Un evento cinematografico 1 febbraio: sfida alla misoginia religiosa preceduta da una discussione il 29 gennaio
Venerdi, 29/01/2021 - Il 1 febbraio 2013 Nazma Khan, statunitense originaria del Bangladesh, lanciava il World Hijab Day, iniziativa dai tratti ambigui supportata dalle frange più tradizionaliste delle comunità islamiche, nella quale si afferma una sorta di orgoglio dell’indossare il velo o le altre più pesanti coperture del corpo delle donne nel nome della libertà religiosa, un messaggio rivolto in particolare ai paesi europei, come la Francia, che non adottano politiche multiculturali, diffuse invece in Gran Bretagna e Germania.
L’evento cinematografico del 1 febbraio, che le attiviste invitano a supportare con l’uso degli hashtags #WomenLeavingIslam #FromHijabToFreedom #NoForcedHijab #NoHijabDay #FreeFromHijab‘to challengereligiousmisogyny’, come sfida alla misoginia religiosa sarà preceduto dalla discussione on line il 29 gennaio alle 17, Hijab is sexist and misogynist con le attiviste FaridehArman, Jenny Wenhammar, Lilith Khanoum, Maryam Namazie, Mina Ahadi, Rana Ahmad and Shahad.
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