Maggio 2011 - Parole rivoluzionarie/Italiano Lingua Madre/ Ti perdono ma...
Lunedi, 30/05/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2011
Parole, ma non solo
Da 'abito' fino a 'zitella' passando per 'bellezza', 'emancipazione', 'islam' o 'prostituzione': sono le cento parole che hanno cambiato il mondo. A scrivere le cento voci dell'originale 'dizionario femminile' sono protagoniste delle lotte che hanno prodotto i cambiamenti: Rodano, Pesenti, Camusso o Bocchetti. Ma non solo. Ci sono anche giovani come Avallone o Melissa P. e scrivono alla voce 'desiderio' e 'streghe'. "Giornaliste, scrittrici, filosofe, registe, sociologhe, storiche, sindacaliste, politiche hanno scritto queste pagine con un comune interesse e un comune intento: provare il cambiamento provocato e portato dalle donne attraverso la testimonianza delle parole – scrive Armeni nell'introduzione -. Modificando il loro significato e la loro sostanza, nascendo o rinascendo esse, infatti, indicano non solo una modificazione della lingua, ma della realtà.". Un libro corale, che accoglie e valorizza le differenze.
Ritanna Armeni, a cura di
Parola di donna
Ed Ponte alle Grazie, pagg 336, euro 16,80
Italiano, Lingua Madre
Il libro raccoglie i racconti di donne straniere residenti in Italia selezionati per la quinta edizione del Concorso letterario 'Lingua madre', iniziativa che si svolge nell'ambito del Salone Internazionale del Libro, sostenuta dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Per le autrici la scrittura in italiano non è solo "'il racconto di un'esperienza personale, ma il tentativo di interpretare la loro realtà individuale". La narrazione connessa al processo di ricostruzione del sé è "strumento indispensabile per tutte le donne di qualsiasi parte del mondo - osserva Daniela Finocchi - per pensarsi e rappresentarsi fuori dagli stereotipi ma anche per riappacificarsi con le proprie origini e la propria identità culturale".
Daniela Finocchi, a cura di
Lingua Madre Duemiladieci. Racconti di donne straniere in Italia
Ed Seb 27, pagg 293, euro 12,50
Ti perdono, ma...
La storia, vera, si inquadra nel contesto storico e culturale della prima metà del secolo scorso ed è scandita in tre parti, che corrispondono a tre luoghi (Montepescali, Grosseto e Torino) dove Fedora ha vissuto. Il racconto, autobiografico, parla anche della condizione delle madri nubili, dell'immigrazione e del difficile rapporto madre-figlia. "Sono passati quarant'anni dalla morte della protagonista. Il tempo ha messo in ordine tutto. I sentimenti, il rancore, la rabbia, il senso di colpa nel cuore della figlia che, imparando a conoscere l'animo umano, anche il suo, ha compreso gli errori della madre e ha perdonato". Tutto bene? Quasi, perchè c'è una domanda che rimane senza risposta...
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