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Febbraio 2012 - Maria Grazia Cutuli/Guida sentimentale di Trieste/Otto marzo/Stasera Anna dorme presto/Dignità/Donne di Beirut

Domenica, 26/02/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2012

Maria Grazia non è un ricordo

Continuano le pubblicazioni sulla scrittura di viaggio al femminile nella collana ‘le farfalle’ diretta da Clara Sereni per la casa Editrice ali&no, che devolve il diritto d’autore alla Onlus ‘La città del sole’ per persone con gravi problemi psichici. Cristiana Pumpo firma il volume dedicato a Maria Grazia Cutuli, inviata del Corriere della Sera uccisa a 39 anni in Afghanistan nel 2011 lungo la strada che da Jalalabad a Kabul. “Queste pagine raccontano la storia di una giovane donna che ha tradotto i giorni della sua vita in passione”, scrive l’autrice nella premessa, e mantiene l’impegno citando episodi e testimonianze, raccogliendo fotografie che fissano momenti, persone, sguardi. Maria Grazia voleva raccontare ciò che vedeva di quelle guerre “sempre più sporche dove non è possibile distinguere chi combatte contro chi” osserva Giuliana Sgrena nella postfazione. La forza di certe esistenze è che non finiscono mai e Maria Grazia, come scrive Carlo Bonini nella prefa-zione “non è mai morta perché è stata al mondo il tempo necessario a prendersi per sempre un pezzo di chi ha diviso con lei il giorno e la notte” e, efficacemente, aggiunge “la sua vita continua ad essere una lavagna su cui amici, sconosciuti, curiosi continuano a lavorare in uno sforzo collet-tivo non di memoria, ma di comprensione”. (T.B.)



Cristiana Pumpo

Maria Grazia Cutuli

Ed Ali&no, pag 103, euro 12,00







Per chi viaggia nell’anima e nei luoghi

Un omaggio di voci plurali, al femminile, dedicato alla città di Trieste: la Guida sentimentale di Trieste raccoglie il frutto dei brevi ma evocativi lavori emersi dal Laboratorio di scrittura tenutosi, nel 2010, presso la Casa Internazionale delle Donne di Trieste, sotto la guida di Gabriella Musetti, scrittrice, poetessa e saggista genovese naturalizzata a Trieste, che è anche curatrice del bel volume collettaneo. L’idea del Laboratorio s’inserisce nel più ampio progetto multidisciplinare Afrodite in cammino, promosso dall’Associazione di volontariato culturale di donne Luna e l’Altra e sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, ideato e realizzato per facilitare l’esplorazione e la presa di posizione, attraverso diverse forme di espressione artistica (teatro, pittura, video e scrittura), verso le molteplici forme, risorgenti e mai sopite, di violenza contro le donne. Ma la scelta di campo del Laboratorio di scrittura è stata quella di non soffermarsi sui tanti possibili racconti di sofferenza e sopraffazione, piccoli o grandi, quanto piuttosto sul ‘desiderio delle donne di riappropriarsi degli spazi della città’. Dunque ciascuna delle autrici racconta squarci di vita passata e presente, aneddoti e fatti storici, descrivendo luoghi e scorci cittadini attraverso episodi, sogni o interpretazioni personali, a comporre un collage davvero ‘sentimentale’, poiché espressione intima e soggettiva della traccia lasciata, vissuta o immaginata: “Perché in questa Guida sentimentale - afferma la curatrice nel saggio introduttivo - ogni donna è entrata con la sua storia, la sua sogget-tività, i suoi sentimenti, il suo corpo, in una relazione autentica <..> con il gruppo tutto e con i luoghi che ha voluto attraversare e raccontare. E non è indifferente che tra le donne che raccontano la città ci siano alcune autoctone, di matrice italiana o slovena, altre provenienti da diversi luoghi d’Italia o dall’estero <..> certamente questa è una Guida sbilanciata, che non cerca oggettività, nella quale si dà spazio ai particolari, agli umori, agli incontri imprevisti e toccanti”. Uno strumento prezioso per il viaggiatore attento, dell’anima come dei luoghi, per uscire dall’isolamento e capitalizzare le esperienze, femminili e non solo, in un circuito comune. (E. C.)



Gabriella Musetti (a cura di)

Guida sentimentale di Trieste

Ed Arbor Librorum, pag 297, euro 14,00







Si fa presto a dire 8 marzo

Un’agile cavalcata storica su un appuntamento di grande valore simbolico a livello mondiale, ma sul quale Alessandra Gissi, docente di Storia contemporanea all’Università di Napoli ‘L’Orientale’ e di Storia delle donne all’Università di Roma Tre, riflette per cogliere quanto di problematico permane. Superati i cento anni, l’8 marzo è ancora celebrato, ma accenti e modalità sono cambiati e hanno assunto via via connotazioni diverse, che non sempre le donne hanno condiviso o vissuto in modo unificante. Infatti “attraverso i rituali e le forme espressive e creative che ne hanno ac-compagnato le celebrazioni nel corso del tempo è possibile richiamare temi e parole d’ordine, cogliere il loro diversificarsi negli anni, nei luoghi, nelle generazioni e descrivere il mutamento di priorità e rilevanza che ha interessato contenuti, discorsi e rivendicazioni”.



Alessandra Gissi

Otto marzo

La giornata internazionale delle donne in Italia

Ed Viella, pag 95, euro 10,00





Amori e solitudini

“Stasera Anna dorme presto” di Simona Lo Iacono è il racconto dolente e poetico dell'esistenza di Anna, siciliana trapiantata nella Capitale dopo il matrimonio con un principe del foro romano. È anche la confessione di quattro solitudini “ombre che incedono”, tre persone correlate ad Anna: E-lisa che le strappa il marito (Carlo) e Giovanni, cugino innamorato di lei. L'incomunicabilità, la distanza e l'incapacità di aprirsi all'altro fanno la sconfitta di amare e vivere: quattro vite che po-trebbero essere una. Una donna finisce dove comincia l'altra. Un diario in cui Anna ed Elisa si raccontano in prima persona, sembrando le facce opposte di una medaglia. Parla il marito che fugge da Anna verso Elisa che sarà madre del figlio desiderato. Un'arringa contro se stessi e per se stesse, disvelandosi al mondo, nella verità dolente, ma liberatoria. La scrittura descrive il mistero dell'essere, le stranezze dell'amore e la solitudine umana. Due donne si completano la dove l'altra è incompleta, annullando le distanze profonde dell'una con le mosse dell'altra. Dalla consapevolezza del passato, sia Anna che Elisa ricostruiranno se stesse.

Mirella Mascellino

Simona Lo Iacono

Stasera Anna dorme presto

Ed Cavallo di ferro, pag 235, euro 16.00





#foto5dx#Per aiutare MSF

“Il minibus avanzava su questa strada sterrata piena di buche e di ostacoli. Gli scossoni ci sbatte-vano su e giù. Non credo di essere venuta al mondo per vivere in queste difficili condizioni. Ma non c’era nulla che potessi fare”. Da ‘My Life as a Bag’ di Esmahan Aikol, contenuto nel libro “Dignità! Nove scrittori per Medici Senza Frontiere” realizzato in occasione del 40esimo anniver-sario di Medici Senza Frontiere, in cui gli scrittori Esmahan Aykol, Alicia Gímenez Bartlett, Eliane Brum, Tishani Doshi, Catherine Dunne, Paolo Giordano, James Levine, Wilfried N’Sondé, Mario Vargas Llosa testimoniano attraverso racconti e reportage la realtà di alcune aree in cui l’associazione opera. Volti di uomini e donne descritti in tutta la loro forza e determinazione dalla penna dei nove scrittori che hanno avuto la possibilità di inoltrarsi, insieme a MSF, all’interno di crisi umanitarie spesso dimenticate o inaccessibili. Storie, non sempre a lieto fine, ma che per la prima volta rendono loro la propria dignità. Parte del ricavato andrà a sostegno dei progetti di Me-dici Senza Frontiere.



Aykol, Gímenez Bartlett, Brum, Doshi, Dunne, Giordano, Levine, N’Sondé, Vargas Llosa

Dignità

Ed Feltrinelli, Euro 15,00





La guerra che uccide persone e relazioni


L’intreccio delle storie di quattro donne durante gli ultimi giorni della guerra civile che ha scon-volto il Libano tra il 1975 e il 1991. Le protagoniste si ostinano ad attraversare i posti di blocco e le barricate che dividono la città, esprimendo la volontà di ribellarsi alla violenza che invade le strade e le vite di ognuno. Comportamenti privati che si diventano responsabilità collettive se un’intera popolazione lascia che sia l’odio a prendere il sopravvento, è questo l’aspetto che principalmente interessa di mettere in luce all’autrice, Iman Humaydan Younes, scrittrice e giornalista libanese che con questo lavoro - uscito anche in Francia, Germania e Regno Unito - ha vinto il prestigioso ‘ForeWord Magazine’s Book of the Year Award- Gold 2008, Translated Fiction’. Questo libro, insieme a ‘Anita e le altre’ (pubblicato in noidonne, novembre 2011 pag 46) sono i volumi di esordio del marchio editoriale La Linea, di Bologna, che con la collana Tam Tam pubblica romanzi e racconti di autori che rendono testimonianza della loro realtà di appartenenza.





Iman Humaydan Younes

Donne di Beirut

Ed La linea, pag195, euro 15,00



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NUOVI PROGETTI PER IL FUTURO DEL PIANETA




Intessere il dialogo con società, tuttora esistenti, fondate sui valori delle culture matrifocali e su modelli di sviluppo egualitari in cui tutte le forme di violenza, da quelle sulle donne e i bambini alla guerra, sono pressoché sconosciute. Con questo intento l’Associazione Culturale Laima ha ideato il Convegno internazionale “Culture Indigene di Pace. Donne e uomini oltre il conflitto”: tre giorni di conferenze, workshops, proiezioni, musica, danza, fotografia, eventi. Ospiti autorevoli saranno le donne KhoeSan, società gilanica dell’Africa del Sud, e le donne Moso, etnia che vive a sud-ovest della Cina, presso cui non esiste il matrimonio e dove le madri hanno un ruolo sociale fondamentale.

È la continuazione di “una riflessione già da tempo avviata, anche attraverso convegni internazionali (Lussemburgo 2003, Texas 2005, San Gallo 2011), su modelli capaci di stimolare un nuovo e necessario progetto per il futuro del pianeta”, spiega Luciana Percovich, madrina del convegno insieme a Genevieve Vaughan.

L’iniziativa è sostenuta da Tides Foundation e da privati, con il patrocinio dell’Assessorato alle Pari Opportunità - Comune di Torino e Commissione Pari Opportunità - Regione Piemonte.

Dove: Torino.

Quando: dal 16 al 18 marzo 2012

Per informazioni e iscrizioni (entro il 15 febbraio): www.associazionelaima.it tel. 393/0738407 – 340/6220363 Facebook: Culture Indigene di Pace







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