiegare ‘i fondamentali’ dell’educazione, l’autrice intende dare un piccolo aiuto ai genitori che vivono spesso in grande solitudine un lavoro così impegnativo. Il manuale, molto pratico, è suddiviso in tre parti (dalla nascita ai 2 anni; dai 2 ai 3 anni; dai 3 anni alla scuola primaria) e spazia dai Palloncini volanti alle Bolle di Sapone, dai Biscotti di Natale alla Pizza pazza, dall’Animale misterioso ai Birilli a spruzzo. I bambini crescono ad una velocità sorprendente, scrive Zermoglio, e ci chiedono di adeguarci “con la medesima velocità”: il gioco è un veicolo efficace per i genitori per crescere insieme e mostrare costantemente l’amore e il rispetto per i piccoli. Giocare richiede fantasia, certo, ma forse è meno difficile di quanto si immagini: in fondo il linguaggio ludico lo abbiamo già sperimentato e lo serbiamo nelle pieghe della memoria. Basta lasciarsi andare e, soprattutto, spegnere la tv!
Alessandra Zermoglio
Genitori in gioco
240 attività per crescere con i bambini da 0 a 6 anni
senza la Tv
Ed Sonda, pagg 229, euro 14,00
Giuditta Sidoli, una protagonista del Risorgimento
#foto5dx#La pubblicazione degli atti del Convegno ‘Giornata della Bandiera’ nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che si è svolto nella storica ‘Sala del Tricolore’ di Reggio Emilia è occasione per tornare su Giuditta Sidoli, una protagonista del Risorgimento. L‘iniziativa è stata promossa dall’Associazione ex Parlamentari e Consiglieri Regionali dell’Emilia Romagna e dall’Associazione Nazionale Primo Tricolore e il libretto (Vittoria Maselli Editore) riporta le relazioni che ripercorrono il cammino di Giuditta Sidoli, figlia di un barone di nomina napoleonica che con Giuseppe Mazzini ideò e fondò la Giovane Italia, e l’apporto che questa figura femminile diede al Risorgimento italiano. Sono pubblicati inoltre ampi stralci del lavoro di ricerca sulla famiglia Sidoli realizzato dalla 5B-Igea dell’Istituto superiore ‘S.D’Arzo’ di Montecchio (Reggio Emilia) sotto il coordinamento del Prof. Fabrizio Azzali in occasione del Progetto ‘I giovani e la memoria del Risorgimento reggiano’.
La casa editrice Infinito edizioni con il patrocinio di Agenzia Redattore Sociale, Associazione Macondo, Associazione Progettarte, Associazione culturale Vita Romana (fondata da Barbara Fabiani), Atlas – quotidiano di Esteri, Circolo culturale “Il nome della Rosa”, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale – Università La Sapienza di Roma, EIDOS, Fondazione Lelio e Lisli Basso-Issoco, Golem Informazione, IRSI-CISL, MISNA, Museo di Alatri, ‘noidonne’, Regione Lazio, Società Italiana delle Storiche presenta la prima edizione del Premio Barbara Fabiani per la Storia Sociale. L’iniziativa nasce in memoria della scrittrice, giornalista e studiosa di scienze sociali Barbara Fabiani, scomparsa il 14 dicembre 2011 all’età di 43 anni e già autrice per la casa editrice Infinito edizioni del libro dal titolo “Fare l’amore a Roma. Passeggiate nella storia sociale della Città Eterna”.
Il Premio nasce con il fine di indagare e raccontare l’evoluzione delle questioni di genere e, più in generale, dei rapporti affettivi e familiari nell’esperienza delle persone e nel corso della storia. Obiettivo del Premio è di valorizzare ogni anno una ricerca divulgativa in materia – scelta tra quante saranno inviate al vaglio della Giuria, presieduta dal professor Carmine Russo – così da mantenere alta l’attenzione sugli studi sociali e, al contempo, costituire una biblioteca divulgativa di alto spessore letterario e sociale in materia.
Due le sezioni: “saggistica” e “immagini” (fotografia o illustrazione) che avranno, ciascuna, un’unica opera vincitrice. Ciascuna delle due opere vincitrici sarà premiata con la pubblicazione. Le due opere vincitrici, una per ogni sezione, concorreranno a costituire un’unica opera letteraria: l’immagine vincitrice (fotografia o illustrazione, a colori o in bianco e nero) costituirà la copertina del libro, all’interno del quale sarà pubblicato il saggio vincitore della sezione saggistica. Le opere, inedite, devono essere spedite entro il 15 settembre 2012.
Il regolamento completo è su: http://www.infinitoedizioni.it/contenutof.php?d=pers5
e http://premiobarbarafabiani.blogspot.com/
Info: premiobarbarafabiani@gmail.com - info@infinitoedizioni.it - tel 06 93162414
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