Lunedi, 02/05/2016 - Tutto il mondo, o meglio in tutti i paesi in cui vige la libertà, il 3 maggio si celebra la giornata mondiale della libertà di stampa, istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993 e al contempo si vuole ricordare l’articolo 21 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il quale recita che la stampa non può essere sottoposta a censure, né ad intimidazioni. Un’occasione per sancire che una società civile e democratica non può avere bavagli, né mezzi bavagli, ma solo una completa e libera espressione di opinioni anche se possono risultare scomodi per qualcuno. La libertà di stampa deve essere difesa sempre e comunque perché solo così si possono difendere i diritti dei cittadini. Purtroppo ci sono ancora tanti paesi, troppi, dove le testate giornalistiche sono soggette a costrizioni, dove ancora i giornalisti, per i loro articoli al vetriolo, sono anche arrestati e costretti a rinnegare quanto scritto, senza parlare che molti hanno pagato con la vita solo perchè svolgevano il loro lavoro. Un giornalista deve essere scomodo, deve rompere degli equilibri per cercare la verità e questo comporta anche disturbare l’opinione pubblica. Il RSF, cioè reporter senza frontiere, ha dichiarato che nel 2015 i giornalisti uccisi sono stati 115 e molti in terre non coinvolti da conflitti. Un dato molto inquietante e allora…come non ricordare gli otto giornalisti del mensile satirico Charlie Hebdo uccisi sul posto di lavoro, nella loro redazione. Giornalisti che non erano in guerra con nessuno, ma in questo caso, come ha dichiarato il direttore del giornale francese, il 7 gennaio è stata la guerra a venire da loro. La stampa deve essere libera, come liberi devono essere gli uomini.
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